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Brev från Luisa Ceccarelli<br />
10 maggio 2010<br />
Oggi ho acquistato online un biglietto aereo low cost. Rimini-Stockholm Skavsta, con partenza<br />
sabato, 31 luglio prossimo venturo. Dall’aeroporto svedese, ancora un centinaio di chilometri,<br />
in treno e autobus, verso ovest, fino a Ödeshög. Di lì ancora qualche miglia in direzione nord:<br />
la meta è Strand, sul lago Vättern, dove avrà inizio il mio soggiorno di studio e di riposo: due<br />
settimane, fino a ferragosto, nella casa-museo di Ellen Key.<br />
L’incontro con la Key, insegnante e giornalista, scrittrice femminista e pacifista, pedagogista<br />
riformista (collega svedese di Maria Montessori), è stato fortuito e fortunato. Mi è stata<br />
presentata quindici mesi fa da Tiziana Pironi, docente di storia della pedagogia presso<br />
l’Università degli Studi di Bologna e relatrice della mia futura tesi di laurea.<br />
Un bell’incontro fra Tiziana e me che, nell’inaugurare un fattivo itinerario di ricerca, ha<br />
delineato, in breve tempo, solide basi per costruire una collaborazione caratterizzata da<br />
entusiasmo e reciproca stima.<br />
Nel corso dei mesi la ricerca di materiale bibliografico sulla nostra autrice ha accresciuto a<br />
tal punto la mia curiosità nei confronti della scrittrice svedese, tanto da presentare la mia<br />
candidatura per trascorrere un periodo di due settimane nella sua casa-museo.<br />
Questo desiderio si è potuto realizzare grazie alla “scoperta” dell’esistenza dello <strong>SWEA</strong>.<br />
Navigando in internet sono venuta a conoscenza dell’esistenza di una rete di gruppi di donne<br />
svedesi a pochi passi da casa mia. La mia richiesta di contatto e di aiuto a decifrare il modulo<br />
di domanda scritto rigorosamente in svedese, è stata immediatamente accolta e nell’arco di<br />
pochi giorni ho ricevuto mail da parte di molte associate. Grazie alla disponibilità di tutte ho<br />
potuto inviare la domanda in tempo utile, prima della scadenza del bando. Un particolare<br />
ringraziamento voglio esprimerlo ad Elizabeth che ha tradotto in modo preciso e puntuale il<br />
modulo per la candidatura. Ci tengo a sottolineare che tutto questo è avvenuto mediante un<br />
fitto scambio di e-mail (mi rendo conto che ancora non ci siamo conosciute di persona e<br />
nemmeno parlate al telefono!) che ha rappresentato la prova tangibile di solidarietà e di<br />
affidamento fra donne.<br />
La mattina del 9 aprile ho ricevuto una telefonata dalla Svezia. Hedda Jansson, l’attuale<br />
direttrice della Fondazione Ellen Key, mi comunicava che la mia candidatura era stata accolta<br />
positivamente. A questo punto non nascondo la soddisfazione mista alle preoccupazioni<br />
nell’immaginare la separazione da mio figlio. Finora, in nove anni, non siamo rimasti divisi per<br />
più di due giorni…In effetti dalla sua nascita ho giocato un ruolo centrale nell’accudirlo ed<br />
educarlo e ciò, non tanto per motivi culturali, ma per gli impegni di lavoro del mio compagno.<br />
La scelta di prendermi una vacanza anche dal mio ruolo di mamma rappresenterà così un scatto<br />
di crescita significativa per entrambi (o meglio…per tutti e tre!)<br />
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