Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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R E G N O fc fiata di uifa dal Regno di Polonia. CotaUmbafciàfc fu poco grata alla Regina, maà ì Prelati , & àlji Baroni fu cara, vedendo che con quefto mezo il Regno di Polonia farebbe più ficurod alle feorrcrie delle genti foreIrierQi oltre poiché tanta moltitudine di huominiudoucua liberare dalle man jdclDc- nionio, & acquiftare àChriiìo . Fu nondimeno la cofa rimcfl ia nei voler della Regina.» d'Vngaria madre d'Hcd u tug^ . La quale cifpofe che (i con tentaua, che i Baroni del Regno di Po- lonia acccttalfcro quello farebbe vtile per JaChriitiana republica, & del Regno di Poloilia.La onde Iagcllone véne in Cra couia co ifuoi fratelli,accómpagnato ctiandio da vna gra comi tiua tji nobili di Lituania^ venuto dalla Regina leprefen- itgcllone fi tò doni regij, che fu l'anno i 3S6.Ec india poco fendo infime muta^omeT* t0 ne g n articoli della fede,Chriftiana,fu battezato,e fu gii po- Vulaàislam» fio nome Vladiflauo . Li nomi ancor de'fuoi fratelli furono téimoii%6, nel battefimo mutati, perche Vigontio fu chiamato AlcfTansi marita con dro,CorigalloneCafimir,& Suitrigallone Boleflauo. Nel me ticdituige. defimo giorno,chcriceueronQ il fanto battefimo, furono ce lebratele nozze della Regina,& furono in corporate per Tempre al Regno di Polonia le terre di Lituania* diSamoieda,& della Rufìia* Etdopo quefto Vladiilaufù vnto, e incoronato E intronato Rè di Polonia Tanno 1 587. Il quale volendo ridurre al Ghriqfdi volontà* ftianefìmolagcn te di Lituania,preic ieco in copagnia la Regi nafua moglie, il Duca di Mazzpuia con molti Vcicoui , & al- tre perfoneEcciefiaftiche:Etentrato in Lituania, rimofTci pò poli dall'Idolatria, e (linfe il facro fuoco, fpiaii ò leChiefèse gli tonai* lìtua- altari degl'Idoli, tagliò dalle radici le (elue,ammàzzòiierp£ "Vbe erano ila ti adorati da loro .Ma fendo chiamato il popò uVttlT'àc^U Uòli. ** lo à tagliare le lelue,c gli alberi facri, niunoera che hauefsear dire di toccare con ferro il facro legno , fin che il predicatóre della parola con 1 eiTempiofuo delle lor animo. Et hauedolcr uato uia tutto il paganefimo, iniegnaua ài popoli gli articoli della fede,& l'ora tione del Signore, & di poi gli fece battezacmefaàiVn- re . Appicfloil pio Rèa ciafcuuo de* popolari, che haucuano h d tiÌml^u ^cuuto il battefimo, donaua conciamente alcunengucvefti4n». fti,fatte di panno portato di Polonia,con la qual folccita cor- tefìa fua fece,chc quella gen te groffa,&pouera,che fin* a quel giorQos , cracontentatadiveftimcntidilino,fpar/ralafamadi co tal

O B 'Glj I SLAVI. S7 tocal eortefia , per hauer vedi di lana correuaà fchjere da ogni paefeàfarfi battezzare. Ma quelli diSamoicda quantunque pei ragion di Lituania fuflTcroall'horavniti m\ Regno di Polonia^, nonpcròfiiottomiferoal eioeo diChrifto.Mainfìcmecógli ObgonanirclraronoimmcriincIpaganeiimo.QuefteduePro- uintie((ccódo ne redono tcftimonianza Pietro Crusber al 2.1ib. & Carlo della Vagria al7.de Venedi )iono habitatc dalla natio- ne Slaua,bcllicoià, e oltre modo fiera 5 del che fpcflbhaueua no j,f9rigm\ & /amotedtslam dato faggio nelle guerresche faceuano co' loro vicini,i quali fem ^Uicofiefiert. prc tcncuano in armi . Impcrachcnclleicorrcrie,cprcde(diccil Crusbero) pafTauano tutti gli altri. I Samoiedi imitando gli altri Slani,haueuano ancor effi alcu SmMit* fot ni particolari Idoli,& culto particolare molto fomigliateà quel *j/i^»x«ri. loaVLituani. Pcrochc erano molro dediti àgli Auguri j, & alle n .. . $, indouinationi.Mafopra tutto adorauano il fuoco,il quale giù moicU. dicauano facrofanco>& eterno ,& quello tcncuano invna torre in cima d'vn montc,dafaccrdotinodrito con continuo aggiogiamcntodilegnoi tcncuano apprciTo alcune fclucfacrate, le quali adorauano come cole fante , & come Ita n zc de* loro Dei • Eierano feorfìin tanta cecità di méte,chcgiudicauanodouerfi tener per(aftte,& le predette felue, & gli vccclli,& le fiere, che vi dimorauano, & tutto ciò chev'cntraua.In queftefelue tcncuano i focola ri d i uih* perca fé, & famiglie, doue ardeuanoi corpi dc'fuoicari, & famigliari, co' caualli, con le (elle, & con le più Pretiofc vedi; ponendo appretto cotal focolari alcune fedìe fatte w ri 1 u- j-r di louero > iopra le quali metteuano 1 cibi preparati di farro informa di calcio,& fpargeuano la ceruofa fopra del focolaro/i n- gannati dà cotal ctedulità>chc l'animcdc'loro morti, i corpi de* quali v'erano flati abbruggiati,vcniiTcro la notte, & con cibi il ricrea (fero. I con tadi ni di Samoieda(fcc5do che riferifee Aletta n dro Gaguino nella fua Sarma da) 11 utriuano nelle loro cafe certi ferpendeon quattro piedi àguifa dilaccrtc,ncri,&groflìdicor po,i quali nella lornariua lingua chiamauano G1VOYT1I ,c Gìtt0Jtii Drj quefti tcncuano come Dei domeftici$&: in alcuni tépicfpurgan domefìidiefé do le cale, quefti veniuano à mangiare di quello,ch'era apparce- *•»*• chiaro, ementremangiauano, turtaquella famiglia ftaua loro attorno con gran timore, e riuercnza,fina che fariati rirornaaa- ©o al fuo luogo. Et fcper |ortc intraueniua qualcheinfortunio H a quel-

R E G N O<br />

fc fiata di uifa dal Regno di Polonia. CotaUmbafciàfc fu poco<br />

grata alla Regina, maà ì Prelati , & àlji Baroni fu cara, ve<strong>de</strong>ndo<br />

che con quefto mezo il Regno di Polonia farebbe più<br />

ficurod alle feorrcrie <strong>de</strong>lle genti foreIrierQi oltre poiché tanta<br />

moltitudine di huominiudoucua liberare dalle man jdclDc-<br />

nionio, & acquiftare àChriiìo . Fu nondimeno la cofa rimcfl<br />

ia nei voler <strong>de</strong>lla Regina.» d'Vngaria madre d'Hcd u tug^ . La<br />

quale cifpofe che (i con tentaua, che i Baroni <strong>de</strong>l Regno di Po-<br />

lonia acccttalfcro quello farebbe vtile per JaChriitiana republica,<br />

& <strong>de</strong>l Regno di Poloilia.La on<strong>de</strong> Iagcllone véne in Cra<br />

couia co ifuoi fratelli,accómpagnato ctiandio da vna gra comi<br />

tiua tji nobili di Lituania^ venuto dalla Regina leprefen-<br />

itgcllone fi tò doni regij, che fu l'anno i 3S6.Ec india poco fendo infime<br />

muta^omeT* t0 ne g n articoli <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>,Chriftiana,fu battezato,e fu gii po-<br />

Vulaàislam» fio nome Vladiflauo . Li nomi ancor <strong>de</strong>'fuoi fratelli furono<br />

téimoii%6,<br />

nel battefimo mutati, perche Vigontio fu chiamato AlcfTansi<br />

marita con dro,CorigalloneCafimir,& Suitrigallone Boleflauo. Nel me<br />

ticdituige. <strong>de</strong>fimo giorno,chcriceueronQ il fanto battefimo, furono ce<br />

lebratele nozze <strong>de</strong>lla Regina,& furono in corporate per Tempre<br />

al Regno di Polonia le terre di Lituania* diSamoieda,&<br />

<strong>de</strong>lla Rufìia* Etdopo quefto Vladiilaufù vnto, e incoronato<br />

E intronato Rè di Polonia Tanno 1 587. <strong>Il</strong> quale volendo ridurre al Ghriqfdi<br />

volontà* ftianefìmolagcn te di Lituania,preic ieco in copagnia la Regi<br />

nafua mo<strong>gli</strong>e, il Duca di Mazzpuia con molti Vcicoui , & al-<br />

tre perfoneEcciefiaftiche:Etentrato in Lituania, rimofTci pò<br />

poli dall'Idolatria, e (linfe il facro fuoco, fpiaii ò leChiefèse <strong>gli</strong><br />

tonai* lìtua- altari <strong>de</strong>gl'Idoli, ta<strong>gli</strong>ò dalle radici le (elue,ammàzzòiierp£<br />

"Vbe erano ila ti adorati da loro .Ma fendo chiamato il popò<br />

uVttlT'àc^U<br />

Uòli.<br />

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lo à ta<strong>gli</strong>are le lelue,c <strong>gli</strong> alberi facri, niunoera che hauefsear<br />

dire di toccare con ferro il facro legno , fin che il predicatóre<br />

<strong>de</strong>lla parola con 1 eiTempiofuo <strong>de</strong>lle lor animo. Et hauedolcr<br />

uato uia tutto il paganefimo, iniegnaua ài popoli <strong>gli</strong> articoli<br />

<strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>,& l'ora tione <strong>de</strong>l Signore, & di poi <strong>gli</strong> fece battezacmefaàiVn-<br />

re . Appicfloil pio Rèa ciafcuuo <strong>de</strong>* popolari, che haucuano<br />

h d<br />

tiÌml^u ^cuuto il battefimo, donaua conciamente alcunengucvefti4n».<br />

fti,fatte di panno portato di Polonia,con la qual folccita cor-<br />

tefìa fua fece,chc quella gen te groffa,&pouera,che fin* a quel<br />

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