Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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06.02.2013 Views

Si ricordano, infine, alcuni altri momenti storici che possono considerarsi rilevanti: 1100: “introduzione di viti di Tokay in Ungheria da parte di missionari italiani chiamati da re Stefano” (da prof Gergely, Università di Budapest); 1218 – 1251 “ importazione e trapianti di viti di “Tokay” dal Friuli in Ungheria, a cura del re BELA IV, cui vennero affidate dallo zio Bertoldo di Merania della famiglia bavarese degli Andechs, Patriarca di Aquileia” (da Viglietto, 1884. “ Le viti del Tokay sono di origine friulana? Bollettino di Associazione Agraria Friulana.”) --“ I rapporti tra il Friuli e l’Ungheria sono testimoniati dalla presenza, nella terminologia viticola ed enologica nella zona Tokay, di alcuni termini di origine friulana e veneta”(Pellegrini, 1978) 1825: il Tokay viene elencato fra le “viti italiane” (Acerbi) 1869: “l’ampelografia provinciale trevigiana riporta l’uva Tokay bianca (distretti di Conegliano e Valdobbiadene) quale varietà preferibile per vino da lusso”. 1933: “viene adottata la grafia TOCAI al posto di TOKAY (Cosmo) ed il nome Tocai viene completato con “friulano” (proposta da Morelli de Rossi) 1937: “ il tocai friulano diviene un vitigno autoctono” (Cosmo) 1948: “ il bollettino dell’Office International du Vin n. 210 riconosce tra i vini di qualità il Tocai friulano e di Lison e per parte ungherese il ToKay hegyaljai szamorodni, maslas, farditas, aszu, essentia. 1959: “ il Tocai friulano viene iscritto al n. 253 nel catalogo nazionale delle varietà”. 1981: “ il Tocai friulano viene iscritto nell’elenco dei vitigni raccomandati e/o autorizzati dal Reg. (CEE) 3800/81”.

3.. TOCAI FRIULANO : RIFERIMENTI GEOGRAFICI “ Se il riconoscimento all’Ungheria del Tokai è dovuto, come si dice , al legame con una località geografica, che invece per l’Italia non esisterebbe, questo assunto si può agevolmente dimostrare essere falso. Il toponimo Toccai, infatti, si riscontra in due Comuni Censuari già appartenenti alla Contea di Gorizia e, successivamente, alla provincia di Gorizia, distanti tra loro una decina di chilometri. Entrambi i Comuni gravitano attorno alla zona viticola del Collio che notoriamente è tra le più rinomate in Italia per i vini bianchi. Comune di San Lorenzo, ora San Lorenzo Isontino. Come risulta dalle mappe napoleoniche risalenti al 1811, custodite nell’Archivio di Stato di Gorizia, nel Comune di San Lorenzo Isontino esistono il Rio Toccai ed una collina prospiciente sul Rio, denominata Toccai. La collina, nella parte sud esposta al sole, era coltivata a vigneti. Nel sommarione del 1837, allegato al nuovo catasto avviato dall’imperatore Francesco I nel 1817, per le particelle catastali che vanno dal numero 901 al numero 948, pari a 48,07 pertiche censuarie e iscritte a 47 diversi proprietari, la "denominazione dei pezzi di terra" è Toccai. Nell’operato d’estimo catastale dello stesso anno tali particelle vengono descritte come campi "aratori vitati". La denominazione Toccai di tali appezzamenti di terra viene riconfermata anche dalle mappe catastali del 1875 n. VI (2961) e n. X (2965) dove è riportata anche la denominazione Rio Toccai per il rio che lambisce tali particelle e che funge da confine con il Comune di Mossa. Si è cercata la conferma di tali indicazioni nei registri del catasto Teresiano che iniziano dal 1751 ma purtroppo il registro di San Lorenzo si è perduto durante la prima guerra mondiale quando tali documenti erano affidati all’autorità giudiziaria. Comune censuario di Locavizza di Aidussina- Lokavitz ora Lokavec In questo comune, a suo tempo appartenente alla Contea di Gorizia e successivamente alla provincia di Gorizia fino al 1945, esiste una località Toccai riportata nella mappe della perticazione militare derivante dal Catasto Giuseppino 1763 – 1787. Il foglio sub 187 conservato presso il Kriegsarchiv di Vienna, riporta in prossimità di Lukavetz la località “zu Tokajeri” (entrambe le località sono citate in tedesco, unica lingua usata dallo Stato Maggiore austriaco La località Toccai è riportata anche nella mappa catastale del 1926 foglio 8 (mappa 620) e dalle tavole di campagna dell’inizio del 1900. Le particelle catastali ascritte a tale località vanno dal n. 488 al n. 559. Tuttora anche nel catasto ora sloveno consultato presso l’ufficio di Aidussina tale località è denominata Toccai ed è identificabile con una collinetta sulla sommità della quale insistono delle case abitate (pc. N. 78 e 79). Tuttora il borgo, dalla popolazione del posto, è chiamata Toccai. Si è cercato presso l’Archivio di Stato di Gorizia conferma di tale denominazione sui

Si ricordano, infine, alcuni altri momenti storici che possono considerarsi rilevanti:<br />

1100: “introduzione di viti di Tokay in Ungheria da parte di missionari italiani<br />

chiamati da re Stefano” (da prof Gergely, Università di Budapest);<br />

1218 – 1251 “ importazione e trapianti di viti di “Tokay” dal Friuli in Ungheria, a<br />

cura del re BELA IV, cui vennero affidate dallo zio Bertoldo di Merania della<br />

famiglia bavarese degli Andechs, Patriarca di Aquileia” (da Viglietto, 1884. “ Le viti<br />

del Tokay sono di origine friulana? Bollettino di Associazione Agraria Friulana.”)<br />

--“ I rapporti tra il Friuli e l’Ungheria sono testimoniati dalla presenza, nella<br />

terminologia viticola ed enologica nella zona Tokay, di alcuni termini di origine<br />

friulana e veneta”(Pellegrini, 1978)<br />

1825: il Tokay viene elencato fra le “viti italiane” (Acerbi)<br />

1869: “l’ampelografia provinciale trevigiana riporta l’uva Tokay bianca (distretti di<br />

Conegliano e Valdobbiadene) quale varietà preferibile per vino da lusso”.<br />

1933: “viene adottata la grafia TOCAI al posto di TOKAY (Cosmo) ed il nome<br />

Tocai viene completato con “friulano” (proposta da Morelli de Rossi)<br />

1937: “ il tocai friulano diviene un vitigno autoctono” (Cosmo)<br />

1948: “ il bollettino dell’Office International du Vin n. 210 riconosce tra i vini di<br />

qualità il Tocai friulano e di Lison e per parte ungherese il ToKay hegyaljai<br />

szamorodni, maslas, farditas, aszu, essentia.<br />

1959: “ il Tocai friulano viene iscritto al n. 253 nel catalogo nazionale delle varietà”.<br />

1981: “ il Tocai friulano viene iscritto nell’elenco dei vitigni raccomandati e/o<br />

autorizzati dal Reg. (CEE) 3800/81”.

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