Il regno de gli Slavi, hoggi correttamente detti schiavoni

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facquifìo no* me celebre per mt\o dettar- ti. Scerdeldida fucceffbre di Demetrio • Culaie fono fiIole d'Atei' pelago . Dalmatini det* li da Dumo. Leftna affali* ta , & prefa da^prmni. if4 REGNO Demetrio fug- Etoli,che egli(come dice Polibio al 5 lib.) fi guadagnò gran parte ge in Macedo* di quella gloria infiemecon Strato Capitano de gli Achei . Fu poi Mia. Morto da Mef ve a fenii. che (come nemici comuni) erano di terroreà mrti.ImpcTochcfnaf ra Polibio al 2. lib.) douuque Demetrio fi volgeua, atterra uà come vna repelli tutte le cofe.Haucua Demetrio anche prima fatto ope- re dahuomoarditc t& valorofo,chelome[tcuanoÌ4i gran riputa* tionc.lmperoche facendo Antigono Rè di Macedonia con grap* ricoio quella guerra memorabile,ndla qualefra Eua,& Olimpo ve ne à fatto d'arme contra Clcomene Rè de'LacedemonijichcfùIa guerra de* co rnpagni,& Plutarco la chiamala guerra di Cleomcnc} Demetrio prendendo co'fuoi Illirij il più pericola/o luogo del co* battere, afTalendo con incredibile ardire inimici per vna difficile monta ta,ottcnnclavittoriaad Antigono. Et poi hauendootcena torimperiodeirillirico,pardtararmata(comc narra Polibio in fi-* ne del 2 libico n Sccrdelaida,cheglifucce{fenclregno$mentrecho Scerdelaida per fuo comandamento daua il guaito con cinquanta nauiàNaupatco,&airAchaia, egli con altrettante andò feroce* méteàdar' il guaito all'ifolcCiclad e. Mai Romani in quel che Demetrio (comehabbiamo detto) ruinauaaguifadVn turbine ogni cofa, mandarono contra di lui con groffo numero di genti Paola Emilio,&MarcoLelioConfoli(comeiireggeal-2.lib.dcllaDccj$. di Tito Liuio.)Se bene Polibioal j.hb.non fa menrionevcrunadt Marco , madice (blamente, che Paolo Emilio fu mandato contra Demetrio.llqualc hauendocfpugnato in fette giorni Dimala,chia matadaStrabonealy.li.Dalmio.dalqualcdenuòilnomedc'DaU matini , affali dopo l'Iiola di Faro, doue Demetrio trouandofi con buon numero de gl*lllirij,& retta ndo rotto piùtofto con ftratagema,checol valoredc'inimici,fi ritiròin Maccdoniajegiouòdima nicra nc'conilgIi,e nella guerra à Filippo Kè di Macedonia, mcn* tre ch'egli hebbeà combattere diue rfe volte,&maflìmc contra gli cifoin vn aflaltojche perordinc di Filippo daua alla cirtàdc'Mef lenij,' fé bene Appiano fcriue,ch egli fu morto da'Romani nell'Ifo ladiLeilna. Perche (fecondo che nfenfeono Polibioal 5. lib.Tito Liuioal a.Ii.dclla Dec.$.& il Sabellico al i.li.deir£nc.5.)Dcmctrio effendo ro tto à Leilna da'Romani,fi faiuò nc'lcgni, che in tre luo. ghidelTlfola ccncua apparichiatiàqueitocrTetto* & (è ne fuggì à Filippo Rè di Macedonia. Il quale fu poi indutto da elio Demetrio (comeferiuc Giurino al 29. lib. degli huomini Illuftri )à far gucr ra

DEGLI SLAVI. iff raa*Romani.IqualifottolacondottadiL ;) Anitio Gallo Pretore mollerò (con occafìone di quella guerra) l'armi ctiandio córra Ge- tio Rèd'vn'altra purcdcli'llliricojcbcteneualafu.i correin Scuta- scutari fùrefì ri,&s'era accollato a'Macedoni,mandando(diccT. Liuto aU lib. *enl e"* &*!?a della Dcc.5.)ortaimLembiarmati,perruinareilternronodi Du- rtc$ ^ razzo, cVd'Appollonia. Et dopo alcuni fatti d'arme, i Romani re- ftarono vincitori. Gentio co* iuoi figliuoli^ e »1 fratello Carauan- tio furono mena ti àRoma,& indi poi per ordine d:I Senato relega tia Spoleto. Paolo Emilio quali immediatedoroqueflofacche^- Cenuoéprefo i l i l r> da RamauuZf giovn giorno fe*tantaciuàdegriilmj,i quali egli nonhaueualu. relegate àSfo perno con l'armi, ma più folio con l'aitutia,efraude. Il chefeguì kto» inquefla maniera. Egli le neandòàRoma lcgretamérc(come nar ra Appiano nell'illirico) & ritornato con molo preiiezza,promife iquei popoli di voler per ordine del Senato rimettere^ perdonare àciafeuno ogni errore commeflo,pur ch'efli gli Jcflero tutto Toro, e tutto l*arge n ro, che poffedeua n o. E t eflendolcne col or con ren fa- ttegli mite delle fuegentiin cialcuna di quelle terre. Poi ordinò a' Capitani, cheiri vn certo giorno determinato, la mattina fu'I far del giorno fa ceffero andar atromoi tróbettipcr tu t tele ftra de del- la città, comandando, che nello fpatio dirrehoredoueflero tutti Romani fpo- haucr portato tutto i'oro,e tutto rargeuto,ctVefsihaueuano.Ilche an0 ***» gf' fùfatto;ei foldatidieder poi fubito a facco tutto il reftante. Etcosì d J i!>?,', 0t JT l X ce r - xx IMIT- • dell Mirteo. A- invn di ipoglioarrattolettantacirra.Magl lllirij nondimenopre- fto fi vendicarono di quella ingiuria . Imperoche ( fra gli altri ) gli .Arderei Pilanjleua ti con tra i Romani, afTahrono quella parte del- Meiy&Ti' ^illirico, ch'era confederata de Romani. I quali prima mandaro- Uni ribatto* jioloioAmbafciadori, per fare che fi rimanefùro daquell'impre- noeo ^9mamA fa. Ma nonhauendo volutoobedire,mandaronocorradi loro vn* cflcrcitodidicce mila fanti,&ieicentocaualli.Purcon tutto ciò gli Ardei,eiPilarij nonobedendo,vi andò Fuluio Fiacco con groflo IcffercitcMa quella guerra (come fcriue Appiano nell'Illirico) fi fi- nì conalcunefole (caramuccc , che fecero fràloro,non hauendo i Romani potuto pienamente mandarla à fine. Gli Au toriati anco ra,ch e fono (lati la maggiore,& la miglior nationedell'IIlirico ( fc condo che ri fenice Stratone al 7. lib. ) del continuo guerreggiò co quelli Ardei, per cagione del fale,che negli loro confini fi congela Mododafar Ha deli'acqua,chccadeuadavn certo valo,nel tempo della prima frappo gU 1 1 « n 1 •./•! Mici* npoltala,percinquegi orni,ii congcla- V 2 uà k»cra$pcrciochecauatala,&

facquifìo no*<br />

me celebre per<br />

mt\o <strong>de</strong>ttar-<br />

ti.<br />

Scer<strong>de</strong>ldida<br />

fucceffbre di<br />

Demetrio •<br />

Culaie fono<br />

fiIole d'Atei'<br />

pelago .<br />

Dalmatini <strong>de</strong>t*<br />

li da Dumo.<br />

Leftna affali*<br />

ta , & prefa<br />

da^prmni.<br />

if4<br />

REGNO<br />

Demetrio fug- Etoli,che e<strong>gli</strong>(come dice Polibio al 5 lib.) fi guadagnò gran parte<br />

ge in Macedo*<br />

di quella gloria infiemecon Strato Capitano <strong>de</strong> <strong>gli</strong> Achei . Fu poi<br />

Mia.<br />

Morto da Mef ve a<br />

fenii.<br />

che (come nemici comuni) erano di terroreà mrti.ImpcTochcfnaf<br />

ra Polibio al 2. lib.) douuque Demetrio fi volgeua, atterra uà come<br />

vna repelli tutte le cofe.Haucua Demetrio anche prima fatto ope-<br />

re dahuomoarditc t& valorofo,chelome[tcuanoÌ4i gran riputa*<br />

tionc.lmperoche facendo Antigono Rè di Macedonia con grap*<br />

ricoio quella guerra memorabile,ndla qualefra Eua,& Olimpo ve<br />

ne à fatto d'arme contra Clcomene Rè <strong>de</strong>'Lace<strong>de</strong>monijichcfùIa<br />

guerra <strong>de</strong>* co rnpagni,& Plutarco la chiamala guerra di Cleomcnc}<br />

Demetrio pren<strong>de</strong>ndo co'fuoi <strong>Il</strong>lirij il più pericola/o luogo <strong>de</strong>l co*<br />

battere, afTalendo con incredibile ardire inimici per vna difficile<br />

monta ta,ottcnnclavittoriaad Antigono. Et poi hauendootcena<br />

torimperio<strong>de</strong>irillirico,pardtararmata(comc narra Polibio in fi-*<br />

ne <strong>de</strong>l 2 libico n Sccr<strong>de</strong>laida,che<strong>gli</strong>fucce{fencl<strong>regno</strong>$mentrecho<br />

Scer<strong>de</strong>laida per fuo comandamento daua il guaito con cinquanta<br />

nauiàNaupatco,&airAchaia, e<strong>gli</strong> con altrettante andò feroce*<br />

méteàdar' il guaito all'ifolcCiclad e. Mai Romani in quel che Demetrio<br />

(comehabbiamo <strong>de</strong>tto) ruinauaaguifadVn turbine ogni<br />

cofa, mandarono contra di lui con groffo numero di genti Paola<br />

Emilio,&MarcoLelioConfoli(comeiireggeal-2.lib.dcllaDccj$.<br />

di Tito Liuio.)Se bene Polibioal j.hb.non fa menrionevcrunadt<br />

Marco , madice (blamente, che Paolo Emilio fu mandato contra<br />

Demetrio.llqualc hauendocfpugnato in fette giorni Dimala,chia<br />

matadaStrabonealy.li.Dalmio.dalqualc<strong>de</strong>nuòilnomedc'DaU<br />

matini , affali dopo l'Iiola di Faro, doue Demetrio trouandofi con<br />

buon numero <strong>de</strong> gl*lllirij,& retta ndo rotto piùtofto con ftratagema,checol<br />

valoredc'inimici,fi ritiròin Maccdoniajegiouòdima<br />

nicra nc'conilgIi,e nella guerra à Filippo Kè di Macedonia, mcn*<br />

tre ch'e<strong>gli</strong> hebbeà combattere diue rfe volte,&maflìmc contra <strong>gli</strong><br />

cifoin vn aflaltojche perordinc di Filippo daua alla cirtàdc'Mef<br />

lenij,' fé bene Appiano fcriue,ch e<strong>gli</strong> fu morto da'Romani nell'Ifo<br />

ladiLeilna. Perche (fecondo che nfenfeono Polibioal 5. lib.Tito<br />

Liuioal a.Ii.dclla Dec.$.& il Sabellico al i.li.<strong>de</strong>ir£nc.5.)Dcmctrio<br />

effendo ro tto à Leilna da'Romani,fi faiuò nc'lcgni, che in tre luo.<br />

ghi<strong>de</strong>lTlfola ccncua apparichiatiàqueitocrTetto* & (è ne fuggì à<br />

Filippo Rè di Macedonia. <strong>Il</strong> quale fu poi indutto da elio Demetrio<br />

(comeferiuc Giurino al 29. lib. <strong>de</strong><strong>gli</strong> huomini <strong>Il</strong>luftri )à far gucr<br />

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