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Plinius, naturalis historia 35,98 - Lettere e filosofia

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'Si periturus abis, et nos rape in omnia tecum; 675<br />

sin aliquam expertus sumptis spem ponis in armis,<br />

hanc primum tutare domum. Cui parvus Iulus,<br />

cui pater et coniunx quondam tua dicta relinquor?'<br />

Talia uociferans gemitu tectum omne replebat,<br />

cum subitum dictuque oritur mirabile monstrum. 680<br />

Namque manus inter maestorumque ora parentum,<br />

ecce levis summo de vertice visus Iuli<br />

fundere lumen apex tactuque innoxia mollis<br />

lambere flamma comas et circum tempora pasci.<br />

Nos pavidi trepidare metu crinemque flagrantem 685<br />

excutere et sanctos restinguere fontibus ignis.<br />

At pater Anchises oculos ad sidera laetus<br />

extulit et caelo palmas cum voce tetendit:<br />

'Iuppiter omnipotens, precibus si flecteris ullis,<br />

aspice nos! Hoc tantum; et, si pietate meremur, 690<br />

da deinde auxilium, pater, atque haec omina firma.'<br />

Vix ea fatus erat senior, subitoque fragore<br />

intonuit laevom et de caelo lapsa per umbras<br />

stella facem ducens multa cum luce cucurrit.<br />

Illam summa super labentem culmina tecti 695<br />

cernimus Idaea claram se condere silva<br />

signantemque vias; tum longo limite sulcus<br />

dat lucem et late circum loca sulphure fumant.<br />

Hic vero victus genitor se tollit ad auras<br />

adfaturque deos et sanctum sidus adorat. 700<br />

'Iam iam nulla morast; sequor et qua ducitis adsum,<br />

di patrii; servate domum, servate nepotem.<br />

Vestrum hoc augurium, vestroque in numine Troiast.<br />

Cedo equidem nec, nate, tibi comes ire recuso.'<br />

così che mi implora- “allora portaci via con te<br />

verso il comune destino;se poi, per averlo<br />

sperimentato, riponi una qualche fiducia nelle<br />

armi, allora per prima cosa pensa a difendere casa<br />

tua! A chi pensi di lasciare in custodia il piccolo<br />

Iulo, a chi tuo padre? a chi resto affidata io, io<br />

che un giorno e per sempre sono stata chiamata<br />

da te moglie?<br />

Mentre andava urlando queste parole, riempiva<br />

tutta la casa dei suoi gemiti. Ed ecco che,<br />

all’improvviso, si verifica un prodigio<br />

straordinario a dirsi. Infatti, mentre Iulo è<br />

circondato dalle braccia e dai volti dei suoi<br />

genitori afflitti, ecco che si posa su di lui<br />

dolcemente un raggio: sembrava che diffondesse<br />

luce dall’alto della testa. Morbidamente, poi, la<br />

fiammella si mise a lambire la chioma, senza<br />

provocare danni al contatto; per di più, stando<br />

intorno alle tempie, quella fiamma sembrava<br />

alimentarsi. Noi, presi da paura, cominciamo a<br />

tremare; poi cerchiamo di scuotere i capelli che<br />

mandano fuoco e di spegnere le sacre fiamme con<br />

acqua di fonte. Fu in quel momento che il padre<br />

Anchise, lieto, sollevò gli occhi al cielo; quindi tese<br />

le palme delle mani aperte e pronunciò queste<br />

parole:<br />

“O Giove onnipotente, se ti fai piegare da qualche<br />

preghiera, rivolgi lo sguardo verso di noi. Ti<br />

chiediamo solo questo; e se abbiamo dei meriti per<br />

la nostra devozione, offrici allora il tuo<br />

aiuto,padre nostro, e conferma con un segnale<br />

questi tuoi prodigi”. Il vegliardo genitore aveva<br />

appena finito di parlare, quand’ecco che, sulla<br />

sinistra, accompagnato da un fragore si sentì<br />

tuonare. Toccò poi a una stella trascorrere<br />

attraverso le ombre della notte, cadendo dal cielo:<br />

la seguiva una luce intensa che lasciava dietro di<br />

sè una splendida scia luminosa. La vediamo<br />

mentre sfiora la cima del tetti, prima di andare a<br />

nascondersi nella selva Idea: è tutta luminosa e<br />

indica la strada; quindi il solco di luce risplende<br />

per un lungo tratto, mentre tutt’intorno i luoghi<br />

lasciano sollevare nubi di fumo di zolfo.<br />

E’ a questo punto che che il vecchio genitore si<br />

drizza in piedi e si volge verso verso il cielo; è agli<br />

dei che rivolge la parola, mentre adora l’astro<br />

mandato dalla divinità. “Basta, basta con gli<br />

indugi; ora, subito! Vengo dietro di voi, o dei<br />

patrii; dovunque mi portiate, eccomi qui, sto con<br />

voi. Proteggete la mia famiglia, proteggete la mia

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