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I MALAVOGLIA - Libr@rsi

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- Tu lasciali dire! diceva padron 'Ntoni a suo nipote, il quale voleva rompere il remo sulla<br />

testa a chi gli dava della carogna; colle loro chiacchiere non ci danno pane, né ci levano un soldo di<br />

debito dalle spalle.<br />

Lo zio Crocifisso, il quale era di quelli che badano ai fatti propri, e quando gli cavavano<br />

sangue colle tasse si masticava la sua bile dentro di sé, per paura di peggio, adesso non si faceva più<br />

vedere in piazza, addossato al muro del campanile, ma stava rintanato in casa, al buio, a recitare<br />

paternostri e avemarie per digerire la collera contro quelli che strillavano, ed era gente che voleva<br />

mettere a sacco e a fuoco il paese, e andare a svaligiare chi ci aveva quattro soldi in casa. - Lui ha<br />

ragione, dicevano in paese, perché dei soldi deve averne a palate. - Ora ci ha pure le cinquecento<br />

lire dei lupini che gli ha dato Piedipapera!<br />

Ma la Vespa, la quale aveva tutta la sua roba al sole, e non temeva che gliela rubassero,<br />

andava gridando per lui, colle mani in aria, nera come un tizzone, e coi capelli al vento, che suo zio<br />

se lo mangiavano vivo ogni sei mesi, colla fondiaria, e voleva cavargli gli occhi colle sue mani<br />

all'esattore, se tornava da suo zio. - Adesso ella ronzava continuamente da comare Grazia, dalla<br />

cugina Anna e dalla Mangiacarrubbe, ora con un pretesto ed ora con un altro, per vedere come se la<br />

intendessero compare Alfio colla Sant'Agata, ed avrebbe voluto annichilire la Sant'Agata con tutti i<br />

Malavoglia; perciò andava dicendo che non era vero che Piedipapera avesse comprato il credito dei<br />

lupini, perché Piedipapera non le aveva mai possedute cinquecento lire, e i Malavoglia avevano<br />

sempre sul collo i piedi di suo zio Crocifisso, il quale poteva schiacciarli come formiche, tanto era<br />

ricco, ed ella aveva avuto torto a dirgli di no, pei begli occhi di uno il quale non ci aveva che un<br />

carro da asino, mentre lo zio Crocifisso le voleva bene come alla pupilla degli occhi suoi, sebbene<br />

in quel momento non volesse aprirle l'uscio, per timore che gli entrassero in casa a fare sacco e<br />

fuoco.<br />

Chi ci aveva da perdere qualcosa, come padron Cipolla o massaro Filippo l'ortolano, stava<br />

tappato in casa, con tanto di catenaccio, e non metteva fuori nemmeno il naso; per questo Brasi<br />

Cipolla si era buscato un potente ceffone da suo padre, quando l'aveva trovato sulla porta del cortile<br />

a guardare in piazza come un baccalà. I pesci grossi stavano sott'acqua durante la maretta, e non si<br />

facevano vedere, anche quelli che erano teste di pesce, e lasciavano il sindaco col naso in aria a<br />

cercare la foglia.<br />

- Non lo vedete che si servono di voi come di un burattino? gli diceva sua figlia Betta coi<br />

pugni sui fianchi. Ora che vi hanno messo nell'impiccio vi voltano le spalle, e vi lasciano solo a<br />

sgambettare nel pantano; ecco quel che vuol dire farsi menare pel naso da quell'imbroglione di don<br />

Silvestro.<br />

- Io non mi lascio menar per il naso da nessuno! saltava su Baco da seta. Il sindaco lo faccio<br />

io, e non don Silvestro.<br />

Don Silvestro diceva invece che il sindaco lo faceva sua figlia Betta, e mastro Croce Callà<br />

portava i calzoni per isbaglio. Così, fra tutt'e due, il povero Baco da seta stava fra l'incudine e il<br />

martello. Adesso poi che era venuta la burrasca, e tutti lo lasciavano a strigliare quella mala bestia<br />

della folla, non sapeva più da che parte voltarsi.<br />

- A voi cosa ve ne importa? gli gridava Betta. Fate anche voi come fanno gli altri; e se non<br />

vogliono il dazio della pece, don Silvestro ci penserà lui a trovare qualche altra cosa.<br />

Don Silvestro, invece, era più fermo; continuava ad andare attorno, con quella faccia tosta; e<br />

Rocco Spatu e Cinghialenta, come lo vedevano, rientravano in fretta nell'osteria per non fare uno<br />

sproposito, e Vanni Pizzuto bestemmiava forte toccando il rasoio dentro la tasca dei calzoni.<br />

Don Silvestro, senza badarci, andava a far quattro chiacchiere collo zio Santoro, e gli<br />

metteva due centesimi nella mano.<br />

- Sia lodato Dio! esclamava il cieco, questo è don Silvestro il segretario, ché nessun'altri di<br />

tutti quelli che vengono qui a gridare e a pestare i pugni sulle panche fa un centesimo di limosina<br />

per le anime del Purgatorio, e vengono a dire che vogliono ammazzarli tutti, il sindaco e il<br />

segretario; l'hanno detto Vanni Pizzuto, Rocco Spatu, e compare Cinghialenta. Vanni Pizzuto s'è

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