I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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E tanto lo disse che arrivò all'orecchio di donna Rosolina, mentre cuoceva la conserva dei<br />
pomidoro, colle maniche rimboccate, e si sbracciava a difender don Michele davanti alla gente,<br />
perché si sapesse che, loro come loro, non gli volevano male a don Michele, sebbene ei fosse di<br />
quei del governo; e diceva che l'uomo è cacciatore, e la Zuppidda doveva pensarci lei a guardarsi la<br />
figliuola e se don Michele ci aveva degli altri intrighi cotesto riguardava lui e la sua coscienza.<br />
- Questa è opera di don Silvestro, che vuol la Zuppidda, e ha scommesso dodici tarì che la<br />
farà cascare coi suoi piedi; - venne a dirle comare la Vespa, mentre aiutava donna Rosolina a fare la<br />
conserva dei pomidoro; ella ci veniva a pregare don Giammaria che facesse entrare gli scrupoli in<br />
testa a quel birbante dello zio Crocifisso, il quale ci aveva la testa più dura di un mulo. - Non lo<br />
vede che ha i piedi nella fossa? diceva. Che vuol portarsi anche questo scrupolo sulla coscienza?<br />
Ma all'udire la storia di don Silvestro donna Rosolina di botto cambiò registro, e si mise a<br />
predicare col mestolo in aria, rossa come la conserva dei pomidoro, contro gli uomini che lusingano<br />
le ragazze da marito, e quelle pettegole le quali stanno alla finestra ad uccellarli. Già si sapeva che<br />
razza di civetta fosse la Barbara; ma faceva specie che ci cascasse anche uno come don Silvestro, il<br />
quale sembrava un uomo di proposito, e nessuno si sarebbe aspettato da lui un tradimento simile;<br />
invece poi andava a cercarsi i guai con la Zuppidda e con don Michele, mentre ci aveva la sorte in<br />
mano e se la lasciava scappare. - Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette<br />
salme di sale.<br />
Però don Silvestro si faceva vedere a braccetto con don Michele, e nessuno osava dir parola<br />
in faccia a loro di quei discorsi che correvano. Ora donna Rosolina gli sbatteva la finestra sul naso,<br />
allorché il segretario stava a guardare in aria dalla porta dello speziale, e non voltava nemmeno il<br />
capo quando metteva al sole sul terrazzino la conserva dei pomidori; una volta poi volle andare a<br />
confessarsi ad Aci Castello, perché ci aveva un peccato che non poteva dire a suo fratello, e tanto<br />
fece che incontrò per caso don Silvestro, giusto mentre tornava dalla vigna.<br />
- Oh! beato chi vi vede! cominciò a dirgli fermandosi a prender fiato, perch'era tutta rossa e<br />
scalmanata. Ci avete gran roba pel capo, che non vi ricordate più degli amici antichi.<br />
- Io non ci ho nulla pel capo, donna Rosolina.<br />
- A me mi hanno detto che ce l'avete, ma è una bestialità, che vi farebbe venire il capo<br />
grosso davvero.<br />
- Chi ve l'ha detto?<br />
- Lo dice tutto il paese.<br />
- Lasciatelo dire. E poi, volete saperla? io faccio quel che mi piace a me; e se ci avrò la testa<br />
pesante ci ho da pensar io.<br />
- Buon prò vi faccia, - rispose donna Rosolina col viso rosso. - Vuol dire che cominciate ad<br />
avercela d'adesso, se mi rispondete in questo modo, tanto che non me l'aspettavo, e vi ho avuto<br />
sinora per giudizioso; scusate se mi sono sbagliata. Vuol dire che «acqua passata non macina più», e<br />
«buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo». Pensateci che il proverbio dice: «Chi cambia la<br />
vecchia per la nuova, peggio trova», e «chi piglia bellezze piglia corna». Godetevi la Zuppidda in<br />
santa pace, perché a me non me ne importa. E per tutto l'oro del mondo non vorrei che si dicesse di<br />
me quello che si dice della vostra Zuppidda.<br />
- State tranquilla, donna Rosolina, ché oramai non si può dir più nulla di voi.<br />
- Almeno non si dice che mi mangio mezzo paese; avete inteso don Silvestro?<br />
- Lasciateli dire, donna Rosolina, «chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore».<br />
- E non si dice pure quel che si dice di voi, che siete un truffatore! seguitò donna Rosolina,<br />
verde come l'aglio. Mi avete inteso, don Silvestro? e di tutti non si può dire la stessa cosa! Quando<br />
non vi servono più, poi, datemele quelle venticinque onze che vi ho prestate. Io non li rubo i denari,<br />
come certa gente.<br />
- Non dubitate, donna Rosolina, io non l'ho detto che le avete rubate le vostre venticinque<br />
onze, e non andrò a dirglielo a vostro fratello don Giammaria. A me non me ne importa di sapere se<br />
gliele avete rubate sulla spesa o no; so che non ve le devo io. Mi avevate detto di metterle a frutto,<br />
per farvi la dote, se qualcuno vi avesse voluta, ed io li avevo messi in una banca per conto vostro,