I MALAVOGLIA - Libr@rsi
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- Alla larga col governo! aggiungeva don Franco. Sanno che sono repubblicano, e sarebbero<br />
contenti di acchiappare un pretesto per farmi sparire dalla faccia della terra.<br />
La gente si logorava il cervello a sapere che cosa potessero dire in testimonianza la<br />
Zuppidda e comare Grazia e gli altri, che non avevano visto niente, e le schioppettate l'avevano<br />
udite dal letto, mentre dormivano. Ma don Silvestro si fregava le mani come l'avvocato, e diceva<br />
che lo sapeva lui perché li avevano citati, ed era meglio per l'avvocato. Ogni volta che l'avvocato<br />
andava a parlare con 'Ntoni Malavoglia, don Silvestro l'accompagnava alla prigione, quando non<br />
avea nulla da fare; al consiglio adesso non ci andava nessuno, e le ulive erano raccolte. Anche<br />
padron 'Ntoni aveva tentato d'andarci due o tre volte; ma com'era arrivato davanti a quelle finestre<br />
colle inferriate, e i soldati col fucile che le guardavano, e guardavano tutti coloro che entravano, si<br />
era sentito male allo stomaco, ed era rimasto ad aspettare lì davanti, seduto sul marciapiedi, in<br />
mezzo a quelli che vendevano castagne e fichidindia, e non gli pareva vero che il suo 'Ntoni fosse<br />
là, dietro a quelle grate, coi soldati a guardia. L'avvocato poi tornava dal chiacchierare con 'Ntoni<br />
fresco come una rosa, fregandosi le mani; e gli diceva che suo nipote stava bene, anzi era<br />
ingrassato. Adesso al povero vecchio gli pareva che suo nipote fosse dei soldati.<br />
- Perché non me lo lasciano andare? - domandava ogni volta come un pappagallo, o come un<br />
ragazzo che non sente ragione, e voleva anche sapere se lo tenevano colle mani legate. - Lasciatelo<br />
stare dov'è, gli rispondeva il dottor Scipioni. In queste cose è meglio farci passare del tempo sopra.<br />
Già non gli manca nulla, ve l'ho detto, e ingrassa come un cappone. Le cose vanno bene. Don<br />
Michele è quasi guarito dalla sua ferita, e anche questo per noi è una cosa buona. Non ci pensate, vi<br />
dico, e tornatevene nella barca ché questo è affar mio.<br />
- Non ci posso tornare nella barca, ora che 'Ntoni è carcerato; non ci posso tornare. Ognuno<br />
ci guarderebbe dove passiamo, e poi non ho più la testa al suo posto, ora che 'Ntoni è carcerato.<br />
E tornava a ripetere sempre la stessa cosa, intanto che i denari se ne andavano come l'acqua,<br />
e tutti i suoi passavano le giornate rincantucciati in casa, coll'uscio chiuso.<br />
Finalmente arrivò il giorno della citazione, e bisognava che quelli che ci erano scritti<br />
andassero al tribunale coi loro piedi, se non volevano andarci coi carabinieri. Ci andò persino don<br />
Franco, il quale lasciò il cappellaccio nero per comparire davanti alla giustizia, ed era pallido<br />
peggio di 'Ntoni Malavoglia che stava dietro la grata come una bestia feroce, coi carabinieri allato.<br />
Don Franco non ci aveva avuto mai a fare colla giustizia, e gli rompeva le scarabattole dover<br />
comparire per la prima volta davanti a quella manica di giudici e di sbirri che uno ve lo mettono<br />
dietro la grata come 'Ntoni Malavoglia in un batter d'occhio.<br />
Tutto il paese era andato a vedere che faccia ci avesse dietro la grata 'Ntoni di padron 'Ntoni,<br />
in mezzo ai carabinieri, e giallo come una candela, che non ardiva soffiarsi il naso per non vedere<br />
tutti quegli occhi d'amici e di conoscenti che se lo mangiavano, e voltava e rivoltava nelle mani il<br />
suo berretto, mentre il presidente, col robone nero e la tovaglia sotto il mento, gli spifferava tutte le<br />
birbonate che aveva fatto, ed erano scritte senza che vi mancasse una parola sulla carta. Don<br />
Michele era là, giallo anche lui, seduto sulla sedia, di faccia ai giudei che sbadigliavano e si<br />
facevano vento col fazzoletto. L'avvocato intanto chiacchierava sottovoce col suo vicino, come se<br />
non fosse stato fatto suo.<br />
- Per stavolta, mormorava la Zuppidda all'orecchio della vicina, udendo tutte quelle<br />
porcherie che 'Ntoni aveva fatto, la galera non gliela levano di certo.<br />
C'era anche la Santuzza, per dire alla giustizia dove era stato 'Ntoni e dove aveva passata<br />
quella sera. - Guardate cosa vanno a domandare alla Santuzza, borbottava la Zuppidda. Son curiosa<br />
di sentire cosa risponderà, per non spiattellare alla giustizia tutti i fatti suoi.<br />
- Ma da noi che vogliono sapere? domandò comare Grazia.<br />
- Vogliono sapere se è vero che la Lia se la intendeva con don Michele, e che suo fratello<br />
'Ntoni abbia voluto ammazzarlo per tagliarsi le corna; me l'ha detto l'avvocato.<br />
- Che vi venga il colèra! soffiò loro lo speziale facendo gli occhiacci. Volete che andiamo<br />
tutti in galera? Sappiate che colla giustizia bisogna dir sempre di no, e che noi non sappiamo niente.