06.02.2013 Views

Vigneto friuli - Claudio Fabbro

Vigneto friuli - Claudio Fabbro

Vigneto friuli - Claudio Fabbro

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

secolo XV" di ZACCHIGNA M. e "ASIO: Studi inediti" di Mons. Pietro dr.<br />

FABRICI).<br />

Nel primo studio si evidenzia che nel XIV-XV sec. si andavano<br />

diffondendo gli impianti viticoli e si cita un vino bianco di acidità fissa elevata che<br />

dovrebbe corrispondere allo "Sciaglin", nel secondo si riporta quanto segue: "I<br />

vigneti posti a mezzodì sono quasi tutti piantati di una sola specie di vite denominata<br />

volgarmente "Schiadina" la quale....in certe posizioni dà vini eccellenti per<br />

delicatezza e dolce sapore" e dà vino "che tiene più o meno all'aspro, ma resistente<br />

potendosi conservare fino a 10-12 anni e più invecchia, più ammorbidisce ed acquista<br />

in gusto un sapore quasi a guerreggiare c'o vini del Reno" ed ancora"parte di terreni a<br />

mezzogiorno producono vini bianchi aspri e crudi". (1)<br />

Nell'esposizione regionale delle uve tenutasi presso i locali<br />

dell'Associazione Agraria Friulana di Udine del 1863 veniva indicata l'area di<br />

coltivazione in Vito d'Asio e Fagagna del Friuli Occidentale, mentre in quella del<br />

1921 presso il Consorzio Antifillosserico Friulano l'area di coltivazione veniva estesa<br />

ai territori della pedemontana del Friuli Occidentale fra Maniago e Pinzano in<br />

provincia di Pordenone.<br />

Circa cinquant'anni orsono il vitigno era ancora largamente coltivato<br />

(Poggi G. : "I VINI DEL FRIULI", Udine, 1935) poi, lentamente, l'area di<br />

coltivazione si è ristretta con l'avanzare del bosco che non ha permesso una regolare<br />

maturazione dell'uva di epoca tendenzialmente tardiva. Il vitigno è citato nel vecchio<br />

e nuovo "Vocabolario di Lingua Friulana" del PIRONA (1875-1935) con aree di<br />

coltivazione in Pinzano, Vito d'Asio, Fagagna e Colli di San Daniele. (1)<br />

Vitigno tipicamente friulano, il nome deriva da "s'ciale" =<br />

terrazzamenti; trova attualmente coltivazione solo nella zona d'origine. Importante<br />

sotto il profilo socio-economico e colturale per le popolazioni rurali dei Comuni di<br />

Pinzano al Tagliamento e Castelnovo del Friuli e limitrofi in provincia di Pordenone.<br />

Di colore giallo paglierino, più o meno intenso a seconda dell'annata e<br />

della vinificazione, con deboli sfumature verdognole che scompaiono dopo qualche<br />

anno. Di odore intensamente fruttato, delicato e gentile, tipico dell'uva che rievoca<br />

completamente.<br />

Debolmente aromatico, ricorda il fiore di sambuco, il peperone giallo e<br />

talvolta, lontanamente, frutta esotica, il fiore di acacia. Dopo il primo anno di vita, il<br />

profumo fruttato s'indebolisce, per lasciare netta prevalenza del fiore dell'artemisia.<br />

Complesso, piacevole, interessante nel suo insieme.<br />

Il gusto è pieno, strutturato, ben sostenuto, armonico pur con contenuta acidità.<br />

Debolmente tannico, lungo nel gusto, talvolta appena amabile, con l'aroma che<br />

ritorna e permane in bocca.<br />

E' vino da antipasti magri, minestre asciutte e in brodo, piatti a base<br />

d'uova e di pesce, frittata d'erbe, risotti d'erbe e piatti della cucina rustica locale.<br />

Ottimo bicchiere anche fuori pasto. Servire a 10-12 gradi. (1)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!