Nr. 2 (19) anul VI / aprilie-iunie 2008 - ROMDIDAC
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La faccia segreta della sofferenza vegetale<br />
Come nascono I metalli<br />
Qua e là possono ancora accadere delle cose difficili da capire<br />
i miei vicini per esempio invitti e umidi vanno a macinare del mais a<br />
Singureni<br />
io non ci vado meglio starmene a casa e guardare per il setaccio<br />
scelgo però questa ipostasi per non lasciarmi sfuggire per caso il<br />
momento in cui il tutto traboccherà sulle sponde<br />
è giusto ognuno può rimanere o andare<br />
libero di farlo<br />
i miei vicini vanno a macinare a Singureni io non li trattengo<br />
resto a casa e guardo per il setaccio<br />
forse sono colui che dorme ancora non lo so<br />
nel mio sonno per il setaccio c’e un bosco lontano là solo il silenzio<br />
illumina<br />
là tutti gli alberi fanno nascere dei metalli<br />
bisognerebbe tener conto di questa nascita ma non si sa più<br />
quando si compie<br />
né ciò che sia e in che consista la seduzione di quei neonati<br />
di ferro o di rame che brillano sotto la scorza del legno materno<br />
nella loro forma tardiva.<br />
La scatola nera<br />
„Ci saranno sempre delle ombre lassù che<br />
cadano su di voi come pioggia“<br />
così gridavano dal cielo Jessie Norman e Kathleen Battle<br />
io le guardavo da giù<br />
sognando la sincronizzazione dei respiri<br />
care le mie mormoravo con gigantesca malinconia<br />
care le mie io non ho dimenticato nulla<br />
ma arriva un giorno che tutto si copre di un sereno silenzio azzurro<br />
che il postino porta a ognuno una busta di cenere<br />
il giorno che la sconfinata pioggia riempie i placidi laghi<br />
e un diluvio di fulmini pervade la terra e il cielo<br />
il giorno che pascoleremo fino all’età senile<br />
il giorno che si spegneranno tutti i forni dei vasai<br />
il giorno che le nostre bocche saranno becchi d’uccelli che non parlano e<br />
non segnalano<br />
mentre noi per valli e per prati siamo quelli di una volta<br />
e allora cosa farmene delle vostre tempie e piante dei piedi<br />
disperse tra l’erba.<br />
Ex Ponto nr.2, <strong>2008</strong><br />
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