Vigneto friuli - Claudio Fabbro
Vigneto friuli - Claudio Fabbro Vigneto friuli - Claudio Fabbro
"Refosco di Faedis" e del "Refoscone". Certamente antichissimo. Forse il più antico di tutti. Infine il PITTARO (4) distingue il "Refosco dal peduncolo rosso" e "nostrano" come segue: REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO Terreni Si adatta a molti terreni, anche ai più difficili, aridi, sassosi, come il "Carso" appunto. Ottima la produzione di collina. Scadente e abbondantissima nei terreni profondi. Cenni storici L'origine di questo vitigno è molto antica. Sappiamo che fa parte della grande schiera dei vitigni autoctoni del Friuli Venezia Giulia e la sua zona d'origine dovrebbe essere compresa fra il "Carso " e l'"Istria". Negli "Annali del Friuli", di F. DA MANZANO, già nel 1390, troviamo scritto che: "gli ambasciatori romani offrirono 20 ingastariis (contenitori di terracotta o vetro di circa un litro di capacità) al generale dei Dominicani di vino "Refosco". " I dati più precisi e sicuri però risalgono alle "Memorie" dell'udinese CANCIANI edite nel 1773; negli studi di G. MORELLI de ROSSI che seleziona tutti i "Refoschi" e li sostituisce col "Refosco dal Peduncolo Rosso"; negli scritti di A. ZANON del 1767 Grande la famiglia dei "Refoschi", ne citiamo qualcuno: "Refosco di Faedis", "Refosco d'Istria", "Refosco di "Rauscedo", "Refosco magnacan", "Refoscone", "Refosco del Carso". Gli stessi "Terrano del Carso" e "Terrano d'Istria" altro non sono che "Refoschi". Attualmente tutti questi vitigni sono poco diffusi, sostituiti dal "Refosco dal peduncolo rosso", coltivatissimo in Friuli, dove è salito agli onori della denominazione di origine controllata. Il vino Colore rosso rubino intenso, tannico, poco alcolico, nervoso da giovane? Profumo vinoso-fruttato, con netto sentore di lampone e mora selvatica, leggermente erbaceo, personalizzato. Con un giusto invecchiamento, s'affina, s'ingentilisce, assume un sapore piacevolmente amarognolo con un bouquet ampio su base goudronata.
Accostamenti gastronomici E' vino da tutto pasto, escluso il pesce. E' particolarmente indicato coi piatti tipici regionali friulani. Va servito a temperatura ambiente REFOSCO NOSTRANO Terreni Preferisce decisamente terreni argillosi asciutti oppure alluvionali; a condizione di poter disporre di sufficiente acqua durante l'estate. Cenni storici Nella grande famiglia dei "Refoschi", il "Refosco nostrano" occupa un postro abbastanza importante. Come grappolo e foglie assomiglia molto al "Refosco di Faedis" e al "Refoscone", tanto che gli ampelografi (MARZOTTO e POGGI) lo considerano lo stesso vitigno. La stessa cosa si può dire del "Refosco d'Istria" e del "Terrano" che, in effetti, sono lo stesso vitigno. Diffuso da sempre in tutto il Friuli, ma specialmente in provincia di Udine, dopo l'arrivo dei vitigni nobili, "Cabernet" e "Merlot", è andato quasi scomparendo. Impossibile trovare non solo la data, ma anche il secolo in cui è stato coltivato per la prima volta in Friuli. Pochissimo descritto dagli ampelografi, scarsa la bibliografia, non ci è possibile dare dati certi sulla sua origine. Le prime tracce si hanno nel Comune di TORREANO e FAEDIS, in provincia di Udine Vino Colore rosso rubino intenso, odore vinoso poco caratteristico leggermente erbaceo, con debole sentore di prugna secca e mora selvatica. Alcol piuttosto basso. Corpo robusto acidulo e astringente, sapido, talvolta aggressivo. E' vino di poco superiore a un normale vino da pasto. Da consumarsi giovane o con uno-due anni di invecchiamento. Accostamenti gastronomici E' un rosso da pasto campagnolo e ruspante, da bersi senza imùpegno alcuno a temperatura ambiente. Per approfondire la conoscenza dei Refoschi si rinvia alla seguente BIBLIOGRAFIA 1) CALO' A. - COSTACURTA A.: "Refosco, sogno in rosso", Civiltà del bere, marzo 2002, pp. 49-55; 2002
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Accostamenti gastronomici<br />
E' vino da tutto pasto, escluso il pesce. E' particolarmente indicato coi piatti<br />
tipici regionali friulani. Va servito a temperatura ambiente<br />
REFOSCO NOSTRANO<br />
Terreni<br />
Preferisce decisamente terreni argillosi asciutti oppure alluvionali; a condizione<br />
di poter disporre di sufficiente acqua durante l'estate.<br />
Cenni storici<br />
Nella grande famiglia dei "Refoschi", il "Refosco nostrano" occupa un postro<br />
abbastanza importante. Come grappolo e foglie assomiglia molto al "Refosco di<br />
Faedis" e al "Refoscone", tanto che gli ampelografi (MARZOTTO e POGGI) lo<br />
considerano lo stesso vitigno. La stessa cosa si può dire del "Refosco d'Istria" e del<br />
"Terrano" che, in effetti, sono lo stesso vitigno. Diffuso da sempre in tutto il Friuli,<br />
ma specialmente in provincia di Udine, dopo l'arrivo dei vitigni nobili, "Cabernet" e<br />
"Merlot", è andato quasi scomparendo. Impossibile trovare non solo la data, ma<br />
anche il secolo in cui è stato coltivato per la prima volta in Friuli. Pochissimo<br />
descritto dagli ampelografi, scarsa la bibliografia, non ci è possibile dare dati certi<br />
sulla sua origine. Le prime tracce si hanno nel Comune di TORREANO e FAEDIS,<br />
in provincia di Udine<br />
Vino<br />
Colore rosso rubino intenso, odore vinoso poco caratteristico leggermente<br />
erbaceo, con debole sentore di prugna secca e mora selvatica. Alcol piuttosto basso.<br />
Corpo robusto acidulo e astringente, sapido, talvolta aggressivo. E' vino di poco<br />
superiore a un normale vino da pasto. Da consumarsi giovane o con uno-due anni di<br />
invecchiamento.<br />
Accostamenti gastronomici<br />
E' un rosso da pasto campagnolo e ruspante, da bersi senza imùpegno alcuno a<br />
temperatura ambiente.<br />
Per approfondire la conoscenza dei Refoschi si rinvia alla seguente<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
1) CALO' A. - COSTACURTA A.: "Refosco, sogno in rosso", Civiltà del bere,<br />
marzo 2002, pp. 49-55; 2002