Compendium diplomaticum sive tabularum veterum

gli concedi con tutte le prosperità, e celesti benedizioni, che può desiderare, e con distinzione
riverendola rimango. Spor Maggiore a 30 dicembre 1758.
Di V. S. rev.ma Obl.mo divotissimo servitore
Giulio Nic. A. Lochner parroco.
Nota. De parocho Lochnero, qui obiit anno 1788 dixi in Parochiali tridentino To. 2, cap.
77. De collecta vero pontificia To. 3 epist. 1026. Forsan Lochnerus scripsit ad tunc Provicarium
generalem, simulque directorem cameralem Tridenti Leonardum Fadanellum. Certe inter ipsius
chartas reperta fuit descripta epistola authographa.
1030. Anno 1797, die 2 martii Cavalesii in Flemmis nostro P. F. Vito Antonio Kellero de
Clesio datae fuerunt hae literae patentes: L'istruzione per il Padre Vito Antonio del convento dei
rev. Padri Francescani di Cavalese fatto cappellano per l'ospidale dei bersaglieri in Cavalese. 1.
Lei dovrà visitare ogni giorno due volte l'ospidale, chi sarà distribuita nelle case della Regola,
Unterberger e Bonora. 2. Lei avrà da soministrare li santi Sacramenti agli amalati bersaglieri del
ospidale, cioè confessarli, comunicarli, darli il santo Oglio, ed anche sepelirli. 3. Tutti difetti
rimarcabili, che egli troverà nell'ospidale indicherà al signor comissario provinciale de Teiss,
accioché ne vengha rimediato. 4. Viene egli con la presente instituito come capellano militare
sopra l'ospidale dei bersaglieri in Cavalese, ed ha anche di ricevere la pagha come tale dal
signor conmmissario Teiss, ciò è 28 fiorini al mese. Cavalese li 2 marzo 1797.
Dalla commissione provinciale
(L.+S. cerei) Giovanni de Mörl
Commissario deputato.
Nota. Praefatus P. Vitus Antonius anno isto 1797, die 30 ianuarii, qua Tridentum redierunt
franci, fugit paullo antequam venirent, e conventu isto tridentino, ed ad cavalesiensem sese
contulit. Inibi creatus fuit capellanus hospitalis militaris; sed contracto morbo peticulari vix non
extinctus est. Cooperatores et successores eius fuerunt alii fratres nostri, qui pariter morbum
contraxerunt, ex eoque obierunt die 31 martii Pater Fulgentius Sighellius de Cavalesio, et die 12
aprilis P. Ioannes Francisacus de Andreis a Mechlo Guardianus. Hinc superstites fratres,
quorum plures infirmi, resignarunt capellaniam hospitalarem die 28 martii, quae data fuit
cuidam presbytero saeculari capellano xenodochii tesidani, qui pariter mortuus est. Pater Vitus
recusavit capellaniam militarem ballistariorum 57 Cimbriae, ac ineunte maio factus est
Guardianus Cavalesii.
1031. Anno 1797, die 2 martii magistratus consularis Tridenti scripsit ad Napoleonem
Bonapartem generalem in capite militae francicae in Italia epistolam sequentis tenoris.
Eccellenza.
Se dal giorno, in cui una parte dell'armata, che milita sotto i felicissimi auspici de V.E.
occupò per la seconda volta la nostra patria, abbiamo differito fino al presente di rinnovare a V.
E. le attestazioni della nostra gratitudine, non fu sicuramente né per dimenticanza, né per
negligenza. Vedevamo V. E. in procinto di una nuova importante impresa: il venirla dunque a
molestare in tale circostanza co' nostri caratteri, sarebbe stato indiscretezza, e dall'altro canto
prevedendo noi, che si sarebbe terminata, come tutte le altre sue, ardevamo di desiderio di
unirvi, come facciamo, le nostre vive, e sincere congratulazioni. Dovendo naturalmente questo
avvenimento avvicinare più a noi V. E. ciò è per noi un motivo di più di esultazione. Si
concepisce da noi una forte speranza di rivedere un eroe, che forma l'ammirazione, non diremo
dell'Europa, ma di tutte le parti dell'universo, dove può penetrare la fama, e che il suo cuore
grande, e benefico sia per commiserare, e sollevare le nostre angustie, che sono pressoché
estreme, come lo è la penuria delle provisioni di ogni genere. Non vogliamo contaminare il
festevole oggetto di questo foglio con una minuta descrizione delle nostre miserie, e sarà il
nostro silenzio una nuova prova della costante nostra sommissione, ed un nuovo stimolo all'E.
V. di continuarci la grazia sua, ed il patrocinio.
57 *Bersaglieri, Schützen.
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