MONUMENTA ORPHANOTROPHII TRIDENTINI - Provincia Tridentina

stariorum trium, et unius quartae seminis, sitam in pertinentiis Viguli, in
loco dicto sopra la Chiesa, a mane apud ridum, pretio renensium centum, et
duodecim. Franciscus Trent Turcatus notarius scripsit.
10. Anno 1658, indictione 11, die lunae duodecima mensis augusti in
villa Viguli Vattarii, perillustris, excell.mus, et admodum reverendus
dominus Ioannes Bernardinus Tabarellius de Fattis Castri Viguli, et Comes
Palatinus caesareus, agens tamquam delegatus a r.mo episcopali officio
feltrensi, nec non uti parochus venerabilis ecclesiae Sancti Georgii dicti loci
Viguli, titulo, et nomine locationis perpetualis renovandae in capite
cuiuslibet decimi noni anni, solemniter investivit praemagnificum dominum
Bartholomaeum Galvagnum civem Tridenti ibidem praesentem, et flexis
genibus, tanquam massarium venerabilis Confraternitatis Orphanorum
Tridenti, de una petia terrae arativa quantitatis stariorum quatuor circiter,
positam in pertinentiis Viguli, loco dicto alla Chiesa, pro annuo, et perpetuo
affictu, seu livello quartarum duarum frumenti boni, sicci, nitidi, et
cribellati, in festo divi Michaelis, vel infra eius octavam solvendo.
Franciscus Capri Notarius scripsit.
11. Anno 1686 li 18 novembre in Castel Vigolo, Carlo Dionisio
Tabarelli de Fatis etc. pievano della chiesa di s. Giorgio di Vigolo, fa fede
indubitata, qualmente alla detta chiesa si ritrova obbligato sotto titolo
emfiteutico, un fondo arativo, e vignato, contiguo al cimiterio, mentovato
nell’investitura fatta al quondam signor Galvagno, come massaro della
Confraternita delle Orfane di Trento, ed ora posseduto dal nobile, e
spettabile sig. Francesco Capris: e che tal fondo ha sempre pagato sino
all’anno 1676 alla detta chiesa il livello di due quarte di formento alla
misura feltrina.
12. Anno 1686 dall’inventario de’ beni della chiesa di s. Giorgio di
Vigolo, incominciato li 14 dicembre 1638, fu estratto, che la Fradaia nova di
Trento paga quarte due di formento ogni anno al Santo Michele, sicurato sul
campo sopra la chiesa.
13. Anno 1737, il primo dicembre, il signor Gio. Pietro Usbaldo de’
Nigri, come massaro delle Orfane di Trento, ha liberato, e totalmente
acquietato Giacomo, Gioseppe, e Giovanni fratelli, figli quondam Francesco
Faes, detto Raita di Romagnano, dall’ulterior pagamento del capitale
s’affitto di ragnesi cento, costituito dal detto quondam loro padre a favore
del quondam molto rev. sig. don Andrea Veronesi, del quale il detto Luogo
Pio delle Orfane fu instituito universale erede.
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