Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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Ro mani rotti da'Bulgari . 424 .IRE G N O frefcarfì,fi vCcì di campo fenza compagno, &fcnzadire nulla j &. andatene ad vna fontana. Qinui,menrre che egli ò beueua,ò (ilauaua la faccia da la poluere, & dal ludore , gli fuggì di manoil ca- usilo^ tornò correndo airefferciio.il che vedendo molti ioldari >ga, & l'Ammiraglio , le nouc gen ti fi nfoluerono, Gl'Ammiraglio lì tornò àCoiiantinopoli,non fen- za qualche fofpetto d'occupare rimperiojtornouietiandio il Boga. Etpoiche ciafeuno di quelli duediffe le f uè ragioni, fu giudicato, cheàrAmmiraglio,perhauereabandonato l'effercitOjii doueflk nocauaregliocchi. Ma non hebbe effetto il giuditio , perii grande aiuto.che^li fu (arto, da chi poteuaappreflo la Imperatrice. Il Bul- garo iniuperbito della vittoria, fé ne venne àColtatinopoli, per fer-* Bulgari rotti marui PaiTedio attorno. Ma Foca nuouamente venuto contra di daFoca. luì,& riappiccatanuoua giornata, lo vinfe, lo ruppe, &lomeflein fuga, con vccilìone tanto grande, che molti pochi fi faluarono. Ma perche il Bulgaro nonpoteua mai fiat cheto, fin tanto,che non ve- rnile iimpatronirh di Coftantinopoli, &: dell'Imperio Romano , madòi'Ambafciadore,come feri uè il Cedreno,àFatlumo Principe Mandano Am*

D E G L I S L A V L 42 f te. Il quale futuramente liberò i Sarracini, rimandandoli a cafa co molti doni, & ri tenne i Bulgari. Ma nondimeno La bailo di mio- .^'"^J^IJ uofcorlc&faccheggiòla Grecia; &fpogIiato,&guaièaco il paefeà «. fua voglia, no hauendo,chi fé gli opponete, cornò àcafaricchilfimo.Onde l'Imperadorc,che era Roma noLacapeno,fattovnbuo cflcreico, lo mandò (ottola icona di Potho Argirocontra ilBul^a io. Eteiscndo i Romani accampati àTcrmopoIi, Potho mandò fpiarclecoicde'Bulgari Michele figliuolo di MoroleoncPatritio , éc perfetto d'vna banda di foldati:il quale inaueduramenteintop. pòne'nimicijchegli haueuano tei! gli aguati. Né pò cedo far al rro , voltatoti à farla (tra da con l'armiin mano,ammazzò molti de'niitiici; maperò,&egli vi reftò morto. Dopò queito il La bailo conduilerEiTercito contro laCittàdi Coirantinopoli, ETlmperadoie, per non laici are al rutto le iucProuincic in prcdadel nimico,ma dòlcfucgentipcropporfceli. Doue azzuffati 1 Bulearico'Roma- ì B»tg*ri f*pera • n. r e J 1 J » r> p m gl'impervi* insellarono vittorioli;& vi cadcrono moiri de primi Capitani,& * r faldati Romani: gl'altri che per faluarfi fi buttauano in acqua, per ScrmeUzoiu dl Venire allegatacene v'erano apprc(To,furono parreammazzati, & tp*"* fj* partcprefiviui.Oradunqucfendoin quello modo trattato molto quefla Ù&3 malamente l'efferato Imperiale, li Bulgari arlero il palazzo dell'I m tfafàfattoap peradorc,cnecrainquclluogo,cou tutte! altre cofe,che li trouaua U

Ro mani rotti<br />

da'Bulgari .<br />

424 .IRE G N O<br />

frefcarfì,fi vCcì di campo fenza compagno, &fcnzadire nulla j &.<br />

andatene ad vna fontana. Qinui,menrre che e<strong>gli</strong> ò beueua,ò (ilauaua<br />

la faccia da la poluere, & dal ludore , <strong>gli</strong> fuggì di manoil ca-<br />

usilo^ tornò correndo airefferciio.il che ve<strong>de</strong>ndo molti ioldari >ga, & l'Ammira<strong>gli</strong>o , le nouc gen ti<br />

fi nfoluerono, Gl'Ammira<strong>gli</strong>o lì tornò àCoiiantinopoli,non fen-<br />

za qualche fofpetto d'occupare rimperiojtornouietiandio il Boga.<br />

Etpoiche ciafeuno di quelli duediffe le f uè ragioni, fu giudicato,<br />

cheàrAmmira<strong>gli</strong>o,perhauereabandonato l'effercitOjii doueflk<br />

nocauare<strong>gli</strong>occhi. Ma non hebbe effetto il giuditio , perii gran<strong>de</strong><br />

aiuto.che^li fu (arto, da chi poteuaappreflo la Imperatrice. <strong>Il</strong> Bul-<br />

garo iniuperbito <strong>de</strong>lla vittoria, fé ne venne àColtatinopoli, per fer-*<br />

Bulgari rotti marui PaiTedio attorno. Ma Foca nuouamente venuto contra di<br />

daFoca. luì,& riappiccatanuoua giornata, lo vinfe, lo ruppe, &lomeflein<br />

fuga, con vccilìone tanto gran<strong>de</strong>, che molti pochi fi faluarono. Ma<br />

perche il Bulgaro nonpoteua mai fiat cheto, fin tanto,che non ve-<br />

rnile iimpatronirh di Coftantinopoli, &: <strong>de</strong>ll'Imperio Romano ,<br />

madòi'Ambafciadore,come feri uè il Cedreno,àFatlumo Principe<br />

Mandano Am*

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