I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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Barbara Zuppidda s'era affacciata colla scopa per spazzar via i trucioli. - Lo faccio per amor vostro;<br />
aveva detto a 'Ntoni di padron 'Ntoni; perché è la vostra Provvidenza.<br />
- Voi colla scopa in mano sembrate una regina: rispose 'Ntoni. - In tutta Trezza non c'è una<br />
brava massaia come voi!<br />
- Ora che vi portate via la Provvidenza non ci verrete più da queste parti, compare 'Ntoni.<br />
- Sì che ci verrò. E poi per andare alla sciara questa è la strada più corta.<br />
- Ci verrete per vedere la Mangiacarrubbe, che si mette alla finestra quando passate.<br />
- La Mangiacarrubbe gliela lascio a Rocco Spatu, ché ci ho altro pel capo.<br />
- Chissà quante ce ne avete in testa, delle belle ragazze di fuori regno, non è vero?<br />
- Qui ce n'è pure delle belle ragazze, comare Barbara, e lo so io.<br />
- Davvero?<br />
- Per l'anima mia!<br />
- O a voi che ve ne importa?<br />
- Me ne importa, sì! ma ad esse non gliene importa di me, perché ci hanno i zerbinotti che<br />
passeggiano sotto le finestre, colle scarpe inverniciate.<br />
- Io non le guardo nemmeno, le scarpe inverniciate, per la Madonna dell'Ognina! La mamma<br />
dice che le scarpe inverniciate son fatte per mangiarci la dote e ogni cosa; e qualche bel giorno<br />
vuole uscire fuori sulla strada, colla rocca in mano, a fare una commedia con quel don Silvestro, se<br />
non mi lascia in pace.<br />
- Che lo dite sul serio, comare Barbara?<br />
- Sì, davvero!<br />
- Questa cosa mi piace! disse 'Ntoni.<br />
- Sentite, andateci il lunedì alla sciara, quando mia madre va alla fiera.<br />
- Al lunedì il nonno non mi lascerà pigliar fiato, ora che mettiamo in mare la Provvidenza.<br />
Appena mastro Turi disse che la barca era in ordine, padron 'Ntoni venne a pigliarsela coi<br />
suoi ragazzi, e tutti gli amici, e la Provvidenza, mentre camminava verso la marina, barcollava sui<br />
sassi come avesse il mal di mare, in mezzo alla folla.<br />
- Date qua! gridava più forte di tutti compare Zuppiddu; ma gli altri sudavano e gridavano<br />
per spingerla sui regoli, quando la barca inciampava nei sassi. - Lasciate fare a me; se no me la<br />
piglio in braccio come una bambina, e ve la metto nell'acqua tutta in una volta.<br />
- Compare Turi è capace di farlo, con quelle braccia! dicevano alcuni. Oppure: - Adesso i<br />
Malavoglia si mettono di nuovo a cavallo.<br />
- Quel diavolo di compare Zuppiddu ci ha le fate nelle mani! esclamavano. Guardate come<br />
l'ha ridotta, che prima sembrava una scarpaccia vecchia addirittura!<br />
E davvero adesso la Provvidenza sembrava tutt'altra cosa, lucente della pece nuova, e con<br />
quella bella fascia rossa lungo il bordo, e sulla poppa il san Francesco colla barba che sembrava di<br />
bambagia, talché persino la Longa si era riconciliata colla Provvidenza, da quando era tornata senza<br />
suo marito, e aveva fatto la pace per la paura, ora che era venuto l'usciere.<br />
- Viva san Francesco! gridava ognuno come vedeva passare la Provvidenza, e il figlio della<br />
Locca gridava più forte degli altri, per la speranza che adesso padron 'Ntoni prendesse a giornata<br />
anche lui. Mena si era affacciata sul ballatoio, e piangeva un'altra volta dalla contentezza, e fin la<br />
Locca si alzò e andò colla folla anche lei dietro i Malavoglia.<br />
- O comare Mena, questa deve essere una bella giornata per voi altri; le diceva Alfio Mosca<br />
dalla sua finestra dirimpetto; dev'essere come quando potrò comprare il mio mulo.<br />
- E l'asino lo venderete?<br />
- Come volete che faccia? Io non sono ricco come Vanni Pizzuto; se no, in coscienza, non lo<br />
venderei.<br />
- Povera bestia!<br />
- Se avessi a dar da mangiare a un'altra bocca prenderei moglie, e non starei solo come un<br />
cane! disse Alfio ridendo.<br />
Mena non sapeva che dire, ed Alfio aggiunse poi: