Vigneto friuli - Claudio Fabbro
Vigneto friuli - Claudio Fabbro Vigneto friuli - Claudio Fabbro
VERDUZZO VERDE “ E' un vitigno tipicamente friulano. Se il "Piccolit" -Poggi (10) scrive sempre tale vino con la doppia "c" - n.d.A.- rappresenta una nobiltà enologica, il "Verduzzo" all'opposto costituisce una salda base ed il vino, ruvido finchè si vuole, ma richiesto ed apprezzato dal consumatore, ben si accomuna al vigore ed alla laboriosità del lavoratore friulano. Il "Verduzzo" più che ogni altro vitigno è caro al viticoltore, che lo richiede, lo pianta e lo coltiva con vera affezione. Se è ben vero che esitono località in provincia dove il "Verduzzo" trova il suo optimum di ambiente (Ramandolo, Nimis, Torlano, Faedis, Colli di Rosazzo e di Buttrio) dove si producono tipi dolci, apprezzatissimi, anche in pianura riesce bene e dà vino ottimo come base per la confezione di tipi da pasto un po' aspri per eccesso di tannicità, ma sempre ben pagati e ricercati. Nella coltura il vitigno preferisce terreni non molto compatti, ma tuttavia nelle località collinari meglio esposte, matura assai bene i grappoli che si arricchiscono fortemente di zuccheri”. (10) “ Il "Verduzzo" si deve vinificare in bianco che, altrimenti, la ricchezza in tannino della buccia e dei raspi passa nel vino che diventa aspro e di eccessivo colore: ragion per cui opportuni tagli con altri tipi quali il "Tocai" ed il "Riesling Italico", se ben fatti, mitigano tale asprezza e lo rendono bene accetto. I tipi dolci liquorosi, o semi liquorosi sono poi ricercatissimi: peccato però che nelle zone dove si producono in maggior copia, non si tengano nel dovuto conto i buoni dettami della tecnica enologica: che se ciò fosse, ben si potrebbero ottenere vini di non elevata tannicità, di giusta alcoolicità e ottimo tenore zuccherino, in grado di venire apprezzati anche fuori dei confini della provincia. Vero è che il consumatore nostrano non bada per il sottile: paga, beve....ed apprezza talvolta anche dei veri vituperi enologici. (10) Alcune buone aziende di avanguardia stanno però mutando rotta ed oggi degli ottimi "Verduzzi dolci" si possono trovare e degustare. Se la produzione salirà a quantitativi cospicui, come è da augurarsi, dato il fervore ricostruttivo, una lavorazione in comune delle uve di "Verduzzo" sarebbe auspicabile. Il vino di "Verduzzo" illimpidisce rapidamente data la sua tannicità, si mantiene robusto, si conserva e ben sopporta un invecchiamento non eccessivamente prolungato. Poggi (10) descrive infine i caratteri del vino (tipo dolce, detto anche "Ramandolo"). Di colore giallo dorato, profumato in modo caratteristico, dolce, fresco, abbastanza alcoolico, pieno, tannico, ma se ben lavorato non eccessivo. Alcolicità: media gradi 11,5 massima gradi 13, minima gradi 9,5 (in volume al Malligand). Zuccheri riduttori 4-5%. Acidità totale media: grammi 7 per litro (in acido tartarico)”. (10) Tali valori trovano solo parziale riscontro nell'attuale "Ramandolo" (n.d.A)
VERDUZZO GIALLO “ E' un'ipotesi che arrischio - scrive Poggi (10) - a somiglianza di quanto si dice per il "Refoschi", affermando che il vitigno possa essere una derivazione di "Verduzzo verde". Tra le due varietà vi è infatti molta affinità e la caratteristica principale inconfondibile è il colore del cappuccio fiorale, che nel "Verduzzo verde" è verde, mentre nel "Verduzzo giallo" è di colore bruno. Il vitigno non è certamente coltivato su scala così vasta come il "verde"; alcuni agricoltori lo richiedono perchè hanno la convinzione che sia in grado di dare mosto più ricco di zuccheri e, di conseguenza più alcoolico. I risultati delle analisi del prodotto di diverse annate del vigneto ampelografico di Buttrio non mi hanno confermato tale fatto. Il "Verduzzo giallo" ha grappoli meno voluminosi ed è anch'esso di ottimo vigore. Non ho dati sufficienti - conclude Poggi (10) - per consigliarne la diffusione in sostituzione della varietà verde. Secondo lo stesso Autore il vino "è di colore giallo, dorato, profumato, discretamente alcoolico, piuttosto tannico, sapido. Buon vino da pasto".
- Page 180 and 181: “ L’ho fatto e sarei disposto a
- Page 182 and 183: prossimi giorni ci incontreremo con
- Page 184 and 185: ufficiali di approvazione o condann
- Page 186 and 187: “ DOSSIER TOCAI” : SPERANZE APP
- Page 188 and 189: sono cambiati.”.) Infine ha sotto
- Page 190 and 191: superficialità di quella che port
- Page 192 and 193: IL “PATTO DOTALE” CAPITOLO 5 °
- Page 194 and 195: l’ungherese ditta importatrice MO
- Page 196 and 197: moriranno i suoi genitori, cresciut
- Page 198 and 199: ha portato il suo messaggio enoico,
- Page 200 and 201: VIGNETO FRIULI ) e Luigi Odello ( D
- Page 202 and 203: Uno degli obiettivi oggi più impor
- Page 204 and 205: funerale del vitigno più amato dai
- Page 206 and 207: ogni caso, va il grande merito di a
- Page 208 and 209: 3) Siamo convinti che se ai friulan
- Page 210 and 211: Ottima anche l’idea del DUCATO di
- Page 212 and 213: IL DUCATO IN DIFESA DEI VITIGNI AUT
- Page 214 and 215: L'opera riuniva una serie di tavole
- Page 216 and 217: organolettiche dei vini sono state
- Page 218 and 219: PICOLIT "E' una gloria ed un vanto
- Page 220 and 221: Nel Settecento il generale sviluppo
- Page 222 and 223: come "Sezione dell'Accademia Udines
- Page 224 and 225: IL VESTITO DEL "PICOLIT" “La cura
- Page 226 and 227: SCHIOPPETTINO “ La "Ribolla nera"
- Page 228 and 229: TOCAI FRIULANO In questa parte dell
- Page 232 and 233: VERDUZZO FRIULANO “ Il "Verduzzo"
- Page 234 and 235: “Non si tratta dunque che di mett
- Page 236 and 237: che questi vini non divengono mai l
- Page 238 and 239: sarebbe però opportuno che il Cons
- Page 240 and 241: Come vedremo in seguito, i viticolt
- Page 242 and 243: si ottiene solo da vigne in collina
- Page 244 and 245: della tipicità e delle caratterist
- Page 246 and 247: Bussava intanto alle porte una nuov
- Page 248 and 249: IL RAMANDOLO….MINUTO PER MINUTO 1
- Page 250 and 251: "Del bel Turro (torrente Torre) sul
- Page 252 and 253: Il Sannino avanza l'ipotesi che fos
- Page 254 and 255: diversi territori della nostra peni
- Page 256 and 257: - "Refoscon-Gruess" a Udine e con l
- Page 258 and 259: qualità diventano via via più num
- Page 260 and 261: Per quanto attiene alle sue caratte
- Page 262 and 263: maturazione perfetta. E' vitigno di
- Page 264 and 265: ambasciatori romani offrirono 20 in
- Page 266 and 267: "Refosco di Faedis" e del "Refoscon
- Page 268 and 269: 2) POGGI G. : "ATLANTE AMPELOGRAFIC
- Page 270 and 271: Profumo ampio, di lampone e mirtill
- Page 272 and 273: non è infine delicato nè dolce, b
- Page 274 and 275: LA VITE DEL "TERRANO" “ La regina
- Page 276 and 277: abbassa. Per il peso dell'uva sovra
- Page 278 and 279: viceversa asserisce che il "Pucino"
VERDUZZO VERDE<br />
“ E' un vitigno tipicamente friulano. Se il "Piccolit" -Poggi (10) scrive sempre<br />
tale vino con la doppia "c" - n.d.A.- rappresenta una nobiltà enologica, il "Verduzzo"<br />
all'opposto costituisce una salda base ed il vino, ruvido finchè si vuole, ma richiesto<br />
ed apprezzato dal consumatore, ben si accomuna al vigore ed alla laboriosità del<br />
lavoratore friulano.<br />
Il "Verduzzo" più che ogni altro vitigno è caro al viticoltore, che lo richiede, lo<br />
pianta e lo coltiva con vera affezione. Se è ben vero che esitono località in provincia<br />
dove il "Verduzzo" trova il suo optimum di ambiente (Ramandolo, Nimis, Torlano,<br />
Faedis, Colli di Rosazzo e di Buttrio) dove si producono tipi dolci, apprezzatissimi,<br />
anche in pianura riesce bene e dà vino ottimo come base per la confezione di tipi da<br />
pasto un po' aspri per eccesso di tannicità, ma sempre ben pagati e ricercati.<br />
Nella coltura il vitigno preferisce terreni non molto compatti, ma tuttavia nelle<br />
località collinari meglio esposte, matura assai bene i grappoli che si arricchiscono<br />
fortemente di zuccheri”. (10)<br />
“ Il "Verduzzo" si deve vinificare in bianco che, altrimenti, la ricchezza in<br />
tannino della buccia e dei raspi passa nel vino che diventa aspro e di eccessivo colore:<br />
ragion per cui opportuni tagli con altri tipi quali il "Tocai" ed il "Riesling Italico", se<br />
ben fatti, mitigano tale asprezza e lo rendono bene accetto. I tipi dolci liquorosi, o<br />
semi liquorosi sono poi ricercatissimi: peccato però che nelle zone dove si producono<br />
in maggior copia, non si tengano nel dovuto conto i buoni dettami della tecnica<br />
enologica: che se ciò fosse, ben si potrebbero ottenere vini di non elevata tannicità, di<br />
giusta alcoolicità e ottimo tenore zuccherino, in grado di venire apprezzati anche<br />
fuori dei confini della provincia. Vero è che il consumatore nostrano non bada per il<br />
sottile: paga, beve....ed apprezza talvolta anche dei veri vituperi enologici. (10)<br />
Alcune buone aziende di avanguardia stanno però mutando rotta ed oggi degli<br />
ottimi "Verduzzi dolci" si possono trovare e degustare. Se la produzione salirà a<br />
quantitativi cospicui, come è da augurarsi, dato il fervore ricostruttivo, una<br />
lavorazione in comune delle uve di "Verduzzo" sarebbe auspicabile.<br />
Il vino di "Verduzzo" illimpidisce rapidamente data la sua tannicità, si<br />
mantiene robusto, si conserva e ben sopporta un invecchiamento non eccessivamente<br />
prolungato. Poggi (10) descrive infine i caratteri del vino (tipo dolce, detto anche<br />
"Ramandolo"). Di colore giallo dorato, profumato in modo caratteristico, dolce,<br />
fresco, abbastanza alcoolico, pieno, tannico, ma se ben lavorato non eccessivo.<br />
Alcolicità: media gradi 11,5 massima gradi 13, minima gradi 9,5 (in volume al<br />
Malligand). Zuccheri riduttori 4-5%. Acidità totale media: grammi 7 per litro (in<br />
acido tartarico)”. (10)<br />
Tali valori trovano solo parziale riscontro nell'attuale "Ramandolo" (n.d.A)