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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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ilevato precedentemente) intorno ai 700 miliardi ” ( di vecchie lire, anno di<br />

riferimento 2001, n.d.A.)<br />

SENTENZA 5/6 DEL 27.7.59 DELLA CORTE D’APPELLO DI TRIESTE<br />

“ Il pensiero corre ad un documento importante, archiviato e dimenticato ma - almeno<br />

non risulta - legalmente cancellato: la sentenza con cui i Baroni Economo di Aquileia<br />

vinsero la causa - sull'uso del nome Tocai - contro di loro intentata in data 2 ottobre<br />

1956 dalla Ditta Monimpex di Budapest.<br />

Anche per risparmiare al lettore un riesame di tale documento così come redatto nel<br />

più crudo ed incomprensibile linguaggio "burocratese" che caratterizza una sentenza<br />

(provvedimento notoriamente di grande peso e riferimento per contenziosi futuri) è<br />

più scorrevole e generalmente comprensibile il commento curato a suo tempo da un<br />

autorevole addetto ai lavori, nonchè penna raffinata.<br />

Ci riferiamo al dott. Ferruccio Costantini Segretario di Redazione del bimestrale di<br />

Tecnica ed Economia Agricola "TERRA FRIULANA" (Udine) che alla causa<br />

"Economo-Monimpex" dedicò uno "speciale" sul n° 5 (Anno IV - Settembre-Ottobre<br />

1959) del periodico intitolandolo<br />

"L'avventura del Tokai".<br />

"Un giorno alquanto lontano - esordì Costantini - nella sala delle degustazioni della<br />

Scuola di Enologia di Conegliano gli studenti friulani ebbero una sorpresa, che li rese<br />

ancor più orgogliosi d'un eccellente prodotto della lor terra. Il loro direttore, il<br />

professor Dalmasso, nel mezzo della tavolata a ferro di cavallo alzava contro la luce<br />

delle finestre un bicchierino giallino per il contenuto, la traguardava, lo annusava, lo<br />

assaporava a brevi tratti, compiva insomma quella delicata ricerca che va compediata<br />

in tre parole; colore-sapore-nitore. E poi prese a parlare, a scatti, preciso rapido,<br />

essenziale, com'era suo stile".<br />

"Come lor signori hanno potuto constatare i due vini sono ben diversi. Hanno però lo<br />

stesso nome. Il primo è ungherese. Hanno visto ch'è colore giallo intenso, liquoroso.<br />

L'analisi ci dirà che l'alcole sarà sui tredici gradi. Forse li sorpassa in questo<br />

campione". Il maestro adesso alzava contro la luce i due bicchierini. Gli studenti<br />

ripetevano il gesto mentre masticavano fettine di pane per dissaporare il palato.<br />

"Confrontino signori. Son due vini diversi. Di colore. Di sapore. Quest'ultimo, il<br />

Tokai friulano, ha profumo meno intenso dell'omonimo ungarico, ma pur gradevole,<br />

direi più delicato. E' paglierino, mentre l'altro è carico; è di sapore asciutto, rotondo,<br />

caldo tipicamente amarognolo, quando invece lo straniero è dolciastro, ed è<br />

armonico.....<br />

Gli studenti si passavano il vassoio con le fettine di pane e riempivano i bicchierini<br />

minuscoli del vino nostrano. Il maestro guardava quei giovanetti sui quali spuntavano<br />

le prime barbe con occhio serio ma benevolo, e proseguiva la sua lezione dicendo che

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