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Exibart.onpaper 30 - Il Mattino di Bolzano

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28.inteoria <strong>Exibart</strong>.<strong>onpaper</strong><br />

a cura <strong>di</strong> christian caliandro<br />

CRUISING CINEMA<br />

Ripercorrendo le vicissitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un astratto Al Pacino nel lungometraggio 'Cruising', <strong>di</strong> William Friedkin,<br />

riconsideriamo un particolare utilizzo della forma del thriller. Che in questo caso innesca un gioco identitario<br />

tutto da seguire…<br />

�� 1980. William Friedkin, il<br />

regista <strong>di</strong> due clamorosi successi<br />

come The French Connection<br />

(<strong>Il</strong> braccio violento della legge,<br />

1971) e L'Esorcista (1973), è<br />

reduce dal flop <strong>di</strong> <strong>Il</strong> salario della<br />

paura (1977), simbolicamente<br />

sostituito al Chinese Theatre da<br />

Star Wars <strong>di</strong> George Lucas:<br />

"Portando il trailer <strong>di</strong> <strong>Il</strong> salario<br />

della paura al Chinese Theatre,<br />

dove avrebbe dovuto esserci la<br />

prima la settimana seguente, lui<br />

e sua moglie, Jeanne Moreau, si<br />

resero conto del senso <strong>di</strong> sollievo<br />

che aveva colto il pubblico quando<br />

il sipario si era chiuso sulle<br />

cupe immagini del suo film e dell'eccitazione<br />

che l'aveva rianimato<br />

quando il sipario si era riaperto<br />

sull'astronave <strong>di</strong> Darth Vader<br />

che rombava al <strong>di</strong> sopra delle<br />

loro teste." 1 Come a <strong>di</strong>re, la libertà<br />

sfrenata del cinema d'autore<br />

contro il lato commerciale e<br />

infantile ("B-movies with huge<br />

budget", come li definisce Peter<br />

Biskind) della Nuova<br />

Hollywood 2 . A quel<br />

punto 3 , invece <strong>di</strong> tentare<br />

il recupero del primato<br />

come autore potente<br />

e <strong>di</strong> successo, Friedkin<br />

affronta il suo film più<br />

<strong>di</strong>fficile e controverso.<br />

Cruising, tratto dal<br />

romanzo <strong>di</strong> Gerard<br />

Walker (1970) ed ispirato<br />

al famigerato "killer<br />

dei gay", che aveva mietuto<br />

vittime a New York<br />

per tutti gli anni<br />

Sessanta e Settanta,<br />

suscitò sin dalla sua lavorazione<br />

violentissime reazioni da parte<br />

della comunità omosessuale (tra<br />

cui una campagna <strong>di</strong> boicottaggio<br />

organizzata dal "Village<br />

Voice"), cui si aggiunsero le opinioni<br />

negative della critica dopo<br />

la sua uscita. Eppure, visto a ventisei<br />

anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, appare<br />

come un piccolo capolavoro in<br />

grado <strong>di</strong> veicolare potentemente<br />

le ansie e i mutamenti della sua<br />

epoca. Protagonista è Steve<br />

Burns-Al Pacino, mite poliziotto<br />

incaricato <strong>di</strong> infiltrarsi nella<br />

comunità gay per scoprire l'assassino.<br />

<strong>Il</strong> film - caratterizzato da una<br />

struttura fortemente ciclica, a<br />

sua volta composta da molteplici<br />

riman<strong>di</strong> interni - si apre e<br />

si chiude con l'immagine <strong>di</strong> un<br />

peschereccio nell'Hudson<br />

River. Due <strong>di</strong>ssolvenze incrociate<br />

sul primo piano <strong>di</strong> Al<br />

Pacino racchiudono la sua<br />

vicenda, entrambe poste nei<br />

momenti in cui il 'lato oscuro'<br />

e minaccioso sembra prevalere<br />

sulla personalità lineare ed<br />

ingenua intravista all'inizio.<br />

Queste simmetrie ripetute,<br />

rigorose, fanno da cornice alla<br />

progressiva per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> identità<br />

<strong>di</strong> Steve Burns: "Come in <strong>Il</strong><br />

braccio violento della legge,<br />

anche in Cruising c'è una sfida<br />

binaria e una 'reversibilità' tra<br />

poliziotto e malvivente, salvo che<br />

il territorio <strong>di</strong> lotta, qui, è molto<br />

più esplicitamente quello del protagonista<br />

Steve. Se Doyle, pur<br />

nella torsione psicopatica del<br />

finale, è tanto de<strong>di</strong>to al proprio<br />

mestiere da esserne posseduto,<br />

Steve Burns perde ogni certezza<br />

“<br />

<strong>Il</strong> thriller come un<br />

pretesto per indagare la<br />

<strong>di</strong>ssoluzione interna del<br />

soggetto: tutti sono la<br />

stessa persona<br />

nel momento in cui si cala in un<br />

nuovo personaggio, finendo con<br />

lo scindere la propria identità." 4<br />

Tutto ruota attorno alla domanda<br />

chiave del capitano ("Che ne<br />

<strong>di</strong>resti <strong>di</strong> scomparire?"), giocata<br />

sul doppio senso: come lo stesso<br />

titolo, che significa sia 'pattugliare'<br />

che 'battere il marciapiede',<br />

to <strong>di</strong>sappear in gergo poliziesco<br />

sta per 'infiltrarsi'. <strong>Il</strong> senso proprio<br />

rimane però quello centrale,<br />

dal momento che, davanti ai<br />

nostri occhi, quest'uomo si confonde<br />

sempre <strong>di</strong> più con l'obiettivo<br />

della sua ricerca e con lo stesso<br />

ambiente in cui è immerso,<br />

fino a <strong>di</strong>ssolversi in esso: per<br />

questo, sentiamo un'eco della<br />

richiesta fondamentale e terribile<br />

proprio mentre Steve Burns si<br />

sta truccando davanti allo specchio.<br />

Chi sta vedendo in realtà?<br />

Secondo una precisa scelta d'autore,<br />

tutti i personaggi si assomigliano<br />

al punto da sembrare<br />

uguali (il poliziotto viene<br />

scelto proprio in base<br />

alla corrispondenza con<br />

la tipologia fisica delle vit-<br />

time), e si aggirano per<br />

le strade del quartiere<br />

inguainati nel cuoio e nel<br />

metallo della medesima<br />

<strong>di</strong>visa gay. Per aumentare<br />

criticamente il senso<br />

<strong>di</strong> confusione nello spettatore,<br />

Friedkin fa recitare<br />

il ruolo della seconda<br />

vittima allo stesso attore<br />

che interpretava l'assassino<br />

nella prima scena <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o.<br />

Una rete <strong>di</strong> associazioni visive<br />

e sonore - guidate dall'onnipresente<br />

rumore <strong>di</strong> stivali e manette<br />

- crea un'impressione indefinita<br />

<strong>di</strong> continuo scivolamento da un'identità<br />

all'altra: subito dopo il<br />

secondo accoltellamento, la<br />

stessa musica che aveva accompagnato<br />

la passeggiata nel<br />

parco <strong>di</strong> vittima e carnefice si<br />

sovrappone ad Al Pacino che<br />

cammina, vestito esattamente<br />

come l'assassino.<br />

Ma c'è un elemento in particolare<br />

che ci rivela definitivamente<br />

come questi riman<strong>di</strong> non siano<br />

affatto casuali: l'inquadratura ini-<br />

sopra: William Friedkin<br />

a destra: la locan<strong>di</strong>na<br />

del film Cruising<br />

ziale dell'assassino che si<br />

<strong>di</strong>rige verso il locale gay è<br />

tagliata in due, e viene<br />

'ripresa', completata proprio<br />

alla fine, quando<br />

Steve ha concluso la sua<br />

missione e sta tornando<br />

a casa. L'inserimento <strong>di</strong><br />

questa scena è <strong>di</strong>scordante e<br />

<strong>di</strong>sturbante, poiché essa si associa<br />

strettamente ed inequivocabilmente<br />

al 'ritorno' del protagonista.<br />

È come se il percorso dell'agente<br />

fosse aperto e chiuso da<br />

questa camminata, che non suggerisce<br />

solo la coincidenza tra<br />

infiltrato e ricercato, ma in<br />

maniera più sottile, subliminale<br />

istituisce un circolo continuo<br />

all'interno del film.<br />

L'obiettivo allora non è chiaramente<br />

(più) quello <strong>di</strong> cercare l'assassino<br />

(d'altra parte, sin dall'inizio<br />

il testo <strong>di</strong>chiara che il caso<br />

resterà insoluto). Friedkin usa il<br />

thriller come un pretesto per<br />

indagare la <strong>di</strong>ssoluzione interna<br />

del soggetto: tutti sono la stessa<br />

persona, WE ARE EVERYWHE-<br />

RE, come recita il graffito inquadrato<br />

nell'incipit. Più che la scissione,<br />

al regista interessa<br />

mostrare e <strong>di</strong>mostrare la<br />

sovrapposizione delle varie identità,<br />

ridotte postmodernamente<br />

ai soli aspetti superficiali, ossessivamente<br />

curati: il look, gli abiti,<br />

l'aspetto fisico. Al fondo <strong>di</strong> questa<br />

superficie omologante si agitano<br />

la schizofrenia e l'isteria proprie<br />

<strong>di</strong> un intero periodo.<br />

<strong>Il</strong> cruising in questione è dunque<br />

un muoversi continuamente da<br />

un'identità ad un'altra, guidati<br />

dalla macchina da presa che<br />

segue in un flusso continuo i personaggi<br />

per le strade, saltando<br />

da una maschera-persona all'altra.<br />

Tutti sono l'assassino. Tutti<br />

siamo l'assassino. �<br />

1 Cfr. John Baxter, George Lucas. La<br />

biografia, Lindau, Torino 1999, p. <strong>30</strong>3.<br />

2 Cfr. ivi, p. <strong>30</strong>7, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />

William Friedkin: "Guerre stellari fece<br />

piazza pulita. Quello che avvenne con<br />

Guerre stellari è paragonabile all'instaurarsi<br />

del primato <strong>di</strong> McDonald nel<br />

campo alimentare - il gusto per il buon<br />

cibo semplicemente scomparve".<br />

3 Dopo l'irrisolta comme<strong>di</strong>a su commissione<br />

A Brink's Job (Pollice da<br />

scasso, 1978).<br />

4 R. Menarini, William Friedkin, E<strong>di</strong>trice<br />

<strong>Il</strong> Castoro, Milano 2002, p. 72.

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