Compendium diplomaticum sive tabularum veterum
Compendium diplomaticum sive tabularum veterum Compendium diplomaticum sive tabularum veterum
soliti bidelli, così a me cancelliere referito e perciò comparvero l'infrascritti ill.mi, e clarissimi signori consoli dottor Francesco Bevilaqua Capo console, dottor Francesco Alfonso Particella, Francesco Sizzo, dottor Carlo Georgio Vincenzo Mayr, dottor Francesco Bonaventura Alberti, dottor Girolamo Battaglia. Furono pure per l'istesso giorno, ora, e luogo da medesimi bidelli anche per trei giorni avanti il presente con soliti biglietti del signor dottor Gioseppe Lisoni procuratore di questo Publico invitati tutti li signori Aggionti assieme con signor dottor Gioseppe Andrea Bomporti per il suo voto consultivo, de quali però comparvero l'infrascritti signori dottor Lodovico Malfatti, dottor Gio. Bernardino Gentilotti, dottor Gio. Bernardino Tabarelli, dottor Antonio Tomasini, dottor Vincenzo Consolati, dottor Antonio Pompeati Luchini, Carlo Antonio Alessandrini, Balderssar Alessandrini, Bernardin Turcat, Giacom'Antonio Voltolini, Lodovico Travaion, Marcel Staidel. A quali così come sopra congregati, il clarissimo signor Capo espose, si come con replicate sessioni fatte con signori Deputati, restarono ideate le condicioni, e patti fatti per l'admissione et errecione in questa città del monastero delle Reverende Madri Orsoline, quali condicioni, e patti furono distintamente, et a chiara inteligenza di tutti dal stesso clarissimo signor Capo lette, e spiegate, affine cadauno de signori comparsi suggerischino ciò, che dalla sua prudenza verrà stimato più proprio, e profittevole a questo Publico. Quali capi, e condicioni incorporati in undeci Capitolacioni essendo stati ben intesi da tutti, e singoli essi signori congregati, dopo il maturo riflesso fattovi sopra ciascheduna cosa furono concordemente applauditi, et approvati, applaudite, et approvate da tutti in tutto, e da per tutto, e deliberato di transmetterne una copia de medesimi alle soddette Revernede Madri Orsoline per attenderne la loro mente, commettendo a me cancelliere di dover registrare alli Atti dette Capitolacioni. In fede Io Francesco Antonio Betti cancelliere d'ordine etc. Ill.mi signori signori patroni colendissimi L'esperimentata bontà delle signorie loro ill.me ci promette benigno compatimento alla lunga dimora, quasi manchanti a nostri doveri; speriamo però nell'inarrivabile loro prudenza non saremo incolpate per tali, a caggione delli strani accidenti subintrorono fra questo tempo, che in modo alcuno diedero logo a maggior brevità et spedizione. Le graziosissime Capitolacioni prescritteci da noi mandate a sua Altezza rev.ma monsignor vescovo di Bressanone 43 con supplica di concedere licenza di potter accettarle arrivarono con suo consenso, dandoci piena libertà. Rendiamo pertanto grande favore unitamente mille grazie; alla nostra venuta colla divina assistenza ci renderemo degne di così singolare grazia etc., con tutto l'animo impiegando le forze per dare bramata sodisfazione in dimostrare la nostra servitù massime nell'allievo, et instruzione della cara gioventù con raccomandarci ad ulteriori grazie immutabilmente ci dichiariamo Delle signorie loro ill.me Innsprugg li 28 luglio 1720. Humilissima Maria Orsola di s. Francesco Serafico della Compania di s. Orsola Superiora, e convento. 983. Carlo sesto per la Dio grazia eletto imperatore de' Romani sempre augusto etc. 44 . Onorevoli, sapienti, diletti, fedeli. Essendo Sua Santità (idest Benedictus XIII) per diversi importanti motivi stata poco fa mossa, oltre all'avere concesso il Pallio al vescovado di Passavia, di esentarlo anche dalla metropolitana di Salisburgo; si è perciò questa doluta d'essere da ciò aggravata, ed ha implorato la nostra suprema imperiale protezione, ed assistenza per essere mantenuta nelle sue pretese ragioni, che suppone pregiudicate. Ora abbiamo noi fatto che clementissimamente riflesso, che per levare qualunque presentaneo gravame di essa metropolitana salisburghese, sarebbe il più proprio, che sua divozione il principe, e vescovo di Trento, con il Capitolo, e diocesi venissero annessi all'arcivescovo di Salisburgo, che di tempo in tempo sarà, come metropolitana, godendo egli altresì le prerogative di Legato nato, e di 43 Gasparus Ignatius comes Kinigl. 44 Versio ex ermanico, quod prae manibus teneo. 38
Primate della Germania: giacché questa annessione è assai più propria per un principe dell'impero, che il dover dipendere dall'intruso Patriarca d'Aquileia forastiero. E siccome non vi è ignoto, che noi né sino al presente abbiamo riconosciuto, né in avvenire riconosceremo questo preteso Patriarca 45 ; e ciò a causa del ius patronatus, et advocatia, che a noi incontrastabilmente s'aspeta, tanto come imperadore de' Romani, che come arciduca d'Austria sopra della chiesa patriarcale d'Aquileia: né giammai tollereremo in avvenire le appellazioni introdotte, e che introdurransi dalli nostri sudditi tirolesi avanti un estraneo foro incompetente, dal che ne nascono diverse confusioni. Perciò su questo giustissimo, e ragionevolissimo riflesso, per rimediare a questi disordini, e nell'istesso tempo a tali gravami di Salisburgo, vi scopriamo cordialmente questa nostra proposizione, affinché anche voi da canto vostro contribuiate quel tanto più coadiuvare a questo affare. Il che noi non tralasceremo di clementissimamente riconoscere nelle occasioni colli nostri cesarei favori, e grazie: colle quali altresì vi restiamo ben propensi. Dato in Gratz li 12 agosto nell'anno 1728, de' nostri regni del germanico nel 17, dell'ispanico nel 15 e dell'ungarico, e boemo nel 18. Carlo Gio. Francesco conte Seilern (L.+S. caerei) Per comando espresso di Sua sacra cesarea e cattolica maestà Gio. Cristoforo Bartenstein manu propria. Foris. Agli onorabili, sapienti, nostri, e dell'impero diletti fedeli N. Capo-console, e Consiglio della città di Trento. 984. Al nome d'Iddio etc. Correndo l'anno 1728 in giorno di giovedì li sette ottobre, Trento, e salone civico all'ore dieci di mattina invitati pro his etc., da soliti bidelli così riferenti, comparvero gl'infrascritti ill.mi signori consoli Giuseppe Andrea Bomporti, Girolamo Galvagno, Girolamo de Malfatti, Tomaso Cazuffi. Il clarissimo sig. Capo Console Bomporti rapresentò come esso assieme con il clarissimo signor console Girolamo de Malfatti specialmente deputati sotto li 11 del prossimo passato mese di settembre ad effetto di conferire (in assenza di Sua A. rev.ma, e della maggior parte de' rev.mi signori canonici) con il clarissimo signor cancelliere di Corte Gio. Battista de Alberti, e con l'ill.mo signor conte Carlo Trapp decano della cattedrale, e concertare quale risposta debba darsi a Sua maestà cesarea catolica sopra la proposta annessione di questa Chiesa a quella di Salisburgo habbia in più conferenze con ciascheduno d'essi seguite riportato, che tanto per parte di S.A. rev.ma, quanto per parte del rev.mo Capitolo si pensava di rispondere alla lettera della maestà sua in termini generali con offerirsi al ritorno dalla villegiatura di S.A. rev.ma, e de' signori canonici assenti di umiliare alla medesima una più precisa risposta, giaché questa non poteva concepirsi adeguatamente senza premettere una conferenza tra le parti interessate, cioè di S.A. rev.ma vescovo, e principe, del rev.mo Capitolo, e di tutto il Corpo del Magistrato di questa città. Sopra tale esposizione per procedere in un affare di tanta importanza con la dovuta circonspezione fu stabilito di rispondere fra tanto alla maestà sua etc., che con quel sentimento di somma veneracione, il quale è dovuto a tanto onore haveva questo Magistrato ricevuto il clementissimo foglio di S.M. C.C a . che ne umiliava per tale onore alla maestà sua il più vivo, e profondo rendimento di grazie. Che se l'arcivescovato di Salisburgo godeva la fortuna di annidarsi sotto la suprema protecione di S.M.C.C. godeva altresì un simil onore il vescovato di Trento, e del medesimo si gloriava questa reverentissima città, la quale però così in questa, come in ogni altra occasione non poteva con fondamento maggiore appoggiare le speranze della propria prosperità, che al zelo della sacra cesarea, e regia sua maestà non solo come il più glorioso, e potente monarca della terra; ma ancora come al più clemente, al più retto, al più pio. Che l'assenza del celsissimo nostro vescovo, e principe, come pure della maggior parte de signori canonici, commoranti in diversi luoghi a godere nella corrente staggione la solita villeggiatura, non permetteva di essere in conferenza sopra la clementissima proposizione, che la maestà sua si era degnata di fare per l'annessione di questa Chiesa a quella di Salisburgo. Che però al loro ritorno non sarebbe stata 45 Tridentum nec Salisburgum, nec Aquileiam agnoscit, sed Romam directe petit. 39
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soliti bidelli, così a me cancelliere referito e perciò comparvero l'infrascritti ill.mi, e clarissimi<br />
signori consoli dottor Francesco Bevilaqua Capo console, dottor Francesco Alfonso Particella,<br />
Francesco Sizzo, dottor Carlo Georgio Vincenzo Mayr, dottor Francesco Bonaventura Alberti,<br />
dottor Girolamo Battaglia. Furono pure per l'istesso giorno, ora, e luogo da medesimi bidelli<br />
anche per trei giorni avanti il presente con soliti biglietti del signor dottor Gioseppe Lisoni<br />
procuratore di questo Publico invitati tutti li signori Aggionti assieme con signor dottor<br />
Gioseppe Andrea Bomporti per il suo voto consultivo, de quali però comparvero l'infrascritti<br />
signori dottor Lodovico Malfatti, dottor Gio. Bernardino Gentilotti, dottor Gio. Bernardino<br />
Tabarelli, dottor Antonio Tomasini, dottor Vincenzo Consolati, dottor Antonio Pompeati<br />
Luchini, Carlo Antonio Alessandrini, Balderssar Alessandrini, Bernardin Turcat,<br />
Giacom'Antonio Voltolini, Lodovico Travaion, Marcel Staidel. A quali così come sopra<br />
congregati, il clarissimo signor Capo espose, si come con replicate sessioni fatte con signori<br />
Deputati, restarono ideate le condicioni, e patti fatti per l'admissione et errecione in questa città<br />
del monastero delle Reverende Madri Orsoline, quali condicioni, e patti furono distintamente, et<br />
a chiara inteligenza di tutti dal stesso clarissimo signor Capo lette, e spiegate, affine cadauno de<br />
signori comparsi suggerischino ciò, che dalla sua prudenza verrà stimato più proprio, e<br />
profittevole a questo Publico. Quali capi, e condicioni incorporati in undeci Capitolacioni<br />
essendo stati ben intesi da tutti, e singoli essi signori congregati, dopo il maturo riflesso fattovi<br />
sopra ciascheduna cosa furono concordemente applauditi, et approvati, applaudite, et approvate<br />
da tutti in tutto, e da per tutto, e deliberato di transmetterne una copia de medesimi alle soddette<br />
Revernede Madri Orsoline per attenderne la loro mente, commettendo a me cancelliere di dover<br />
registrare alli Atti dette Capitolacioni. In fede Io Francesco Antonio Betti cancelliere d'ordine<br />
etc.<br />
Ill.mi signori signori patroni colendissimi<br />
L'esperimentata bontà delle signorie loro ill.me ci promette benigno compatimento alla<br />
lunga dimora, quasi manchanti a nostri doveri; speriamo però nell'inarrivabile loro prudenza non<br />
saremo incolpate per tali, a caggione delli strani accidenti subintrorono fra questo tempo, che in<br />
modo alcuno diedero logo a maggior brevità et spedizione. Le graziosissime Capitolacioni<br />
prescritteci da noi mandate a sua Altezza rev.ma monsignor vescovo di Bressanone 43 con<br />
supplica di concedere licenza di potter accettarle arrivarono con suo consenso, dandoci piena<br />
libertà. Rendiamo pertanto grande favore unitamente mille grazie; alla nostra venuta colla<br />
divina assistenza ci renderemo degne di così singolare grazia etc., con tutto l'animo impiegando<br />
le forze per dare bramata sodisfazione in dimostrare la nostra servitù massime nell'allievo, et<br />
instruzione della cara gioventù con raccomandarci ad ulteriori grazie immutabilmente ci<br />
dichiariamo<br />
Delle signorie loro ill.me<br />
Innsprugg li 28 luglio 1720.<br />
Humilissima Maria Orsola di s. Francesco Serafico della Compania di s. Orsola Superiora,<br />
e convento.<br />
983. Carlo sesto per la Dio grazia eletto imperatore de' Romani sempre augusto etc. 44 .<br />
Onorevoli, sapienti, diletti, fedeli. Essendo Sua Santità (idest Benedictus XIII) per diversi<br />
importanti motivi stata poco fa mossa, oltre all'avere concesso il Pallio al vescovado di<br />
Passavia, di esentarlo anche dalla metropolitana di Salisburgo; si è perciò questa doluta d'essere<br />
da ciò aggravata, ed ha implorato la nostra suprema imperiale protezione, ed assistenza per<br />
essere mantenuta nelle sue pretese ragioni, che suppone pregiudicate. Ora abbiamo noi fatto che<br />
clementissimamente riflesso, che per levare qualunque presentaneo gravame di essa<br />
metropolitana salisburghese, sarebbe il più proprio, che sua divozione il principe, e vescovo di<br />
Trento, con il Capitolo, e diocesi venissero annessi all'arcivescovo di Salisburgo, che di tempo<br />
in tempo sarà, come metropolitana, godendo egli altresì le prerogative di Legato nato, e di<br />
43 Gasparus Ignatius comes Kinigl.<br />
44 Versio ex ermanico, quod prae manibus teneo.<br />
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