I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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sfamare, io era più giovane di te, e non aveva paura; ed ho fatto il mio dovere senza brontolare; e lo faccio ancora; e prego Iddio di aiutarmi a farlo sempre sinché ci avrò gli occhi aperti, come l'ha fatto tuo padre, e tuo fratello Luca, benedetto! che non ha avuto paura di andare a fare il suo dovere. Tua madre l'ha fatto anche lei il suo dovere, povera femminuccia, nascosta fra quelle quattro mura; e tu non sai quante lagrime ha pianto, e quante ne piange ora che vuoi andartene; che la mattina tua sorella trova il lenzuolo tutto fradicio! E nondimeno sta zitta e non dice di queste cose che ti vengono in mente; e ha lavorato, e si è aiutata come una povera formica anche lei; non ha fatto altro, tutta la sua vita, prima che le toccasse di piangere tanto, fin da quando ti dava la poppa, e quando non sapevi ancora abbottonarti le brache, che allora non ti era venuta in mente la tentazione di muovere le gambe, e andartene pel mondo come uno zingaro. In conclusione 'Ntoni si mise a piangere come un bambino, perché in fondo quel ragazzo il cuore ce l'aveva buono come il pane; ma il giorno dopo tornò da capo. La mattina si lasciava caricare svogliatamente degli arnesi, e se ne andava al mare brontolando: - Tale e quale l'asino di compare Alfio! come fa giorno allungo il collo per vedere se vengono a mettermi il basto. - Dopo che avevano buttato le reti, lasciava Alessi a menare il remo adagio adagio per non fare deviare la barca e si metteva le mani sotto le ascelle, a guardare lontano, dove finiva il mare, e c'erano quelle grosse città dove non si faceva altro che spassarsi e non far nulla; o pensava a quei due marinai ch'erano tornati di laggiù, ed ora se n'erano già andati da un pezzo; ma gli pareva che non avessero a far altro che andar gironi pel mondo, da un'osteria all'altra, a spendere i denari che avevano in tasca. La sera, i suoi parenti, dopo aver messo a sesto la barca e gli attrezzi, per non vedergli quel muso lungo, lo lasciavano andare a gironzolare come un cagnaccio, senza un soldo in tasca. - Che hai, 'Ntoni? gli diceva la Longa guardandolo timidamente nel viso, cogli occhi lustri di lagrime; perché la poveretta indovinava quel che avesse. - Dimmelo a me che son tua madre! Egli non rispondeva; o rispondeva che non aveva niente. E infine glielo disse cosa aveva, che il nonno e tutti gli altri ne volevano la pelle di lui, e non ne poteva più. Voleva andare a cercarsi la fortuna, come tutti gli altri. Sua madre lo ascoltava, e non aveva coraggio di aprir bocca, cogli occhi pieni di lagrime, tanto gli faceva pena quello che ei diceva, piangendo e pestando i piedi, e strappandosi i capelli. La poveretta avrebbe voluto parlare, e buttargli le braccia al collo, e piangere anche lei per non lasciarselo scappare; ma quando voleva dir qualche cosa, le labbra le tremavano e non poteva proferir parola. - Senti, disse alfine, tu te ne andrai, se vuoi andartene, ma non mi troverai più; ché ora mi sento vecchia e stanca, e mi pare che non potrei reggere a quest'altra angustia. 'Ntoni cercava di rassicurarla, che sarebbe tornato presto, e carico di denari, e sarebbero stati allegri tutti. Maruzza scuoteva il capo tristamente, guardandolo sempre negli occhi, e diceva di no, di no, che lei non l'avrebbe trovata più. - Mi sento vecchia! ripeteva, mi sento vecchia! guardami in faccia! Ora non ho più la forza di piangere tanto, come quando mi hanno portato la notizia di tuo padre e di tuo fratello. Se vado al lavatoio, la sera torno a casa stanca che non ne posso più; e prima non era così. No, figlio mio, non son più quella! Allora, quando fu di tuo padre e di tuo fratello, ero più giovane e forte. Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato. Ora mi manca il coraggio, e ogni cosa mi fa paura; mi pare di bevermi il cuore, come quando l'onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi. Ella aveva il viso tutto bagnato; ma non si accorgeva che piangesse, e le pareva di averci davanti agli occhi suo figlio Luca, e suo marito, quando se n'erano andati e non s'erano più visti. - Così non ti vedrò più! gli diceva. - Ora la casa va vuotandosi a poco a poco; e quando se ne andrà anche quel povero vecchio di tuo nonno, in mano di chi resteranno quei poveri orfanelli? Ah! Maria Addolorata! Ella se lo teneva abbracciato, colla testa sul petto, quasi il suo ragazzo volesse scapparle subito; e l'andava tastando sulle spalle e per la faccia colle mani tremanti. Allora 'Ntoni non ne poté più, e si mise a baciarla e a parlarle colla bocca nella bocca.
- No! no! non partirò se non volete voi! Guardate! Non mi dite così, non mi dite! Bene, seguiterò a fare come l'asino di compare Mosca, che quando non ne può più di tirare la carretta lo butteranno a crepare in un fosso. Siete contenta ora? Ma non piangete più così! Lo vedete il nonno come si è arrabattato tutta la vita? ed ora che è vecchio si arrabatta ancora come se fosse il primo giorno, a tirarsi fuori dal pantano! Ecco come siamo destinati! - E tu credi che dei guai non ne abbiano tutti? «Ogni buco ha il suo chiodo, chi l'ha vecchio e chi l'ha nuovo!». Guarda padron Cipolla che corre dietro il suo Brasi, perché non vada a buttare il ben di Dio, pel quale ha sudato e lavorato tutta la vita, nel grembiule della Vespa! E massaro Filippo, così ricco com'è, che guarda il cielo, e recita avemarie per la sua vigna ad ogni nuvola che passa! E lo zio Crocifisso che si leva il pan di bocca per mettere da parte i soldi, ed è sempre a litigare con questo e con quello! E tu credi che quei due marinai forestieri non abbiano i loro guai anche loro? Chi sa se ci troveranno ancora le mamme, quando torneranno alle loro case?… E noi, se arriviamo a ricomprare la casa del nespolo, quando ci avremo il grano nel graticcio, e le fave per l'inverno, e avremo maritata Mena, che cosa ci mancherà? Dopo che io sarò sottoterra, e quel povero vecchio sarà morto anche lui, e Alessi potrà buscarsi il pane, allora vattene dove vuoi. Ma allora non te ne andrai più, te lo dico io! ché lo comprenderai quello che ci avevamo tutti qua dentro il petto, quando ti vedevamo ostinato a voler lasciare la tua casa, eppure si continuava a fare le solite faccende senza dirti nulla! Allora non ti basterà il cuore di lasciare il paese dove sei nato e cresciuto, e dove i tuoi morti saranno sotterrati sotto quel marmo, davanti all'altare dell'Addolorata che si è fatto liscio, tanti ci si sono inginocchiati sopra, la domenica. 'Ntoni, da quel giorno innanzi, non parlò più di diventar ricco, e rinunziò alla partenza, ché la madre lo covava cogli occhi, quando lo vedeva un po' triste, seduto sulla soglia dell'uscio; e la povera donna era davvero così pallida, stanca, e disfatta, quel momento in cui non aveva nulla da fare, e si metteva a sedere anche lei, colle mani in mano, e il dorso diggià curvo come quello del suocero, che stringeva il cuore. Ma non sapeva che doveva partire anche lei quando meno se lo aspettava, per un viaggio nel quale si riposa per sempre, sotto il marmo liscio della chiesa; e doveva lasciarli tutti per via, quelli cui voleva bene, e gli erano attaccati al cuore, che glielo strappavano a pezzetti, ora l'uno e ora l'altro. A Catania c'era il colèra, sicché ognuno che potesse scappava di qua e di là, pei villaggi e le campagne vicine. Allora a Trezza e ad Ognina, era venuta la provvidenza, con tutti quei forestieri che spendevano. Ma i rigattieri torcevano il muso, se si parlava di vendere una dozzina di barilotti d'acciughe, e dicevano che i denari erano scomparsi, per la paura del colèra. - Che non ne mangia più acciughe la gente? - diceva loro Piedipapera. Ma a padron 'Ntoni, e a chi ne aveva da vendere, per conchiudere il negozio, diceva invece che col colèra la gente non voleva guastarsi lo stomaco con le acciughe, e simili porcherie; piuttosto mangiava pasta e carne; perciò bisognava chiudere gli occhi, ed essere correnti pel prezzo. Questa non ce l'avevano messa nel conto i Malavoglia! Quindi per non andare indietro a mo' dei gamberi, la Longa andava a portare le ova e il pane fresco di qua e di là per le casine dei forestieri, mentre gli uomini erano in mare, e così si faceva qualche soldo. Ma bisognava guardarsi bene dai cattivi incontri, e non accettare nemmeno una presa di tabacco da chi non si conosceva! Andando per la strada bisognava camminare nel bel mezzo, e lontano dai muri, dove si correva rischio di acchiapparsi mille porcherie; e badare di non mettersi a sedere sui sassi, o lungo i muricciuoli. La Longa una volta, mentre tornava da Aci Castello, col paniere al braccio, si sentì così stanca che le gambe le tremavano, e sembrava fossero di piombo. Allora si lasciò vincere dalla tentazione di riposare due minuti su quelle quattro pietre liscie messe in fila all'ombra del caprifico che c'è accanto alla cappelletta, prima d'entrare nel paese; e non si accorse, ma ci pensò dopo, che uno sconosciuto, il quale pareva stanco anche lui, poveraccio, c'era stato seduto pochi momenti prima, e aveva lasciato sui sassi delle gocce di certa sudiceria che sembrava olio. Insomma ci cascò anche lei; prese il colera e tornò a casa che non ne poteva più, gialla come un voto della Madonna, e colle occhiaie nere; talché la Mena che era sola in casa, si mise a piangere al solo vederla, e la Lia corse a cogliere dell'erba santa, e delle foglie di malva. Mena tremava come una fronda, mentre faceva il letto; eppure l'ammalata, seduta sulla scranna, stanca morta, col viso giallo
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sfamare, io era più giovane di te, e non aveva paura; ed ho fatto il mio dovere senza brontolare; e lo<br />
faccio ancora; e prego Iddio di aiutarmi a farlo sempre sinché ci avrò gli occhi aperti, come l'ha<br />
fatto tuo padre, e tuo fratello Luca, benedetto! che non ha avuto paura di andare a fare il suo dovere.<br />
Tua madre l'ha fatto anche lei il suo dovere, povera femminuccia, nascosta fra quelle quattro mura;<br />
e tu non sai quante lagrime ha pianto, e quante ne piange ora che vuoi andartene; che la mattina tua<br />
sorella trova il lenzuolo tutto fradicio! E nondimeno sta zitta e non dice di queste cose che ti<br />
vengono in mente; e ha lavorato, e si è aiutata come una povera formica anche lei; non ha fatto<br />
altro, tutta la sua vita, prima che le toccasse di piangere tanto, fin da quando ti dava la poppa, e<br />
quando non sapevi ancora abbottonarti le brache, che allora non ti era venuta in mente la tentazione<br />
di muovere le gambe, e andartene pel mondo come uno zingaro.<br />
In conclusione 'Ntoni si mise a piangere come un bambino, perché in fondo quel ragazzo il<br />
cuore ce l'aveva buono come il pane; ma il giorno dopo tornò da capo. La mattina si lasciava<br />
caricare svogliatamente degli arnesi, e se ne andava al mare brontolando: - Tale e quale l'asino di<br />
compare Alfio! come fa giorno allungo il collo per vedere se vengono a mettermi il basto. - Dopo<br />
che avevano buttato le reti, lasciava Alessi a menare il remo adagio adagio per non fare deviare la<br />
barca e si metteva le mani sotto le ascelle, a guardare lontano, dove finiva il mare, e c'erano quelle<br />
grosse città dove non si faceva altro che spassarsi e non far nulla; o pensava a quei due marinai<br />
ch'erano tornati di laggiù, ed ora se n'erano già andati da un pezzo; ma gli pareva che non avessero a<br />
far altro che andar gironi pel mondo, da un'osteria all'altra, a spendere i denari che avevano in tasca.<br />
La sera, i suoi parenti, dopo aver messo a sesto la barca e gli attrezzi, per non vedergli quel muso<br />
lungo, lo lasciavano andare a gironzolare come un cagnaccio, senza un soldo in tasca.<br />
- Che hai, 'Ntoni? gli diceva la Longa guardandolo timidamente nel viso, cogli occhi lustri di<br />
lagrime; perché la poveretta indovinava quel che avesse. - Dimmelo a me che son tua madre! Egli<br />
non rispondeva; o rispondeva che non aveva niente. E infine glielo disse cosa aveva, che il nonno e<br />
tutti gli altri ne volevano la pelle di lui, e non ne poteva più. Voleva andare a cercarsi la fortuna,<br />
come tutti gli altri.<br />
Sua madre lo ascoltava, e non aveva coraggio di aprir bocca, cogli occhi pieni di lagrime,<br />
tanto gli faceva pena quello che ei diceva, piangendo e pestando i piedi, e strappandosi i capelli. La<br />
poveretta avrebbe voluto parlare, e buttargli le braccia al collo, e piangere anche lei per non<br />
lasciarselo scappare; ma quando voleva dir qualche cosa, le labbra le tremavano e non poteva<br />
proferir parola.<br />
- Senti, disse alfine, tu te ne andrai, se vuoi andartene, ma non mi troverai più; ché ora mi<br />
sento vecchia e stanca, e mi pare che non potrei reggere a quest'altra angustia.<br />
'Ntoni cercava di rassicurarla, che sarebbe tornato presto, e carico di denari, e sarebbero stati<br />
allegri tutti. Maruzza scuoteva il capo tristamente, guardandolo sempre negli occhi, e diceva di no,<br />
di no, che lei non l'avrebbe trovata più.<br />
- Mi sento vecchia! ripeteva, mi sento vecchia! guardami in faccia! Ora non ho più la forza<br />
di piangere tanto, come quando mi hanno portato la notizia di tuo padre e di tuo fratello. Se vado al<br />
lavatoio, la sera torno a casa stanca che non ne posso più; e prima non era così. No, figlio mio, non<br />
son più quella! Allora, quando fu di tuo padre e di tuo fratello, ero più giovane e forte. Il cuore si<br />
stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato. Ora<br />
mi manca il coraggio, e ogni cosa mi fa paura; mi pare di bevermi il cuore, come quando l'onda vi<br />
passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi.<br />
Ella aveva il viso tutto bagnato; ma non si accorgeva che piangesse, e le pareva di averci<br />
davanti agli occhi suo figlio Luca, e suo marito, quando se n'erano andati e non s'erano più visti.<br />
- Così non ti vedrò più! gli diceva. - Ora la casa va vuotandosi a poco a poco; e quando se ne<br />
andrà anche quel povero vecchio di tuo nonno, in mano di chi resteranno quei poveri orfanelli? Ah!<br />
Maria Addolorata!<br />
Ella se lo teneva abbracciato, colla testa sul petto, quasi il suo ragazzo volesse scapparle<br />
subito; e l'andava tastando sulle spalle e per la faccia colle mani tremanti. Allora 'Ntoni non ne poté<br />
più, e si mise a baciarla e a parlarle colla bocca nella bocca.