Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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Mirata cdifi- €afdaUàm Uefano fratti hdlLliQHHQ. m»rt. Stefana lmp, s'arma eontra Bw di Bofna. 21 Bano ti Ber- na traditi dai funi. 2

DEGLI SLAVI. or- lila con tutto PeiTercitoienzaoitaculo alcuno,- & comiuciò gua- dare , &c brufciareognicofa, non perdonando ctiandio ài Palazzi «ì'ciYoBano. La qualcofa nel principio l'Impcradore nonvoleua farejmapoilofcce àperfuafìone della fua moglie, donna vera- inente difpofta àfare ogni male . Si pofejancor aH'efpugnatione del Caftello di Bobouaz , nel quale s'era faluata Elilabeta figliuola vnica di Stefano Bano , che all'hora eradonzclla, & poi fu moglie di Lodouico Rè di Vngaria,& madre di Maria moglie di Sigifmò^ doImperadorc.Sendoftato adunque Stefano moltigiornià com- battere il detto Caftello,nèpotcndofarcofa alcuna, lafciòl'impre- laj & cominciò feorrer per tutto il paefe di Bofna, infin'à i confini diDolmna,ouer Dumno. Là douc accampatoli, mandò vnapar- tcdeH'efTercitoà depredare verfo il fiume Zctina , & quell'altro di Dacherca.ò Dacherea, verfo la Croatia. Et egli co'l iettante delPef- fcrcito voltò verfo il Contado di Chelmo; &prefo il Caftello d'I- xnota,& Nouijafciò ineilìvn buonprefidio de'fuoi.Nelqualté* pò molti nobili di Bofna, & di Chelmo vennero à lui, facendofi. Tuoi fudditij molti ancor andarono con lui in Rafsia 5 & particolarmente BoghifTa , & Vuladiflau Nicolich, nipoti di Stefano Bano ,& figliuoli di Catalena forella d'effo Bano , i quali erano della v fchiattadel Conte Andrea di Chelmo, di cui s è fatta mentionedi fopra,& fi faràancornelPauenire,&confequentcméte parenti d'ef- fo Imperadore Stefano. Queft a revolution e così fatta fecero coftoro,hauendo creduto al fermo, che darebbe loro il Cótado di Chel mo, ch'era lor patrimonio, & di ragione ad efsiattennea: ma alla fine non giouò loro punto, perch'eranohuomini di niun valore. Etmentrc l'Impcradore fi trattencua in Bofna, la Signoria di Venetia,&iRau(èi gli mandarono folcnniAmbafciadori,pertratta» iefeco,eaccommodarledifferenzefràlui,&Bano Stefano; ma no puoterofarcofa alcuna. Perciochevoleuarimpcradore,ch*il Bailo defTc per moglie Elifabetta fua figliuola al fuo figliuolo Rè Vro fc,& fu (Tel a fua dote il Contado diChelmo,comecofa>chcatteneua àciTb Imperadore pervia di Ncmagna , & fuoi fratelli , che già furono Signori di Chelmo 5& dalli quali cfTo Imperadore defeendeua. Mail detto Bano hauendofperanzajdi poterla meglio locare (come poi fuccefTc)non volle mai aflen tireà darli, non pure il Contado di Chelmo, ma n'anche la figliuola fenza di quello : Li che Imperadore en tra in Bojru , e arde il tutto. Trende li ca- melli d'imota, & 7{*ui. Haufei attende no di far pace fràClmp.&tl Band'

DEGLI SLAVI. or-<br />

lila con tutto PeiTercitoienzaoitaculo alcuno,- & comiuciò gua-<br />

dare , &c brufciareognicofa, non perdonando ctiandio ài Palazzi<br />

«ì'ciYoBano. La qualcofa nel principio l'Impcradore nonvoleua<br />

farejmapoilofcce àperfuafìone <strong>de</strong>lla fua mo<strong>gli</strong>e, donna vera-<br />

inente difpofta àfare ogni male . Si pofejancor aH'efpugnatione<br />

<strong>de</strong>l Caftello di Bobouaz , nel quale s'era faluata Elilabeta fi<strong>gli</strong>uola<br />

vnica di Stefano Bano , che all'hora eradonzclla, & poi fu mo<strong>gli</strong>e<br />

di Lodouico Rè di Vngaria,& madre di Maria mo<strong>gli</strong>e di Sigifmò^<br />

doImperadorc.Sendoftato adunque Stefano moltigiornià com-<br />

battere il <strong>de</strong>tto Caftello,nèpotcndofarcofa alcuna, lafciòl'impre-<br />

laj & cominciò feorrer per tutto il paefe di Bofna, infin'à i confini<br />

diDolmna,ouer Dumno. Là douc accampatoli, mandò vnapar-<br />

tc<strong>de</strong>H'efTercitoà <strong>de</strong>predare verfo il fiume Zctina , & quell'altro di<br />

Dacherca.ò Dacherea, verfo la Croatia. Et e<strong>gli</strong> co'l iettante <strong>de</strong>lPef-<br />

fcrcito voltò verfo il Contado di Chelmo; &prefo il Caftello d'I-<br />

xnota,& Nouijafciò ineilìvn buonprefidio <strong>de</strong>'fuoi.Nelqualté*<br />

pò molti nobili di Bofna, & di Chelmo vennero à lui, facendofi.<br />

Tuoi fudditij molti ancor andarono con lui in Rafsia 5 & particolarmente<br />

BoghifTa , & Vuladiflau Nicolich, nipoti di Stefano Bano<br />

,& fi<strong>gli</strong>uoli di Catalena forella d'effo Bano , i quali erano <strong>de</strong>lla<br />

v<br />

fchiatta<strong>de</strong>l Conte Andrea di Chelmo, di cui s è fatta mentionedi<br />

fopra,& fi faràancornelPauenire,&confequentcméte parenti d'ef-<br />

fo Imperadore Stefano. Queft a revolution e così fatta fecero coftoro,hauendo<br />

creduto al fermo, che darebbe loro il Cótado di Chel<br />

mo, ch'era lor patrimonio, & di ragione ad efsiattennea: ma alla<br />

fine non giouò loro punto, perch'eranohuomini di niun valore.<br />

Etmentrc l'Impcradore fi trattencua in Bofna, la Signoria di Venetia,&iRau(èi<br />

<strong>gli</strong> mandarono folcnniAmbafciadori,pertratta»<br />

iefeco,eaccommodarledifferenzefràlui,&Bano Stefano; ma no<br />

puoterofarcofa alcuna. Perciochevoleuarimpcradore,ch*il Bailo<br />

<strong>de</strong>fTc per mo<strong>gli</strong>e Elifabetta fua fi<strong>gli</strong>uola al fuo fi<strong>gli</strong>uolo Rè<br />

Vro fc,& fu (Tel a fua dote il Contado diChelmo,comecofa>chcatteneua<br />

àciTb Imperadore pervia di Ncmagna , & fuoi fratelli , che<br />

già furono Signori di Chelmo 5& dalli quali cfTo Imperadore <strong>de</strong>feen<strong>de</strong>ua.<br />

Mail <strong>de</strong>tto Bano hauendofperanzajdi poterla me<strong>gli</strong>o<br />

locare (come poi fuccefTc)non volle mai aflen tireà darli, non pure<br />

il Contado di Chelmo, ma n'anche la fi<strong>gli</strong>uola fenza di quello :<br />

Li che<br />

Imperadore en<br />

tra in Bojru , e<br />

ar<strong>de</strong> il tutto.<br />

Tren<strong>de</strong> li ca-<br />

melli d'imota,<br />

& 7{*ui.<br />

Haufei atten<strong>de</strong><br />

no di far pace<br />

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