Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

cs6224.userapi.com
from cs6224.userapi.com More from this publisher
15.02.2013 Views

Taefe de 1( co'Romani all'hora, che quell'Imperio era in fiore* e tafhora gl'aiutaronocótrai loro nimici.Ilcheprimo fi vede appreffo Dione Niceo, ilqualeal48.1ib. dice che nel tépo di Pompeo nacque tra gli huomimd'Epidauro, ch'èvna città de'Partini, vii certo tumulto, che fu dopo alcune battaglie fermato da Pollione . Et della gagliarda difela,che fececontra Romani Retino, ò (come lo chiama Plinio) Rata neo Città,lecui velliggia hora fi veggono à Cauo Cum ano, ch'eli territorio de'Raufei,al 56. li. cosìferiue : Hora menticene le cole paflauano in Roma di quefta maniera , quei Romani. checon Germanico eranoandati fopraRetino Cic tàdelIaDalmatia, furono moltodanneggiati. Che inimici ftretti da coiloro, per lo numero grande,cheerano,poiche videro non cf- ier badati ti à refi fiere, mifero con arte il fuoco nelle mura, e ne gli edifici j ad elle vicini; hauendocon gran diligéza operato, che nò così alla primavcnilTeà fare fplendore,anzi che dede per qualche poco nafeofo . Ethauendo fatto quedo , fi ritirarono drentoalla fortezza. I Romani, che non Lipeuanodi tal cofa niente, hauendo con furia dato Palfalto, volendo al primo impeto prendere , & fac- cheg-

D E OG L I HS E AkV ì. i 3 f chcggiartogni co fa , ftcanduflero drento ali appiccato fuoco 5 né inai d*effos'accorfera prima, che trouatidofi d'elio tolti in mezo , furono ad vno diremo pencola ; pcECiochc dalla bada di iopragli huomini tifa uà no loro l'arme ccwur^dalra-foanda dì fuoraera rrauagliaridàlfaoco,ah^en^,ncrafìciiroilfcrinarfi,hèpo(cuanofetì zagrauàpcricolo quindi colli, e kluarfo&volchdó&hifarei colpi dctìTarmre tirate loro contra,erano cacciati verfo l'i n'ecndro; & riti- rai*clofidal£uoco,eraBQ tutta volta dall'arme tirate pcrcofsi$& nel mezo di canta anguftia alciwitariidal fo6cov& altri feri ti da nimid veiiiuano.lafci indo 4a:vi tal Qiiefta dunque fu la fortuna della maggior parte di coForo,iquaIi erano cu traudremo della Città: & •alcuni pocbitgittandofopra le fiamme di que' fuochi i corpi mor- ti , facendoli in tal gaaifa.il pauo quali come vn ponte , quindi fuggendo fi tal ùarono. Quello ìnccndioin tanno crebbe intanta for- za, che nèmmo coloro, i quali cranoairenMìO'la fortezza, ci poterò itareianzi che abbandonandolialanotte,iJ ritirarono in alcuni edifìcij (otterrà nei. Et quello èquato fcriue Dione de Panini. I qua li in che ilimaiono flati apprefloi Romani, elprefTamcn te lo die- chiara per propria bocca Celare Augurio in Appiano Alcffandri- CefAre ^U„H . no nel trattato dell'Illirico,: ouddke,chc celi ri prendendo vn gior fio fi gloria di no nel Sciiato la dapocagrhecji Marco Antonio,airinc6tro fi glo- n'u-plrtinf. rio di hauer egli col valorfuo loggiogati (fra gli altri Illirij) li PartiaiJ quali fèndo in amici da co' Romani, più volte (come dicano ) -gli aiutarono, ncllcguerre con tra gt'inimrci.Etdi ciò Tito Liuioal farmi va*- 4.lib.de Dee. 5. fa mentione dicendo: Anitio Pretorein quel rem- noin ailtt0 d* .pod'Apolloniajvdendo quantoera fuccelìo in Illirico, &mandan ^on jio lejetterc ad Appio, acciò l'afpettaiTc apprefìo Genufio , egli il tcriodìvcnac nel campo, &àquel aiuto, che haucuadiducmila digiouentùdc'Partiniàpiedueducentocauallbdepcdoniera Capitano Epicado, & de caualli Agallo , apparicchiaua condùrrein Illirico^ principalmente per liberare! Baflìnati dail'aiTcdio. Perle quali co fé fi vede chiaramente, ch'il paeie de Rauiei produrle ( co- jne s'è detto ) fempre huomini militari . I quali etiandio ne' tempil vegnenti 11 inoltrarono per ta!i,viuendo iempre nellaJoro natia 11- bcrtàjnon ottante chealcuni Scrittori Veneti dicanoli contrario, H Hf.ufei fempre y} jj er0 Uberi. cioè che Raufa fi fcttomile a' Venetiani l'anno ps>8. nel tempo Erroré d'alcu- _di Pietro Orfeolo Doge di Venetia , che moiTe guerra a'Na re inani, nijmuori Vc> J quali hauendofupcrati nella battaglia ,(diccilSabellicoal 2. lib. A a dell'Ene. netl '

Taefe <strong>de</strong> 1( co'Romani all'hora, che quell'Imperio era in fiore*<br />

e tafhora gl'aiutaronocótrai loro nimici.<strong>Il</strong>cheprimo fi ve<strong>de</strong> appreffo<br />

Dione Niceo, ilqualeal48.1ib. dice che nel tépo di Pompeo<br />

nacque tra <strong>gli</strong> huomimd'Epidauro, ch'èvna città <strong>de</strong>'Partini, vii<br />

certo tumulto, che fu dopo alcune batta<strong>gli</strong>e fermato da Pollione .<br />

Et <strong>de</strong>lla ga<strong>gli</strong>arda difela,che fececontra Romani Retino, ò (come<br />

lo chiama Plinio) Rata neo Città,lecui velliggia hora fi veggono<br />

à Cauo Cum ano, ch'eli territorio <strong>de</strong>'Raufei,al 56. li. cosìferiue :<br />

Hora menticene le cole paflauano in Roma di quefta maniera ,<br />

quei Romani. checon Germanico eranoandati fopraRetino Cic<br />

tà<strong>de</strong>lIaDalmatia, furono moltodanneggiati. Che inimici ftretti<br />

da coiloro, per lo numero gran<strong>de</strong>,cheerano,poiche vi<strong>de</strong>ro non cf-<br />

ier badati ti à refi fiere, mifero con arte il fuoco nelle mura, e ne <strong>gli</strong><br />

edifici j ad elle vicini; hauendocon gran diligéza operato, che nò<br />

così alla primavcnilTeà fare fplendore,anzi che <strong>de</strong><strong>de</strong> per qualche<br />

poco nafeofo . Ethauendo fatto quedo , fi ritirarono drentoalla<br />

fortezza. I Romani, che non Lipeuanodi tal cofa niente, hauendo<br />

con furia dato Palfalto, volendo al primo impeto pren<strong>de</strong>re , & fac-<br />

cheg-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!