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MONUMENTA ORPHANOTROPHII TRIDENTINI - Provincia Tridentina

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eo casu voluit haeredes suos gravatos ad supplendum pro affrancatis, et eo<br />

casu, quo continget per Ministros et gubernatores dictae Domus cessari, et<br />

praemissa non fieri quolibet anno ex tunc eadem legata ipsi Domui Dei<br />

ademit, et adimit, et adempta ipse voluit, quae eo casu adempta iussit<br />

immediate debere devenire in Fraternitatem novam S. Mariae cum omnibus<br />

praedictis semper ut supra adimplendis, et non aliter, cum onere<br />

satisfaciendi oneribus praedictis.<br />

NB. Da una lettera dei governatori della Fradaglia apparisce, che la<br />

carità del pane ingiunta nel sopramentovato testamento non si adempì pel<br />

corso d’anni 25, cioè dal 1562 sino al 1587, perciò pensano di detti<br />

governatori, che la Casa di Dio debba essere caduta dai Legati, e questi<br />

debbansi applicare alla Fradaglia insieme con tutti i frutti ritenuti dal 1562,<br />

fino al 1587. La lettera è diretta come si rileva dal principio alli reverendi<br />

nobili, e magnifici signori colendissimi,ma mancando la specifica direzione<br />

non si può ricavar altro, certamente doveano esser persone di autorità,<br />

perché si supplicano di una opportuna, e giusta deliberazione. Nel fine<br />

d’essa lettera sta scritto: R.di, ac nobiles domini de Congregatione remittunt<br />

supplicantes ad reverendum dominum Vicarium, qui pro officio suo<br />

mediante iustitia provideat. Sigantum 16 februarii 1587. Nicolaus Clusolus<br />

cancellarius de mandato.<br />

Io non trovo però nel convoglio di queste carte alcuna formale<br />

decisione.<br />

5. Processus in causa Paisana, et Thina, extraneus ab archivo isto.<br />

6. Anno 1667 secunda septembris publicata, et lata fuit sequens<br />

sententia ab ill.mo domino Carolo Spadatio Praetore Tridenti: sententiando<br />

declaramus stantibus actis, prout sunt, et alias edocto, massarios dictae<br />

societatis Orphanarum, ac Sanctae Mariae Maioris conclusum, et<br />

Terranovam a petitis absolvimus, salvo eisdem venerabilibus locis rectius<br />

agendi eo melius eorum personam legitimandi in alio iuditio.<br />

NB. Il sig. Vigilio medico Gaudenti doveva alla Confraternita delle<br />

Orfane ragnesi 246 in circa d’affitti incorsi che doveva per tutto S. Michele<br />

1666 per il capitale di ragnesi 300, a qual suo dovere egli non adempì.<br />

Accadde poi, che il fondo, su cui era fondato il capitale fu diviso tra esso<br />

sig, Vigilio, e sig. Ricardo suo fratello, e consegnato all’uno l’aggravio di<br />

pagare l’affitto, che dovea pagare l’altro, quindi è, che avendo il nobile sig.<br />

Ricardo alienata la sua parte di fondo a maestro Antonio Terranova peltraro<br />

con consegnarli a pagare un capital affitto ed incorsi al sig. Andrea Martini<br />

come massaro della chiesa parochiale di s. Maria Maggiore, e scoprendosi,<br />

che questo fondo acquistato dal detto Antonio e quel proprio ch’è obligato<br />

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