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I MALAVOGLIA - Libr@rsi

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Don Michele di tanto in tanto si fermava a salutarle o a dir qualche barzelletta; tanto che le<br />

donne si erano addomesticate col berretto gallonato, e non ne avevano più paura: anzi la Lia s'era<br />

lasciata andare a dire anche lei le barzellette, e ci rideva sopra; né la Mena osava sgridarla, o<br />

andarsene in cucina e lasciarla sola, ora che non aveva più la madre; e restava lì anche lei accasciata<br />

su di sé stessa, guardando di qua e di là della strada con gli occhi stanchi. Oramai come si vedeva<br />

che i vicini li avevano abbandonati, le si gonfiava il cuore di riconoscenza ogni volta che don<br />

Michele con tutto il suo berretto gallonato non sdegnava di fermarsi sulla porta dei Malavoglia a far<br />

quattro chiacchiere. E se don Michele trovava la Lia sola, la guardava negli occhi, tirandosi i<br />

mustacchi, col berretto gallonato messo alla sgherra, e le diceva: - Che bella ragazza che siete,<br />

comare Malavoglia.<br />

Nessuno le aveva detto questo; perciò ella si faceva rossa come un pomodoro.<br />

- Come va che non vi siete maritata ancora? le diceva anche don Michele.<br />

Ella si stringeva nelle spalle, e rispondeva che non lo sapeva.<br />

- Voi dovreste avere la veste di lana e seta, e gli orecchini lunghi; ché allora, in parola<br />

d'onore, gli fareste tenere il candeliere a molte signore della città.<br />

- La veste di lana e seta non fa per me, don Michele! rispondeva Lia.<br />

- O perché? La Zuppidda non l'ha? e la Mangiacarrubbe, ora che ha acchiappato Brasi di<br />

padron Cipolla, non l'avrà anche lei? e la Vespa, se la vuole, non se la farà come le altre?<br />

- Loro son ricche, loro!<br />

- Sorte scellerata! esclamava don Michele battendo col pugno sulla sciabola. Vorrei pigliare<br />

un terno al lotto, vorrei pigliare, comare Lia! per farvi vedere cosa son capace di fare!<br />

Alle volte don Michele aggiungeva: - Permettete? - colla mano nel berretto, e si metteva a<br />

sedere lì vicino sui sassi, mentre non aveva da fare. Mena credeva che volesse stare lì per comare<br />

Barbara, e non gli diceva nulla. Ma don Michele alla Lia le giurava che non era per la Barbara, e<br />

non ci aveva mai pensato, sulla santa parola d'onore! Pensava a tutt'altro lui, se non lo sapeva<br />

comare Lia!…<br />

E si fregava il mento, o si stirava i baffi guardandola come il basilisco. La ragazza si faceva<br />

di mille colori e si alzava per andarsene. Però don Michele la prendeva per la mano, e le diceva: -<br />

Perché volete farmi quest'offesa, comare Malavoglia? Restate lì, che nessuno vi mangia.<br />

Così, mentre aspettavano gli uomini dal mare, passavano il tempo; ella sulla porta, e don<br />

Michele sui sassi, sminuzzando qualche sterpolino per non sapere che fare, e le domandava: - Che<br />

ci verreste a stare nella città?<br />

- Che verrei a farci nella città?<br />

- Quello è il posto per voi! Voi non siete fatta per star qui, fra questi villani, in parola<br />

d'onore! Voi siete una roba fine e di prima qualità, e siete fatta per stare in una bella casetta, e<br />

andare a spasso alla Marina e alla Villa, quando c'è la musica, vestita bene, come m'intendo io. Con<br />

un bel fazzoletto di seta in testa, e la collana d'ambra. Qui par di stare in mezzo ai porci, parola mia<br />

d'onore! e non vedo l'ora di essere traslocato, che mi hanno promesso di richiamarmi alla città<br />

coll'anno nuovo.<br />

Lia si metteva a ridere della burla, e scrollava le spalle, che lei non sapeva nemmeno come<br />

fossero fatte le collane d'ambra e i fazzoletti di seta. Una volta poi don Michele tirò fuori in gran<br />

mistero un bel fazzoletto giallo e rosso, colla sua brava carta, che l'aveva avuto da un contrabbando,<br />

e voleva regalarlo a comare Lia.<br />

- No! no! diceva lei tutta rossa. Non lo piglio se mi ammazzate! - E don Michele insisteva: -<br />

Questa non me l'aspettavo, comare Lia. Non me lo merito, vedete! - E dovette avvolgere un'altra<br />

volta il fazzoletto nella carta e metterselo in tasca.<br />

D'allora in poi, quando vedeva spuntare il naso di don Michele, Lia correva a ficcarsi in<br />

casa, per paura che volesse darle il fazzoletto. Don Michele aveva un bel passare e ripassare, e far<br />

brontolare la Zuppidda colla schiuma alla bocca, e aveva un bell'allungare il collo dentro l'uscio dei<br />

Malavoglia, che non vedeva più nessuno, talché alla fine si decise ad entrare. Le ragazze, come se<br />

lo videro dinanzi, rimasero a bocca aperta, tremando quasi avessero la terzana, e senza saper che

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