Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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More Giorgio di Strafcinur. KWaBalft, "Zalfa co U fua madrefuggeda Zenta» Zenta inferio* re occupata da Venetiani. Stefano Mar** monte fi^nor di mite negro» Bai/amore, Stefano Def-« fot entra co cf» JcrcnoinZeta, *9 4 R E G N O pòqucftofecc paflfaggio da quella vita etiandio Giorgio .Dopòla cui morte,dominò in Zenta il Tuo figliuolo Bal/ajimpcrochc Goi co, &Iuanifcfuoi fratelli erano morti ancora in vita del padre/. Quefto Balia a capo dVn an no prefe Scutari , però lenza la Rocca ; e occupò tutto il paeie di Zenra, in fuor di detto Cartello, chcreftò per con co de ? Venetiani ; à i quali il i uo padre haueua datola detta città di Scutari ,&vna parte del fuo paefe, per non potere egli pili foltenere l'impeto de'Turchi 5 co'quali li Venetiani hebbero più volte cheda fare, ma però tempre reitarono vincitori. Hauendo adunque Balia in quefto modo occupato la Zenta» la Signoria di Venetia mandò alcune galee con Marino Carauelo.Ilquale parte con denari, parte ancor con larghe promeflejaccommodò il nego tio de* Venetiani , in maniera , che Balìa con la fua madre à pena hebbe tempovn dì per fuggirtene da Zenta. Etcosìi Venetiani s'impatronironodi tuttala Zenta inferioiecon tutte lefueCittà. Poi nel 1413. Balla ricuperò la maggior partedi Zenta, chete^ neuano 1Venet1ani.il che tutto glrauen ne perpoca prudenza d'vn loro Capitano, il quale teneuano in Scutari, che fùBenedettoCon tarini, huomo temerario , quale haueua fatto morire alcuni di Zenta fenza lor colpa . Nientedimeno la Signoriadi Vcnetia s'ac- cordò conBalfa, tornandogli tuttoquel paefe ,chc prima tenuto haueua il fuo padre. Ma dinuouo l'anno 1419. del meledi Mar- zo,Balfa ipronato da vn (uo parente Stefano Maramote di Puglia • Ilquale dopò li feceSignoredi Monte negro,&da lui riebbero ori ginequcllidi cafadiZarnocuichi,venecon e (le rei to fot co Scutari. Ma nò fece altro, (e no che fpogliò alcuni mercàtiRau{èi,che veni .» uanodaRaiìiajla qualcofa,&: dipoi egli nórellòdifare,ognivolta, che Toccafione di qualche Raufeofe gli porgeua . Li Venetiani co le continueguerredi modorhaueuano indebolito, così ncllefor- ze dell'arme, come deiriftefia fua pedona 5 che nel 1*21. fccetriegua con loro. E t partendo da Zenta, andò in Rafsia dal fuo zio Defpot, lafciando in fuo luogo il prefato Stefano Maramonte. Ma fendo partito da Zenta con febrc,comcfù in Rafsia, pafsò da quella vita nel detto anno del mete d'Aprile. Stefano Maramóteintefa la fua morte, fubitam ente fi trasferì in Puglia. Etcon quefta oc cafionei Venetiani incontanente occuparono tutta la Zenta * ma poco tepo ltcttei mano loro. Imperoche Stefano Dcfpo t figliuolo del Cote Lazaro Tifteffo àno,chc morì Bai fa,entrò co molta géte in Zenta y

DB GLI SLAVI. *9T Zctita; li quale Cubito ricuperò con tUttclcfucattinenzc. Nèaltro jcitò in poccredeVenctianuchc la città di Scutari lenza Tuo diitret to,cVDolcigna lco»n ftodua. Maalla fincegli fece trdegua cq'Vc&c tianuLaqualeicndopoi fpiratand fine dell'anno 1422 dinuouo tornarono àguerreggiare . Perlo che Stefano Deipot mandò il fuo eflercieoinZcntaibctola condotta di Mafarach Voieuod^ il qualcgià haucua condotto aUcltremo quelli di Scutati.Ma li nctianiaccommodaronoqucftc difficultà pcrmezo del dc r 4ia i co'l quale hauendo corrotti alcuni di Zen:»., & di Raili^ >4 *" /c . ( a detti gentcdiStcfanoiDcfpotfù rotta nel mefe di Dece mAne.- Gabello ItudiofcncftiuggìàcafajhaucndoiPaftrouiccliiijC^liParmalio- ti in maggior pane ribellato • L'anno poifegucn te del mefe di maggiorando Giorgio col Tuo clTcrcito,.&: quello del fuo zio Dcfpotin Zcnta ; e fi fermò irà Scu tari , eSan Saugio. Li Venetiani riandate alcune lor galee, sbarcarono lago rarerin Zso'ctj la quafe fatte alcune baftic , & ripari, s f accampòàSaiii Sergio, & viftetteper alcun tempo fenza far cofa di momento, il che vedendo il Senato Veneto, fìnfoluèdi farpace con Dcipot,& con Giorgio fuo nipote,- nonoftantc cherPaftrot- tiicchi, i quali fauoriuano le cofe de' Vcnctiani,fì sforzafTerO d'im- pedirla. Poi rrelrraef3r5.il Dcfpot rcn un tiò tuttala Zcnta, ch'era for- tori fuo dominio, il nipoic Giorgio, ilqualc mandò TAmbafciat- «lorealla Signoriadi Vcnctiajlaqualerannofegucccpcrmezode iuoi Ambafciadori fermarono hi pace con Giorgio, promettendogli dare ogni anno mille ducati per la cirtà di Scutari . L'i fteuVa h- tra del mele d'Ago ito Giorgio parti diRafììacónlafua moglfe , e figliuoli,& venne in Zenta, nella qualccra vcnutocriahdto Stefano Maramonre.fendo (taro chiamato da alcuni di Zcnta, per farloSignorc di quella. EreiTendo venuto da Puglia con vn vafccllo Raufco, sbarcò forto Paitrouicchi . Onde con occafibhcdfqucfta fiiavcnotaalcunidcYuoi ftgUa

More Giorgio<br />

di Strafcinur.<br />

KWaBalft,<br />

"Zalfa co U fua<br />

madrefuggeda<br />

Zenta»<br />

Zenta inferio*<br />

re occupata da<br />

Venetiani.<br />

Stefano Mar**<br />

monte fi^nor<br />

di mite negro»<br />

Bai/amore,<br />

Stefano Def-«<br />

fot entra co cf»<br />

JcrcnoinZeta,<br />

*9 4 R E G N O<br />

pòqucftofecc paflfaggio da quella vita etiandio Giorgio .Dopòla<br />

cui morte,dominò in Zenta il Tuo fi<strong>gli</strong>uolo Bal/ajimpcrochc Goi<br />

co, &Iuanifcfuoi fratelli erano morti ancora in vita <strong>de</strong>l padre/.<br />

Quefto Balia a capo dVn an no prefe Scutari , però lenza la Rocca ;<br />

e occupò tutto il paeie di Zenra, in fuor di <strong>de</strong>tto Cartello, chcreftò<br />

per con co <strong>de</strong> ?<br />

Venetiani ; à i quali il i uo padre haueua datola <strong>de</strong>tta<br />

città di Scutari ,&vna parte <strong>de</strong>l fuo paefe, per non potere e<strong>gli</strong> pili<br />

foltenere l'impeto <strong>de</strong>'Turchi 5 co'quali li Venetiani hebbero più<br />

volte cheda fare, ma però tempre reitarono vincitori. Hauendo<br />

adunque Balia in quefto modo occupato la Zenta» la Signoria di<br />

Venetia mandò alcune galee con Marino Carauelo.<strong>Il</strong>quale parte<br />

con <strong>de</strong>nari, parte ancor con larghe promeflejaccommodò il nego<br />

tio <strong>de</strong>* Venetiani , in maniera , che Balìa con la fua madre à pena<br />

hebbe tempovn dì per fuggirtene da Zenta. Etcosìi Venetiani<br />

s'impatronironodi tuttala Zenta inferioiecon tutte lefueCittà.<br />

Poi nel 1413. Balla ricuperò la maggior partedi Zenta, chete^<br />

neuano 1Venet1ani.il che tutto glrauen ne perpoca pru<strong>de</strong>nza d'vn<br />

loro Capitano, il quale teneuano in Scutari, che fùBene<strong>de</strong>ttoCon<br />

tarini, huomo temerario , quale haueua fatto morire alcuni di<br />

Zenta fenza lor colpa . Nientedimeno<br />

la Signoriadi Vcnetia s'ac-<br />

cordò conBalfa, tornando<strong>gli</strong> tuttoquel paefe ,chc prima tenuto<br />

haueua il fuo padre. Ma dinuouo l'anno 1419. <strong>de</strong>l meledi Mar-<br />

zo,Balfa ipronato da vn (uo parente Stefano Maramote di Pu<strong>gli</strong>a •<br />

<strong>Il</strong>quale dopò li feceSignoredi Monte negro,&da lui riebbero ori<br />

ginequcllidi cafadiZarnocuichi,venecon e (le rei to fot co Scutari.<br />

Ma nò fece altro, (e no che fpo<strong>gli</strong>ò alcuni mercàtiRau{èi,che veni .»<br />

uanodaRaiìiajla qualcofa,&: dipoi e<strong>gli</strong> nórellòdifare,ognivolta,<br />

che Toccafione di qualche Raufeofe <strong>gli</strong> porgeua . Li Venetiani co<br />

le continueguerredi modorhaueuano in<strong>de</strong>bolito, così ncllefor-<br />

ze <strong>de</strong>ll'arme, come <strong>de</strong>iriftefia fua pedona 5 che nel 1*21. fccetriegua<br />

con loro. E t partendo da Zenta, andò in Rafsia dal fuo zio Defpot,<br />

lafciando in fuo luogo il prefato Stefano Maramonte. Ma<br />

fendo partito da Zenta con febrc,comcfù in Rafsia, pafsò da quella<br />

vita nel <strong>de</strong>tto anno <strong>de</strong>l mete d'Aprile. Stefano Maramóteintefa<br />

la fua morte, fubitam ente fi trasferì in Pu<strong>gli</strong>a. Etcon quefta oc<br />

cafionei Venetiani incontanente occuparono tutta la Zenta * ma<br />

poco tepo ltcttei mano loro. Imperoche Stefano Dcfpo t fi<strong>gli</strong>uolo<br />

<strong>de</strong>l Cote Lazaro Tifteffo àno,chc morì Bai fa,entrò co molta géte in<br />

Zenta y

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