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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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lo chiamavano “FORMENT”, frumento. In un assalto si comportò da<br />

valoroso e l’imperatrice MARIA TERESA lo nominò conte, ma il<br />

soprannome gli restò, ed egli divenne il conte FORMENTIN ( Formentini<br />

?) Qualche anno prima aveva sposato una giovane ereditiera, il cui padre<br />

era padrone d’una buona parte dei vigneti del COLLIO, terre quasi alle<br />

porte di Gorizia. Negli ozi delle guarnigioni il conte FORMINT (?) aveva<br />

una sola nostalgia: bere i suoi vini del Collio , ma gli era impossibile<br />

averne. Allora si fece venire una qualità pregiata di vitigni delle sue vigne<br />

e li piantò su un colle che apparteneva alla sua giurisdizione militare.<br />

Quella zona si chiamava TOKAY; e i vitigni vi attecchirono così bene e<br />

produssero un vino così eletto che egli lo preferì a quello del Collio. Così<br />

nacque il Tokay “. “Se anche fosse accettabile il nomignolo “FORMENT”<br />

e da questo possa essere poi derivato quello del vitigno “Furmint” , tra<br />

questo ed il “Tocai friulano” non esiste alcuna similitudine”. ( Cosmo I.,<br />

Polsinelli M., 1960)<br />

1632 : “..Per essere completo nella storia leggendaria del Tocai devo richiamare la<br />

barba rossa del guerriero friulano al servizio dell’ imperatrice d’Austria nelle terre di<br />

Ungheria, soprannominato “ FURMINT” e che successivamente divenne<br />

FORMENTINI, che avrebbe portato vitigni della terra goriziana appunto nella<br />

regione Tokay d’Ungheria, e da qui avrebbe preso il nome prestigioso che ancora<br />

porta. O l’altra leggenda che ha per centro sempre la Famiglia FORMENTINI che<br />

vedrebbe per protagonisti dei vignaioli contadini sloveni, ai quali veniva chiesto da<br />

dove venivano le viti che stavano lavorando ed essi rispondevano, nella loro lingua, “<br />

TU KAY”, che vuol dire “ di qui”. E il “ di qui”, detto in sloveno “ TU KAY”<br />

sarebbe poi diventato il nome del vino di cui discorriamo”( Mizzau A. ,1985)<br />

1632 :” la baronessa Aurora Formentini sposa il nobile magiaro Giovanni Batthyany<br />

ed in dote porta alcuni vitigni nostrani. Questi furono materialmente portati in<br />

Ungheria da alcuni contadini di S.Floriano che, giunti a destinazione, avrebbero<br />

detto, in sloveno “je tukaj”,cioè “è qua” .( Cosma, 1992);<br />

1632 : “ La baronessa Aurora FORMENTINI ( nata in Gorizia il 26.10.1609 dal<br />

generale Carlo FORMENTINI e da Anna Marie von ROHRBACH, morta nel 1653 a<br />

Nemet-Ujvar-Contea di Vas) sposa ( 23 febbraio 1632) il conte ungherese Adam<br />

BATTHYANY e porta in dote( patto dotale 3.2.1632) -tra l’altro- “ vitti di Toccai,<br />

300 “ che i contadini ( “sloveni” …come da “ antichi Urbari o libri delle rendite della<br />

Famiglia FORMENTINI) al suo seguito trapiantarono in Ungheria (documento<br />

originale ex archivio Paolo Emilio FORMENTINI , trasferitosi in Graz-1899-da<br />

Gorizia e recuperato –1999-da Formentini Filippo. Ora in archivio Famiglia<br />

Formentini , S.Floriano del Collio. Le uve prodotte in Ungheria dalle 300 viti di<br />

Aurora avrebbero preso il nome di Forment ( poi Furmint ) da Formentini , come<br />

varie fonti ipotizzano. Così nei trattati di ampelografia, a cavallo fra Ottocento e<br />

Novecento, numerosi studiosi danno come sinonimo di Furmint il Tokaj ( Cosma S.,<br />

Burcheri C.,2001)

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