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Compendium diplomaticum sive tabularum veterum

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Primate della Germania: giacché questa annessione è assai più propria per un principe<br />

dell'impero, che il dover dipendere dall'intruso Patriarca d'Aquileia forastiero. E siccome non vi<br />

è ignoto, che noi né sino al presente abbiamo riconosciuto, né in avvenire riconosceremo questo<br />

preteso Patriarca 45 ; e ciò a causa del ius patronatus, et advocatia, che a noi incontrastabilmente<br />

s'aspeta, tanto come imperadore de' Romani, che come arciduca d'Austria sopra della chiesa<br />

patriarcale d'Aquileia: né giammai tollereremo in avvenire le appellazioni introdotte, e che<br />

introdurransi dalli nostri sudditi tirolesi avanti un estraneo foro incompetente, dal che ne<br />

nascono diverse confusioni. Perciò su questo giustissimo, e ragionevolissimo riflesso, per<br />

rimediare a questi disordini, e nell'istesso tempo a tali gravami di Salisburgo, vi scopriamo<br />

cordialmente questa nostra proposizione, affinché anche voi da canto vostro contribuiate quel<br />

tanto più coadiuvare a questo affare. Il che noi non tralasceremo di clementissimamente<br />

riconoscere nelle occasioni colli nostri cesarei favori, e grazie: colle quali altresì vi restiamo ben<br />

propensi. Dato in Gratz li 12 agosto nell'anno 1728, de' nostri regni del germanico nel 17,<br />

dell'ispanico nel 15 e dell'ungarico, e boemo nel 18.<br />

Carlo<br />

Gio. Francesco conte Seilern<br />

(L.+S. caerei) Per comando espresso di Sua sacra cesarea e cattolica maestà<br />

Gio. Cristoforo Bartenstein manu propria.<br />

Foris. Agli onorabili, sapienti, nostri, e dell'impero diletti fedeli N. Capo-console, e<br />

Consiglio della città di Trento.<br />

984. Al nome d'Iddio etc. Correndo l'anno 1728 in giorno di giovedì li sette ottobre, Trento,<br />

e salone civico all'ore dieci di mattina invitati pro his etc., da soliti bidelli così riferenti,<br />

comparvero gl'infrascritti ill.mi signori consoli Giuseppe Andrea Bomporti, Girolamo<br />

Galvagno, Girolamo de Malfatti, Tomaso Cazuffi. Il clarissimo sig. Capo Console Bomporti<br />

rapresentò come esso assieme con il clarissimo signor console Girolamo de Malfatti<br />

specialmente deputati sotto li 11 del prossimo passato mese di settembre ad effetto di conferire<br />

(in assenza di Sua A. rev.ma, e della maggior parte de' rev.mi signori canonici) con il clarissimo<br />

signor cancelliere di Corte Gio. Battista de Alberti, e con l'ill.mo signor conte Carlo Trapp<br />

decano della cattedrale, e concertare quale risposta debba darsi a Sua maestà cesarea catolica<br />

sopra la proposta annessione di questa Chiesa a quella di Salisburgo habbia in più conferenze<br />

con ciascheduno d'essi seguite riportato, che tanto per parte di S.A. rev.ma, quanto per parte del<br />

rev.mo Capitolo si pensava di rispondere alla lettera della maestà sua in termini generali con<br />

offerirsi al ritorno dalla villegiatura di S.A. rev.ma, e de' signori canonici assenti di umiliare alla<br />

medesima una più precisa risposta, giaché questa non poteva concepirsi adeguatamente senza<br />

premettere una conferenza tra le parti interessate, cioè di S.A. rev.ma vescovo, e principe, del<br />

rev.mo Capitolo, e di tutto il Corpo del Magistrato di questa città. Sopra tale esposizione per<br />

procedere in un affare di tanta importanza con la dovuta circonspezione fu stabilito di<br />

rispondere fra tanto alla maestà sua etc., che con quel sentimento di somma veneracione, il<br />

quale è dovuto a tanto onore haveva questo Magistrato ricevuto il clementissimo foglio di S.M.<br />

C.C a . che ne umiliava per tale onore alla maestà sua il più vivo, e profondo rendimento di<br />

grazie. Che se l'arcivescovato di Salisburgo godeva la fortuna di annidarsi sotto la suprema<br />

protecione di S.M.C.C. godeva altresì un simil onore il vescovato di Trento, e del medesimo si<br />

gloriava questa reverentissima città, la quale però così in questa, come in ogni altra occasione<br />

non poteva con fondamento maggiore appoggiare le speranze della propria prosperità, che al<br />

zelo della sacra cesarea, e regia sua maestà non solo come il più glorioso, e potente monarca<br />

della terra; ma ancora come al più clemente, al più retto, al più pio. Che l'assenza del celsissimo<br />

nostro vescovo, e principe, come pure della maggior parte de signori canonici, commoranti in<br />

diversi luoghi a godere nella corrente staggione la solita villeggiatura, non permetteva di essere<br />

in conferenza sopra la clementissima proposizione, che la maestà sua si era degnata di fare per<br />

l'annessione di questa Chiesa a quella di Salisburgo. Che però al loro ritorno non sarebbe stata<br />

45 Tridentum nec Salisburgum, nec Aquileiam agnoscit, sed Romam directe petit.<br />

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