I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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- Staglia da quella parte, figlio di porco, gli gridò Barabba; colle regine che ci hai in testa ci<br />
fai perdere la giornata!<br />
- Sacramento! rispose allora 'Ntoni col remo in aria, se lo dici un'altra volta, te lo do sulla<br />
testa.<br />
- Che novità è questa? saltò su lo zio Cola dal timone, l'hai imparato da soldato, che non si<br />
può dire più una parola?<br />
- Allora me ne vado; rispose 'Ntoni.<br />
- E tu vattene, che coi suoi denari padron Fortunato ne troverà un altro.<br />
- «Al servo pazienza, al padrone prudenza» disse padron 'Ntoni.<br />
'Ntoni continuò a remare brontolando, perché non poteva andarsene a piedi, e compare<br />
Mangiacarrubbe, per metter la pace, disse che era ora di far colazione.<br />
In quel momento spuntava il sole, e un sorso di vino si beveva volentieri, pel fresco che s'era<br />
messo. Allora quei ragazzi si misero a lavorare di mascelle, col fiasco fra le gambe, mentre la<br />
paranza mareggiava adagio adagio fra il largo cerchio dei sugheri.<br />
- Una pedata per di dietro a chi parla per il primo! disse lo zio Cola.<br />
Per non buscarsi la pedata tutti si misero a masticare come buoi, guardando le onde che<br />
venivano dal largo, e si rotolavano senza spuma, quelle otri verdi che in un giorno di sole fanno<br />
pensare al cielo nero e al mare color di lavagna.<br />
- Padron Cipolla le lascerà correre quattro bestemmie stasera; saltò su lo zio Cola; ma non ci<br />
abbiamo che fare. Col mare fresco non se ne piglia pesci.<br />
Prima compare Mangiacarrubbe gli sferrò una pedata, perché lo zio Cola che aveva fatta la<br />
legge aveva parlato pel primo; e poi rispose: - Intanto ora che siamo qui, aspettiamo a tirare le reti.<br />
- La maretta viene dal largo, e a noi ci giova; aggiunse padron 'Ntoni.<br />
- Ahi! borbottava intanto lo zio Cola.<br />
Ora che il silenzio era rotto, Barabba chiese a 'Ntoni Malavoglia: - Me lo dai un mozzicone<br />
di sigaro?<br />
- Non ne ho, rispose 'Ntoni, senza pensare più alla quistione di poco prima, ma te ne darò<br />
mezzo del mio.<br />
Gli uomini della paranza, seduti sul fondo, colla schiena contro il banco e le mani dietro il<br />
capo, cantavano delle canzonette, ognuno per suo conto, adagio adagio, per non addormentarsi, che<br />
infatti socchiudevano gli occhi sotto il sole lucente; e Barabba faceva scoppiettare le dita, come i<br />
cefali sguizzavano fuori dell'acqua.<br />
- Essi non hanno nulla da fare, diceva 'Ntoni, e si divertono a saltare.<br />
- Buono questo sigaro! rispose Barabba, ne fumavi a Napoli, di questi?<br />
- Sì, ne fumavo tanti.<br />
- Però i sugheri cominciano ad affondare, osservò compare Mangiacarrubbe.<br />
- Lo vedi dove si è persa la Provvidenza con tuo padre? disse Barabba; laggiù al Capo, dove<br />
c'è l'occhio del sole su quelle case bianche, e il mare sembra tutto d'oro.<br />
- Il mare è amaro e il marinaro muore in mare; rispose 'Ntoni.<br />
Barabba gli passò il suo fiasco, e dopo si misero a brontolare sottovoce dello zio Cola, il<br />
quale era un cane per gli uomini della paranza, quasi padron Cipolla fosse là presente, a vedere quel<br />
che facevano e quel che non facevano.<br />
- Tutto per fargli credere che senza di lui la paranza non andrebbe, aggiunse Barabba.<br />
Sbirro!<br />
- Ora gli dirà che il pesce l'ha preso lui, per l'abilità sua, con tutto il mare fresco. Guarda<br />
come affondano le reti, i sugheri non si vedono più.<br />
- O ragazzi! gridò lo zio Cola, vogliamo tirare le reti? perché se ci arriva la maretta ce le<br />
strappa di mano.<br />
- Ohi! oohi! cominciarono a vociare gli uomini della ciurma passandosi la fune.<br />
- San Francesco! esclamava lo zio Cola, ei non par vero che abbiamo preso tutta questa<br />
grazia di Dio, colla maretta.