Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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Crumo fatta taz^a deltes- 4i4 R E G N O taviaU catena, fece del telchio vna tazza fornita d ? oroi&meiTauT feri tro dei vino beucttc in quella iniìeme con li Tuoi Baroni, & aU \o°con mulU WÈ Principi Slaui . Pqì fi voltò all'eipugnatione della Città di To^ bcue, mirijhoggi detta Caftcllo de'Rufsi. Vedendo adunque li Romani* chele cole loro andauano tutta uia peggiorando,fcacciato Stauratio figliuolo di Niceforo, che dellagucrra Bulgarica à pena co mol te ferite s'era fa 1 uà to, fublimarono all'Imperio Michele Curopala* to,ahrimcntc detto Rangabo, il quale vicito in campagna con tra i Bulgari, non fece cola di valore. Imperochehauendo il Bulgaro ^ prefo per attedio Debello, emenato via quelli, che vi trouò dentri infiemecolVcfcouo,l'Imperadorc fu sforzato di tornare in dietro» Etil fecondo anno del suo Imperio Crunno dcfiderofooltramoi do dihauere alcuno delli fuoi,cheerano fuggiti a' Romani, man* 9tM* dòl'AmbafciadoreDragomirvnodesuoi Bogliari,cercandolap* cedalPlmpcradorc conquellipatti,chefottoTeodofioAdramiti.* no, & Germano Patriarca era ftata mandata à Cormefioall'hora Si gnore de' Bulgari,chc itaua à i confini di Ameleon Tracefe,&: che fé gli rendettero iveftimen ri, ouer pcliicc di grana in fino al prezzo di'ein quanta libre d'oro; & olerà di queftoii doueilerorcit-ituirc, e rimandar quei, che s'eran fuggiti dall'vna parte,elaltrai& così an* cora quelli , che nelauenircfi moftraranno traditori al lorPrinci* pc. Ecche li mercanti di amendui fieno raccomandati con lettera iugellatecol figlilo del loro Signore : & fé alcuno di lorofufle tro» uato lenza tali patenti, fi polla liberamente fualigiarc,e pigliatiti fifeo tuttciesuerobbc.EtfcriiteàTlmperadorefe tu non verrai prc ftamentc alla pace col tuogiuditio , io mi moueiò contraMcfem'- bria . Mal'Impcradorc a'eonforti dicattiui configlieri non accetr tòla pace. Imperochefotto pretelto d'vna falla pictà,ècompafsio* ne,epernon perdere la ripu tationc dell'Imperio, lirei configliene diccuano,nonconucnirc,renderc,nè tradire quelli, ch'erano fuggi ti,& faluatifi fotto le ali dell'Imperio, dLgmgÀmMm*4tì&mmc V QfoHi ' lij 1 1 i i P I j I 1 • 1 f ' U no per tanto à mezo Ottobre drizzò le sue fquadre alla voi cadi Me fembria con machine, arieti,& altri inftrumen ti da batterle murai Iqualiegli imparò di fare per poca prudenza di Niceforo Impera- dote , che fu la deftruttio ne dell'Imperio Roma no ; Imperoche vii certo Arabo fattoli Chriltiano lotto Niccforo,era mol io ben efpcr co in fu quelle machine. Coftqifupolto da Niceforo in'Adrino- poli,

DE GLI SLAVI. 4if poli,douc non rendendogli premio alcuno,anzi tutrauiadiminue doglija sua paga( perche l'andaua per quello mormorando ) lo fc ce ben battere.Ondel'Arabo prefbgran difpiacere,fuggiVBulga- ri, e ìnfegnoli fare ogni lòrte di machine. EtcosìOunno tuttauia Mefmbrìa ef~ adoprando coral machine, niunoardiuadircfìitergli,in tantoché P"& na ** da* per ilpatio di quel mele la efpugnò.I/Imperadore fendo per tal nuo uà in gra trauaglio, fubito il primo di Noucmbrcmandò chiamare il Patriarca, col quale (e coniglio della pace 5 erano quiui prefenti ancorai Metropolitani, cioè il Niceno,& il Ciziceno. Òue il Patriar- ca, ci Metropolitani infìemecon l'Imperadore abbracciauanola pace,ma i catriui confìglieriinfiemc co Teodofio Rettore dello ftu- dio,ladiiTuadeuano,diccndo,cheniunoabbracciaualapace buttati do per terra i precetti diuini.Quelte cole fi feron cosi,e nel primo di Nouembre apparuevna cometa in figura di due lunechiariffimc, qualifevniuano, e difuniuano in diueric forme, a tal che pareua fa- ceflìno vna figura dVn huomo lenta capo; E nel giorno seguente venne la cru del nuoua della ruina diMefembria, che diede gran- diffimo terrore à tutti, per afpettare da qui ogni maggior male. E lì tiimicilatrouaron piena di tutte le cofe, che foglio n fare alla com- anoditàdeglihabitatori , e cittadini de vna fimil Città,- eteneionla infìemecon Debelto. Oùetrouaronotrentafei Canoni di bronzo, onde buttaua fuora contra i nimici fuoco corrcn te , & artificiale , e gran quantità doro, e d'argéto. Di poi appreffo nelnufediFebraio li Romani fuggendo da' Bulgari, portaronnuouaairimperadore, come Crun no veniua con gran preftezza faccheggiare la Tracia i&c alli quindici del detto mefe vfcì fuora della Città l'Imperadore,e ritornò senza far effetto alcuno. Ma dopò che fu prefa Mefembria, l'Imperadorc negata la paceàCrunno,ordinòchei soldati f celti da tuttele bandcpaiTafTero in Traciaauanti la primauera: talmente, che tutti Thaucuano per colà moleitifsima , mafsime quelli di Cap- padocia, e gli Armeni . Mavfccndo l'Imperadore con li suoi del jnefedi Maggio, vfcfalftoYa injsua compagnia Procopia suaconfbrteinfino ali acquedotto p tetto di Hera cica. Ma li soldati haucndo di quello gran difpìacere, tutti fi voltauano à biafimare , e à dir male di Michele, Dipoi alduodecimo diMaggio s'ofeurò il sole *j*lduodccimo grado di Tauro, fecondo l'Horologio nel nafecre •del sole, e Crun no hebbe grandifsima paura. L'Imperadore an<

Crumo fatta<br />

taz^a <strong>de</strong>ltes-<br />

4i4 R E G N O<br />

taviaU catena, fece <strong>de</strong>l telchio vna tazza fornita d ?<br />

oroi&meiTauT<br />

feri tro <strong>de</strong>i vino beucttc in quella iniìeme con li Tuoi Baroni, & aU<br />

\o°con mulU WÈ Principi Slaui . Pqì fi voltò all'eipugnatione <strong>de</strong>lla Città di To^<br />

bcue, mirij<strong>hoggi</strong> <strong>de</strong>tta Caftcllo <strong>de</strong>'Rufsi. Ve<strong>de</strong>ndo adunque li Romani*<br />

chele cole loro andauano tutta uia peggiorando,fcacciato Stauratio<br />

fi<strong>gli</strong>uolo di Niceforo, che <strong>de</strong>llagucrra Bulgarica à pena co mol<br />

te ferite s'era fa 1 uà to, fublimarono all'Imperio Michele Curopala*<br />

to,ahrimcntc <strong>de</strong>tto Rangabo, il quale vicito in campagna con tra<br />

i Bulgari, non fece cola di valore. Imperochehauendo il Bulgaro<br />

^ prefo per attedio Debello, emenato via quelli, che vi trouò <strong>de</strong>ntri<br />

infiemecolVcfcouo,l'Imperadorc fu sforzato di tornare in dietro»<br />

Etil fecondo anno <strong>de</strong>l suo Imperio Crunno dcfi<strong>de</strong>rofooltramoi<br />

do dihauere alcuno <strong>de</strong>lli fuoi,cheerano fuggiti a' Romani, man*<br />

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cedalPlmpcradorc conquellipatti,chefottoTeodofioAdramiti.*<br />

no, & Germano Patriarca era ftata mandata à Cormefioall'hora Si<br />

gnore <strong>de</strong>' Bulgari,chc itaua à i confini di Ameleon Tracefe,&: che<br />

fé <strong>gli</strong> ren<strong>de</strong>ttero iveftimen ri, ouer pcliicc di grana in fino al prezzo<br />

di'ein quanta libre d'oro; & olerà di queftoii doueilerorcit-ituirc, e<br />

rimandar quei, che s'eran fuggiti dall'vna parte,elaltrai& così an*<br />

cora quelli , che nelauenircfi moftraranno traditori al lorPrinci*<br />

pc. Ecche li mercanti di amendui fieno raccomandati con lettera<br />

iugellatecol fi<strong>gli</strong>lo <strong>de</strong>l loro Signore : &<br />

fé alcuno di lorofufle tro»<br />

uato lenza tali patenti, fi polla liberamente fualigiarc,e pi<strong>gli</strong>atiti<br />

fifeo tuttciesuerobbc.EtfcriiteàTlmperadorefe tu non verrai prc<br />

ftamentc alla pace col tuogiuditio , io mi moueiò contraMcfem'-<br />

bria . Mal'Impcradorc a'eonforti dicattiui confi<strong>gli</strong>eri non accetr<br />

tòla pace. Imperochefotto pretelto d'vna falla pictà,ècompafsio*<br />

ne,epernon per<strong>de</strong>re la ripu tationc <strong>de</strong>ll'Imperio, lirei confi<strong>gli</strong>ene<br />

diccuano,nonconucnirc,ren<strong>de</strong>rc,nè tradire quelli, ch'erano fuggi<br />

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V QfoHi<br />

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lij 1 1 i i P I j I<br />

1 • 1 f ' U<br />

no per tanto à mezo Ottobre drizzò le sue fquadre alla voi cadi Me<br />

fembria con machine, arieti,& altri inftrumen ti da batterle murai<br />

Iqualie<strong>gli</strong> imparò di fare per poca pru<strong>de</strong>nza di Niceforo Impera-<br />

dote , che fu la <strong>de</strong>ftruttio ne <strong>de</strong>ll'Imperio Roma no ; Imperoche vii<br />

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