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n. 1 - gennaio 2009 - Collegio dei Geometri della Provincia di Verona

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ilGeometra veronese<br />

Attorno al nucleo centrale, composto dalla torre,<br />

abitazione temporanea del proprietario del fondo,<br />

si sviluppava il nucleo <strong>della</strong> corte, composto dalle<br />

case <strong>dei</strong> lavoranti e tutti i rustici necessari all’azienda,<br />

dalle barchesse per il ricovero degli attrezzi<br />

ai fienili (chiamati “tezza”) per riporre il fieno.<br />

Vi erano, infine, stalle, pollaio e porcile e l’aia per gli<br />

animali da cortile. La torre, nella parte più alta, fungeva<br />

da colombaia, e man mano è stata sostituita<br />

da un’ampia casa dominicale.<br />

Sempre dalla pietra, provengono la maggior parte<br />

<strong>di</strong> capitelli e croci che s’incontrano passeggiando<br />

18 Gennaio <strong>2009</strong><br />

(Municipio <strong>di</strong> S. Ambrogio Valpolicella)<br />

CULTURA DEL TERRITORIO<br />

Valpolicella, un’architettura tutta da salvaguardare<br />

(Villa Mosconi-Bertani)<br />

per le strade <strong>di</strong> questa campagna collinare, accompagnati<br />

da piccole cappelle affrescate con i misteri<br />

del rosario: e<strong>di</strong>cole con le immagini <strong>di</strong> santi taumaturghi<br />

invocati per intervenire contro la gran<strong>di</strong>ne, i<br />

fulmini, le malattie, le <strong>di</strong>sgrazie <strong>della</strong> popolazione...<br />

Di tutto questo restano oggi affreschi sbia<strong>di</strong>ti, e<strong>di</strong>cole<br />

orfane delle statuette <strong>dei</strong> santi o croci danneggiate<br />

dai vandali, ma che sono un antico retaggio <strong>di</strong><br />

una cultura conta<strong>di</strong>na religiosa.<br />

Accanto a questa architettura sobria, legata alla<br />

pietra, sono molto <strong>di</strong>ffuse nella valle le ville - pressoché<br />

<strong>di</strong> epoca veneziana - <strong>dei</strong> gran<strong>di</strong> possidenti,<br />

luoghi <strong>di</strong> soggiorno e villeggiatura per patrizi e<br />

ricchi borghesi, che vi si recavano per controllare le<br />

aziende agricole circostanti. La Valpolicella si è arricchita<br />

<strong>di</strong> questi e<strong>di</strong>fici signorili tra il 1400 e la fine<br />

del 1700, e tra le più importanti e visitabili vi sono<br />

villa Serego-Alighieri <strong>di</strong> Gargagnago, adagiata<br />

<strong>di</strong>etro il poggio <strong>di</strong> Monte Leone e ai pie<strong>di</strong> del colle<br />

San Giorgio, villa Giona-Fagiuoli <strong>di</strong> Cengia <strong>di</strong> Negarine,<br />

villa Della Torre Cazzola <strong>di</strong> Fumane, villa Del<br />

Bene <strong>di</strong> Volargne (<strong>di</strong> proprietà dello Stato), villa Rizzar<strong>di</strong><br />

a Poiega <strong>di</strong> Negrar, famosa esclusivamente<br />

per il suo giar<strong>di</strong>no, e villa Mosconi-Bertani a Novare<br />

<strong>di</strong> Arbizzano.

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