I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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- E voi cosa mi date per fare la rivoluzione?<br />
Don Franco allora si stringeva nelle spalle, e se ne andava indispettito a pestare l'acqua<br />
sporca nel mortaio; giacché con gente siffatta era proprio pestar l'acqua nel mortaio, diceva. E<br />
Piedipapera, appena 'Ntoni voltava le spalle, soggiungeva sottovoce:<br />
- Se volesse ammazzare don Michele, dovrebbe ammazzarlo per qualche altra cosa; ché gli<br />
vuol rubare la sorella; ma 'Ntoni è peggio d'un maiale, tanto che si fa mantenere dalla Santuzza.<br />
Piedipapera se lo sentiva sullo stomaco don Michele, dacché guardava cogli occhi torvi lui e Rocco<br />
Spatu e Cinghialenta quando li incontrava; perciò voleva levarselo davanti.<br />
Quelle povere Malavoglia erano arrivate al punto che andavano per le bocche di tutti, per<br />
colpa del fratello, tanto i Malavoglia erano caduti in bassa fortuna. Ora tutto il paese sapeva che don<br />
Michele passava e ripassava per la strada del Nero, onde far dispetto alla Zuppidda, la quale stava a<br />
guardia di sua figlia colla conocchia in mano. Intanto don Michele per non perdere i suoi passi,<br />
aveva gettato gli occhi su di Lia, la quale si era fatta una bella ragazza anche lei, e non aveva<br />
nessuno che le stesse a guardia, tranne la sorella che si faceva rossa per lei, e le diceva: - Rientriamo<br />
in casa, Lia. Sulla porta non ci stiamo bene ora che siamo orfane.<br />
Ma la Lia era vanerella peggio di suo fratello 'Ntoni, e le piaceva starsene sulla porta a far<br />
vedere il fazzoletto colle rose, che ognuno le diceva: - Come siete bella con quel fazzoletto, comare<br />
Lia! e don Michele se la mangiava cogli occhi.<br />
La povera Mena, mentre stava là sulla porta, ad aspettare il fratello che tornava a casa<br />
ubbriaco, si sentiva così stanca ed avvilita che le cascavano le braccia quando voleva tirare in casa<br />
la sorella, perché passava don Michele, e Lia le rispondeva: - Hai paura che mi mangi? Già, nessuno<br />
ne vuole di noi altri, ora che non abbiamo più niente. Non lo vedi come è andato a finire mio<br />
fratello, che non lo vogliono nemmeno i cani!<br />
- Se 'Ntoni avesse fegato, andava dicendo Piedipapera, se lo leverebbe dinanzi quel don<br />
Michele.<br />
'Ntoni invece voleva levarsi dinanzi don Michele per un'altra cosa. La Santuzza, dopo che<br />
l'aveva rotta con don Michele, aveva preso a ben volere 'Ntoni, per quel modo di portare il berretto<br />
sull'orecchio, e di dondolare le spalle camminando che aveva preso da soldato; e gli metteva in<br />
serbo sotto il banco tutti i piatti coi resti che lasciavano gli avventori; e un po' di qua e un po' di là<br />
gli riempiva anche il bicchiere. In tal modo lo manteneva per l'osteria grasso e unto come il cane del<br />
macellaio. Al bisogno poi 'Ntoni si disobbligava facendo a pugni con quegli avventori della<br />
malannata, che cercano il pelo nell'uovo all'ora del conto, e gridano e bestemmiano prima di pagare.<br />
Cogli amici della taverna invece era allegro e chiacchierone, e teneva d'occhio anche il banco,<br />
allorché la Santuzza andava a confessarsi. Sicché, tutti colà gli volevano bene come se fosse a casa<br />
sua; tranne lo zio Santoro il quale lo guardava di mal'occhio, e borbottava, fra un'avemaria e l'altra,<br />
contro di lui, che viveva alle spalle di sua figlia, come un canonico; la Santuzza rispondeva che era<br />
la padrona, se voleva far vivere alle sue spalle 'Ntoni Malavoglia, grasso come un canonico; segno<br />
che ci aveva il suo piacere, e non aveva più bisogno di nessuno.<br />
- Sì! sì! brontolava lo zio Santoro, quando poteva chiapparla un momento a quattr'occhi. Di<br />
don Michele ne hai sempre bisogno. Massaro Filippo m'ha detto dieci volte che è tempo di finirla,<br />
che il vino nuovo non può tenerlo più nella cantina, e bisognerebbe farlo entrare in paese di<br />
contrabbando.<br />
- Massaro Filippo pensa al suo interesse. Ma io, vedete, dovessi pagare il dazio due volte, e<br />
il contrabbando, don Michele non lo voglio più, no e poi no!<br />
Ella non voleva perdonare a don Michele quella partaccia che gli aveva fatta colla Zuppidda,<br />
dopo tanto tempo ch'era stato trattato come un canonico nell'osteria, per l'amore dei suoi galloni; e<br />
'Ntoni Malavoglia, senza galloni, valeva dieci volte don Michele; a lui, quello che gli dava glielo<br />
dava di tutto cuore. 'Ntoni si guadagnava il pane in tal modo, e quando il nonno gli rimproverava il<br />
suo far nulla, e la sorella lo guardava tristamente, cogli occhi fissi, rispondeva: - Forse che vi costo<br />
qualche cosa? Dei denari della casa non ne spendo, e il mio pane me lo guadagno da me. - Meglio<br />
sarebbe che tu morissi di fame, gli diceva il nonno, e che avessimo a morire tutti oggi stesso! -