Exibart.onpaper 30 - Il Mattino di Bolzano
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26.speednews <strong>Exibart</strong>.<strong>onpaper</strong><br />
R.I.P.<br />
JORGE EIELSON<br />
È morto a Milano, il 9 marzo scorso, l'artista peruviano<br />
Jorge Eielson. Nato a Lima nel 1924, si introduce giovanissimo<br />
nei circoli artistici e letterari, stu<strong>di</strong>ando le antiche<br />
culture peruviane. Nel 1945 inizia a <strong>di</strong>pingere, e le sue<br />
prime tele evidenziano l'influenza <strong>di</strong> due artisti molto<br />
importanti nella sua formazione: Klee e Mirò. Nel 1948<br />
espone per la prima volta in una galleria <strong>di</strong> Lima, e compie<br />
un viaggio a Parigi grazie ad una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o offertagli<br />
dal governo francese. Si avvicina a Raymond Hains,<br />
al quale rimarrà legato da una lunga amicizia, e attraverso<br />
lui conosce gli altri membri del gruppo del nouveaux<br />
réalistes <strong>di</strong> Pierre Restany. Nel 1951 compie un viaggio<br />
in Italia e, arrivato a Roma, decide <strong>di</strong> rimanervi. Nel 1953<br />
espone alla Galleria dell'Obelisco, e frequenta Emilio Villa,<br />
Alberto Burri, Ettore Colla,<br />
Giuseppe Capogrossi, Carlo<br />
Cardazzo, Corrado Cagli, Afro,<br />
Mirko, Salvatore Scarpitta,<br />
Richard Serra, Piero Dorazio,<br />
Mimmo Rotella, Carla Accar<strong>di</strong>, Cy<br />
Twombly, Matta. A partire dalla<br />
Biennale <strong>di</strong> Venezia del 1964,<br />
dove espone i suoi primi no<strong>di</strong>,<br />
Eielson ottiene prestigiosi riconoscimenti<br />
internazionali, partecipando<br />
a gran<strong>di</strong> mostre in musei come il MOMA o nell'ambito<br />
della collezione Nelson Rockefeller <strong>di</strong> New York, accogliendo<br />
ripetuti inviti al Salon des Comparaisons <strong>di</strong> Parigi,<br />
esponendo in gallerie private. Nel 1967 è a New York e<br />
frequenta l'ambiente del Chelsea Hotel dove incontra i<br />
maggiori artisti americani della pop art e della nascente<br />
arte concettuale. Nel 1969 Eielson propone all'ente spaziale<br />
americano la collocazione <strong>di</strong> una sua scultura sulla<br />
Luna. La NASA risponde suggerendogli una data futura,<br />
giacché per il momento l'evento è irrealizzabile nell'ambito<br />
del Progetto Apollo. Espone al Museo de Bellas Artes<br />
<strong>di</strong> Caracas nel 1986, alla III Bienal de Trujillo in Perù<br />
nell'87, al Centro Cultural de la Municipalidad de<br />
Miraflores a Lima e alla Biennale <strong>di</strong> Venezia nell'88. Negli<br />
ultimi anni si era trasferito a Milano.<br />
IAN HAMILTON FINLAY<br />
ALLAN KAPROW<br />
Allan Kaprow, il<br />
padre dell'happening,<br />
delle prime forme <strong>di</strong><br />
teatro non-verbale<br />
teso a frantumare il<br />
contorno fra l'arte e<br />
la vita - con una lezione<br />
attualissima e tuttora<br />
fondamentale<br />
anche <strong>di</strong> fronte alla più stretta contemporaneità<br />
- è morto il 5 aprile a Encinitas,<br />
in California. Nato il 23 agosto 1927 ad<br />
Atlantic City - New Jersey - dopo aver<br />
insegnato per anni alla University of<br />
California-San Diego, aveva esor<strong>di</strong>to<br />
come pittore e scultore con objets trouvés.<br />
Dalla fine degli anni '50 i suoi spettacolari<br />
e teatrali environments e performance<br />
hanno anticipato il superamento<br />
della <strong>di</strong>mensione della galleria e del<br />
museo, mentre dagli anni settanta le<br />
sue azioni hanno sempre maggiormente<br />
coinvolto il pubblico, <strong>di</strong>ventato protagonista<br />
e allo stesso tempo collaboratore<br />
del lavoro. Kaprow - che si definiva un<br />
non-artista - riconosceva in John Cage e<br />
Jackson Pollock i predecessori dell'happening.<br />
Nei suoi interventi - che si svolgevano<br />
in spazi alternativi, come loft, fabbriche<br />
abbandonate, bus, parchi - Kaprow<br />
osservava l'arte come veicolo per l'espansione<br />
della consapevolezza umana,<br />
attivando le interazioni più inattese e provocatorie.<br />
Negli anni '60 era stato anche<br />
uno dei più attivi membri del gruppo<br />
Fluxus. Le sue teorie artistiche erano<br />
confluite in fondamentali pubblicazioni<br />
come Assemblages, Environments,<br />
Happenings e Essays on the Blurring of<br />
Art and Life. (massimo mattioli)<br />
Lo scultore Ian Hamilton Finlay, considerato il grande vecchio dell'arte<br />
scozzese, è morto nei giorni scorsi all'età <strong>di</strong> ottanta anni. Nato nel 1925<br />
a Nassau, nelle Bahamas, si trasferisce fin da bambino in Scozia dove<br />
ha sempre vissuto e lavorato. Inizia il suo lavoro artistico come poeta e<br />
fin dagli anni Sessanta, pur non conoscendo la corrente della Poesia<br />
Concreta, ne <strong>di</strong>viene uno dei massimi esponenti della Gran Bretagna. La<br />
sua carriera espositiva inizia nel 1968 con la prima personale alla<br />
AxiomGallery <strong>di</strong> Londra e negli anni seguenti, impiegando una vasta gamma <strong>di</strong> materiali, collabora<br />
con tecnici e artigiani per realizzare le sue installazioni in giar<strong>di</strong>ni e città <strong>di</strong> tutto il mondo.<br />
Temperamento eclettico, si è occupato spesso della figura <strong>di</strong> Jean-Jacques Rousseau, realizzando<br />
opere come Six Milestones (1992) per la mostra Allocations all'Aia oppure Sacred<br />
Grove esposto al Kröller-Müller Rijksmuseum <strong>di</strong> Otterlo in Olanda. La sua principale opera,<br />
perennemente "in progress", rimane quella realizzata nel giar<strong>di</strong>no della sua fattoria nel<br />
Lanarkshire, e chiamata Little Sparta. Un connubio tra paesaggio e poesia, con l'abolizione dei<br />
confini tra due campi artistici così <strong>di</strong>versi per creare uno spazio dove favorire la me<strong>di</strong>tazione<br />
filosofica. Nel 2002 era stato anche protagonista della Biennale <strong>di</strong> Scultura <strong>di</strong> Carrara, oltre<br />
che <strong>di</strong> un'importante mostra retrospettiva alla Tate Gallery <strong>di</strong> Londra. Attualmente era fra gli<br />
artisti selezionati per la Tate Triennial, aperta a Londra fino al 14 maggio.<br />
Nuovo spazio e tanti programmi per la Fondazione Stu<strong>di</strong>o Marangoni <strong>di</strong> Firenze<br />
Nuovo spazio per la Fondazione Stu<strong>di</strong>o Marangoni <strong>di</strong> Firenze. E<br />
non è stato un pesce d'aprile, anche se la data d'inaugurazione<br />
avrebbe potuto trarre in inganno. Duecentocinquanta metri quadri<br />
<strong>di</strong> galleria espositiva, aule, biblioteca, sala <strong>di</strong> posa e uffici che<br />
si aggiungono alle aule, camere oscure e laboratorio multime<strong>di</strong>ale<br />
dello spazio già in uso. La Fondazione, fra le più importanti istituzioni<br />
in Italia che si occupano <strong>di</strong> fotografia, allarga le sue attività<br />
con un nuovo programma <strong>di</strong> workshop e conferenze tenute da<br />
artisti, critici e personalità del mondo della cultura contemporanea.<br />
Con una programmazione <strong>di</strong> mostre che proporrà uno<br />
sguardo attento al panorama fotografico nazionale e internazionale.<br />
La biblioteca aprirà poi il suo servizio <strong>di</strong> consultazione ad un pubblico più ampio, non solo<br />
ristretto alle attività della scuola. E in occasione dell'inaugurazione c'è anche un Open day, con<br />
gran<strong>di</strong> ospiti che presentano il loro lavoro con fotografie, slide show, libri.<br />
Set <strong>di</strong> ritratto: Andrea Abati, Alessandra Capodacqua, Marco Dolfi, Gianluca Maver,<br />
Giuseppe Toscano. Special guest Toni Thorimbert<br />
Lettura portfolio: Massimo Agus, Martino Marangoni, Daniela Tartaglia, George Tatge,<br />
Margherita Ver<strong>di</strong>. Special guest Roberta Valtorta<br />
Fondazione Stu<strong>di</strong>o Marangoni<br />
via San Zanobi 19 r - Firenze<br />
Tel 055 280368 - info@stu<strong>di</strong>omarangoni.it - www.stu<strong>di</strong>omarangoni.it<br />
<strong>Il</strong> Maxxi va avanti. Via libero definitivo del Senato ai <strong>di</strong>eci milioni <strong>di</strong> euro per il 2006<br />
Parola mantenuta. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, i lavori del Maxxi proseguono.<br />
È sod<strong>di</strong>sfatto il ministro dei Ben Culturali, Rocco Buttiglione, dopo che il Senato ha<br />
approvato in via definitiva il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per l'assegnazione dei <strong>di</strong>eci milioni <strong>di</strong> euro<br />
necessari per proseguire i lavori ai cantieri del Maxxi, il centro per le arti contemporanee<br />
romano, per l'anno 2006. Non erano mancate le polemiche, negli ultimi tempi,<br />
soprattutto da parte dell'ex ministro dei beni culturali Giovanna Melandri, e <strong>di</strong> Goffredo<br />
Bettini, presidente dell'Au<strong>di</strong>torium Musica <strong>di</strong> Roma, che temevano per il futuro del progetto<br />
<strong>di</strong> Zaha Ha<strong>di</strong>d, e lanciavano la proposta <strong>di</strong> utilizzare - oltre ai <strong>di</strong>eci milioni ora<br />
approvati - parte dei fon<strong>di</strong> derivanti dal gioco del Lotto. "Tale cifra consentirà <strong>di</strong> non bloccare<br />
il cantiere, ma solo fino a luglio", puntualizzava la Melandri. "I fon<strong>di</strong> del lotto sono<br />
destinati a progetti specifici, mentre il Maxxi è finanziato come una ‘grande opera’, ed i<br />
capitoli <strong>di</strong> spesa fanno capo al ministero per le Infrastrutture", aveva risposto Buttiglione,<br />
ricordando che "nonostante i tagli alla finanziaria sono riuscito a stanziare <strong>di</strong>eci milioni<br />
<strong>di</strong> euro che servono a far fronte alle urgenze imme<strong>di</strong>ate, ma non posso sottrarre ai beni<br />
culturali, a cui sono destinati, i fon<strong>di</strong> del lotto". Sull'argomento nei giorni scorsi ha voluto<br />
<strong>di</strong>re la sua anche l'architetto Giorgio Muratore, autorevole critico e docente a Valle<br />
Giulia: "L'attuale avanzamento dei lavori si aggira intorno al 25/<strong>30</strong>%, mancano quaranta<br />
milioni <strong>di</strong> euro per completare l'opera e circa quin<strong>di</strong>ci milioni per far funzionare il<br />
Museo". "Se" - nota polemicamente Muratore - "sull'onda dell' Effetto Bilbao non si fosse<br />
voluta giocare a tutti i costi la carta della Grande Firma e, invece che <strong>di</strong>struggerli, si fossero<br />
ragionevolmente riusati i vecchi capannoni industriali, a quest'ora avremmo un<br />
Grande Museo e ci sarebbero anche i sol<strong>di</strong> per investire nell'arte contemporanea…" In<br />
ogni caso, per ora si va avanti.<br />
Biennale <strong>di</strong> Sydney, gli ottantacinque artisti invitati.<br />
E per il 2008 curatrice sarà Carolyn Christov-Bakargiev<br />
Charles Merewether, <strong>di</strong>rettore artistico e curatore della quin<strong>di</strong>cesima e<strong>di</strong>zione della Biennale <strong>di</strong><br />
Sydney, ha reso pubblici i nomi degli ottantacinque artisti invitati, la maggior parte dei quali presenti<br />
per la prima volta in Australia. L'e<strong>di</strong>zione 2006 - che si terrà dall'8 giugno al 27 agosto -<br />
sarà ospitata in se<strong>di</strong>ci se<strong>di</strong>, fra cui il Museum of Contemporary Art, la Gallery of New South<br />
Wales, l'Australian Centre for Photography, il Blacktown Arts Centre, la National Art School, il<br />
Performance Space e la notissima Sydney Opera House. Oltre cinquanta<br />
degli ottantacinque artisti presenteranno progetti speciali,<br />
appositamente concepiti per l'occasione. Fra i nomi più conosciuti -<br />
nella totale assenza <strong>di</strong> italiani - Ghada Amer, Miroslaw Balka, José<br />
Damasceno, Tacita Dean, Antony Gormley, Shilpa Gupta, Mona<br />
Hatoum, Sharon Lockhart, Adrian Paci, Anri Sala. Dall'Italia arriva<br />
invece la curatrice annunciata per l'e<strong>di</strong>zione 2008, Carolyn Christov-<br />
Bakargiev, attualmente in forza al Castello <strong>di</strong> Rivoli. "Spero <strong>di</strong> riuscire<br />
a mettere a fuoco l'arte più rappresentativa prodotta nell'o<strong>di</strong>erno<br />
mondo in continuo cambiamento", ha <strong>di</strong>chiarato la curatrice, "gettando<br />
un ponte tra presente e futuro. <strong>Il</strong> format della Biennale e la mostra<br />
tematica prevista forniscono in tal senso delle ottime possibilità".<br />
Insuperabile Gol<strong>di</strong>n. Ora scrive canzoni per Antonella Ruggiero<br />
Dopo esser <strong>di</strong>ventato l'in<strong>di</strong>scusso pusher nazionale <strong>di</strong> un<br />
pubblico letteralmente drogato <strong>di</strong> Impressionismo &<br />
Company, Marco Gol<strong>di</strong>n non smette <strong>di</strong> sorprendere. E<br />
anche questa volta stupirà tutti, c'è da scommetterci.<br />
Infatti il critico ha scritto sei canzoni per Antonella<br />
Ruggiero che saranno il piatto forte delle serate-presentazione<br />
itineranti per la prossima stagione espositiva bresciana.<br />
Lo spettacolo che partirà da Belluno a settembre<br />
(per toccare Milano, Roma, Firenze,<br />
Bologna, Genova, Torino, Varese,<br />
Bergamo, Trento, Verona, Brescia) e<br />
il cui titolo provvisorio è L'abitu<strong>di</strong>ne<br />
della luce, vedrà Gol<strong>di</strong>n impegnato<br />
anche come autore <strong>di</strong> due monologhi<br />
incentrati su Corot e Mondrian. A<br />
seguito, naturalmente, cd e dvd dell'evento.<br />
Resisteremo fino al prossimo<br />
autunno senza strapparci i<br />
capelli? (d. c.)<br />
EXIBART VA IN BANCA CON UNICREDIT<br />
<strong>Il</strong> Gruppo UniCre<strong>di</strong>t, impegnato in un<br />
progetto sull'arte contemporanea per la<br />
valorizzazione delle risorse creative del<br />
paese, ha stipulato un accordo con<br />
<strong>Exibart</strong> per offrire ai propri <strong>di</strong>pendenti il<br />
magazine <strong>Exibart</strong>.<strong>onpaper</strong> e facilitare loro<br />
la conoscenza delle attività artistiche che<br />
si sviluppano sul territorio italiano e non<br />
solo.<br />
L'accordo prevede con<strong>di</strong>zioni speciali: tutti<br />
i <strong>di</strong>pendenti interessati potranno ricevere<br />
una prima copia gratuitamente e in seguito<br />
decidere <strong>di</strong> abbonarsi. Un ulteriore tassello<br />
del progetto "UniCre<strong>di</strong>t & l'Arte",<br />
un'altra <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> attenzione verso<br />
il mondo della cultura da parte del principale<br />
istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to del Paese.