Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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E rotto da gli Vngari. Kcfla vincita* re. Fa femprc ami co dei KaHJci* Vede loro lame tà di canali. Guerra fra Kan/èi , eìr* Viaofau Tania web, Cafiello di So* ebo di Canali fu prima di R* ofau Taulo-* mch i Sandagl morti Glifucccde nel lo flato Stefano /ho nipote. Quduergìa fi chiamò prima ti aucato di S, Sabba' Raujet foccor rono Stefano lojjacia. }8* REGNO piccata la battaglia rcflòperditorc,cV molti perfbnaggi Bofnefivi caderono , che fui anno 1410. Poi Tanno feguente andò alti con- fini diM.izoua contri Socholi luan Capitano Vngaro , col quale venuto à fatto d'arme,loruppe,&: fece prigioni molti nobili Vnga ri. Il chefùcaufa principale, ch'egli s^ccpiilaiTe gran nome nel Re gnodi Boina,cVhaue(ie ancorili dono non pòco paefe.Nel che fu aiutatomoltodal RèO(loia,edaTuartco. Il quale hauendo poi prcio no so chcfo(petto,en trò co lui in guerra, e più voi te gli ruinò il paeie : dopòla cui morte Sondagls'acche[ò,&ntirofi dentro dd fuo (la to.Et Tempre fi moflròamico de'Raule^adiflanzade'quali mozzò il capo à Radic Sancouich Capitano già del ReOftoiaj p^r lo che i Raufei (come s'è detto) gii dona ro no vna cala àRauj, che prima haueuano donato à elTo Radic.Et nel 1* ip.vcndèalli Rau- (eilamctàdi Canali. EtquadoRaofauPaulouich nel 1^30. mof~ ieguetra alliRaufei,per l'ai tra me:à, ch'era (lata fua,&Ihaueuaven data loro nel 1427. Sandagl foccorfe iRaufei , & venuto àCanali conl'elTercito^ipreflc i tumulti d'alcuni nobili.chcnon voleuano ricoEiofcer per patroni i Rau(ei.All'horae(pugnòetiandioilCaflel lo di Socho, ch'era (lato di RaofauPauiouich, &lo diede alliRaulei. Quello Calvello con altra metà di Canali fu prima di PetarPaa louich , & dopò la Tua morte peruenne à Raolau fuo fratello . San- dagl quattroanni dopò quello trapaisò di quella vita, non fenza fi> fpecto di velcno.La (uà moglie,che fi chiamò Maria, nipotediCoftantinoMa(èrech,qua(ìdifubitolofeguitò .Nèhauendolafciato alcun fìgliuolo,il fuollato pcruenneàStefanofuonipotc, figliuolo di Vukaz. Imperachegli altri fuoiduefra3clli,VuK,&Vuchich morirono prima dilui,eflfendo (lati ammazzati da quelli, chefauo riuanoPauao Radienouich nobile perfon aggio di Bofna 5 il quale fugiàmortodaciroVuK,&daVuKmirSlatonofouichinBofna. Entrato che fu adunque Stefano nel dominio , mutò il cognome di HranichinColTacia: ne di ciò fisàlacaufa, fé benealcuni dicano, che fi fece così chiamare, perelTercnatoin vna terra detta Coffac. Et al fuo (lato altresì diede vn'altro nuouonome,chiamando« Io Ducato di Santo Sabbai che prima gli habi ta tori di quelli luoghi (j^m^mm^mmtmméèmLi IJuJmj li jchiamaronfiCud- uergi. Etnei principio il Rèdi Bofna gli diede molto che fare,- & fé non (uÙe (lato all'horaaiucato dalli Raufei,hauerebbe perfo lo flato, inficme con la vita. Ma con tuttociòfimoilrò loro in grato. Impero-

D E? GLI SLAVI. 38) Impcròchcncl 14.ro, mouendo loro guerra per conto del dado del falc>fcguJtòpoiì uguagliarli. Altri dicono.chefi ft nimico loro per la fuga della Tua moglieAmpc:ochQkmmmmt^imiimmm^im trouà udo fi nel paeledi Stefano ( £*pmfmgkmìmmmmfmtàaQk) alcuni mercanti Firenùni>con quelli era venuta ancor' vna donnamen chefa.anefta. La quale fendo fiata molto lodata di bellezza in prc- fenza di Stefano , egli la fece à sé venire, e tanto s'ceefedilebcheiu»- bito la fece reilare nel fuo palazzo . Del chefdcgnata. la moglie di Stefano > più volte l'admom, chela mandalVe fuor di cala; ne egli volcndaciòfare>Ulaconvn (uo figliuolo fuggì àRaufa^ . Doue, Stefano mandò pregarla , che volefle tornare a caia , e non andaffe cosìinfammandolopcr li paeflftrauien . Ma ella riipofe, che non lo farebbe mai, lino tanto che non vedeua la concubina fuor di cafiuMandòdopò quefto Stefàaoà pregari Raufei, acciò perforza Li ÉlccfTero venire. Nèinqucfto fù,vbbidito5& perciò egli prefeTar Xtti contra di loro. Ma inuero non fu altra cagione de' difpareri fra originedelU RauXcij&ilCQffacia^cheildatiodel fale.lmperochehaueuano in nimicme fra coftumeiRaufeirmoitepUiSandagldapalcarelefcalediNaren- £gfr$^ ta> e di Drieuoil, e fornirle del fole,-dando al fi feo 33. e vno terzo jet. per cento di gabella. Mi Stefano entrato nel dominio, leuò la ga- bella a cinquanta per cento .Del che i Raufei fi dolfero molto, de gli mandarono Nicolo di Gondola, e Marino Reili Ambafciadoxiàmitigarlo.Coftoronèconprcfcnti,nècon preghiere hauendolo potato pcrluadere> tornarono àcafa. Et Stefano mandò à ruma- le le ville di Canali 1 e cercò hauerc per tradimen to ilCaflello di So- Camll ruimi io. Ma li Raufei gli mandarono in contra Marino Cerua con al }aCotfaci*. quanta gcntejla quale fendo tolta in mezodal nimico,fùrotta.Del che hauendo hauutola noua i Raufei, mudarono àguardare i paf* fi ftretti,e proibirgli di poter calare in Brenoj& armare in vn Albi* to molte galee, gì un fero alPimprouilo all'Itola di Veglia , che era Raufciaffalt*- «TcfTo Stefano, & appoggiatele(caIe,preferoiICaftellano infieme f^i/òh^e] conlaRocca.Etlafciatouiingouetno Nicolo Gozze,fi voltarono glia, & Foca** à combattere la terra d'Almiia.Ma effen do quella beniflìmo difefa ^ no l att t dalli fbldati , dhelaguardauano, & dall'altra banda fortificata dal tcntd'Mmifa. fiume Zetina, che (corre da i monti di Croatia, non la poterono cfpugnare, Onde fi pofero poi all'efpug natio ne delle Cali ella*di O- Efpttgmno U fign , polle controia bocca di Narona. Le quali poi che ruinaro- Qyfffl a"v* tto,prefcro à patti BaifctaniK CaftelloA s'impatropjrono di Naro ff *& Nar0m na

D E? GLI SLAVI. 38)<br />

Impcròchcncl 14.ro, mouendo loro guerra per conto <strong>de</strong>l dado <strong>de</strong>l<br />

falc>fcguJtòpoiì ugua<strong>gli</strong>arli. Altri dicono.chefi ft nimico loro per<br />

la fuga <strong>de</strong>lla Tua mo<strong>gli</strong>eAmpc:ochQkmmmmt^imiimmm^im trouà<br />

udo fi nel paeledi Stefano ( £*pmfmgkmìmmmmfmtàaQk) alcuni<br />

mercanti Firenùni>con quelli era venuta ancor' vna donnamen<br />

chefa.anefta. La quale fendo fiata molto lodata di bellezza in prc-<br />

fenza di Stefano , e<strong>gli</strong> la fece à sé venire, e tanto s'ceefedilebcheiu»-<br />

bito la fece reilare nel fuo palazzo . Del chefdcgnata. la mo<strong>gli</strong>e di<br />

Stefano > più volte l'admom, chela mandalVe fuor di cala; ne e<strong>gli</strong><br />

volcndaciòfare>Ulaconvn (uo fi<strong>gli</strong>uolo fuggì àRaufa^ . Doue,<br />

Stefano mandò pregarla , che volefle tornare a caia , e non andaffe<br />

cosìinfammandolopcr li paeflftrauien . Ma ella riipofe, che non<br />

lo farebbe mai, lino tanto che non ve<strong>de</strong>ua la concubina fuor di<br />

cafiuMandòdopò quefto Stefàaoà pregari Raufei, acciò perforza<br />

Li ÉlccfTero venire. Nèinqucfto fù,vbbidito5& perciò e<strong>gli</strong> prefeTar<br />

Xtti contra di loro. Ma inuero non fu altra cagione <strong>de</strong>' difpareri fra origine<strong>de</strong>lU<br />

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coftumeiRaufeirmoitepUiSandagldapalcarelefcalediNaren- £gfr$^<br />

ta> e di Drieuoil, e fornirle <strong>de</strong>l fole,-dando al fi feo 33. e vno terzo jet.<br />

per cento di gabella. Mi Stefano entrato nel dominio, leuò la ga-<br />

bella a cinquanta per cento .Del che i Raufei fi dolfero molto, <strong>de</strong><br />

<strong>gli</strong> mandarono Nicolo di Gondola, e Marino Reili Ambafciadoxiàmitigarlo.Coftoronèconprcfcnti,nècon<br />

preghiere hauendolo<br />

potato pcrlua<strong>de</strong>re> tornarono àcafa. Et Stefano mandò à ruma-<br />

le le ville di Canali 1 e cercò hauerc per tradimen to ilCaflello di So- Camll ruimi<br />

io. Ma li Raufei <strong>gli</strong> mandarono in contra Marino Cerua con al }aCotfaci*.<br />

quanta gcntejla quale fendo tolta in mezodal nimico,fùrotta.Del<br />

che hauendo hauutola noua i Raufei, mudarono àguardare i paf*<br />

fi ftretti,e proibir<strong>gli</strong> di poter calare in Brenoj& armare in vn Albi*<br />

to molte galee, gì un fero alPimprouilo all'Itola di Ve<strong>gli</strong>a , che era Raufciaffalt*-<br />

«TcfTo Stefano, & appoggiatele(caIe,preferoiICaftellano infieme f^i/òh^e]<br />

conlaRocca.Etlafciatouiingouetno Nicolo Gozze,fi voltarono <strong>gli</strong>a, & Foca**<br />

à combattere la terra d'Almiia.Ma effen do quella beniflìmo difefa ^ no<br />

l att t<br />

dalli fbldati , dhelaguardauano, & dall'altra banda fortificata dal tcntd'Mmifa.<br />

fiume Zetina, che (corre da i monti di Croatia, non la poterono<br />

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fign , polle controia bocca di Narona. Le quali poi che ruinaro- Qyfffl a"v*<br />

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