Vigneto friuli - Claudio Fabbro
Vigneto friuli - Claudio Fabbro
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L'opera riuniva una serie di tavole a colori completate con eccezionale<br />
precisione dal dott. Guido Poggi, cui si deve la descrizione dei vitigni (e relative uve<br />
e vini) sotto il profilo storico, ampelografico, enologico e tecnico.<br />
Il prezioso lavoro venne presentato il 30 novembre 1939 dal prof.<br />
Giovanni Dalmasso, Direttore della Regia Stazione di Viticoltura e di Enologia di<br />
Conegliano Veneto (TV) che ne illustrò i contenuti in questi termini:<br />
"L'opera che vede ora la luce è stata a lungo meditata. Essa è frutto d'una<br />
fervida tenace passione per la viticoltura d'una delle più nobili terre d'Italia. Ciò è<br />
necessario dire subito perchè non possa essere giudicata quasi eccessiva l'audacia di<br />
coloro che fortemente vollero fare non solo un'arida ampelografia, ma vivificare il<br />
loro studio di tecnici riproducendo in tavole a colori gli acquarelli d'un geniale artista,<br />
che ritrasse dal vero le caratteristiche dei vitigni qui illustrati.<br />
E' questo un esempio veramente notevole di ampelografia regionale, che<br />
è da augurarsi trovi imitatori. Il merito dell'iniziativa spetta indiscutibilmente al<br />
Consorzio per la Viticoltura di Udine (prima della trasformazione in "Sezione del<br />
Consorzio Provinciale tra i Produttori dell'Agricoltura"), così valorosamente<br />
presieduto dal Comm. Giuseppe Morelli de Rossi, appassionato e competente<br />
proprietario viticoltore. Ma è il dott. Guido Poggi - che fin dal 1927 ha retto di fatto,<br />
se non di nome, il Consorzio stesso - che va in modo speciale il nostro<br />
compiacimento, per aver egli atteso, con la più intelligente scrupolosità, l'attuazione<br />
del lavoro dal punto di vista ampelografico, indirizzandolo e assistendo anche l'opera<br />
del pittore.<br />
I 19 vitigni che figurano in quest'opera sono in parte vecchi, taluni<br />
vecchissimi vitigni friulani, di cui qualcuno ormai appartenente più alla storia della<br />
viticoltura prefillosserica che non alla nuova.<br />
Ma era bene che, in un'ampelografia provinciale come questa, essi non<br />
fossero dimenticati. Gli altri sono vitigni forestieri, introdotti più o meno<br />
recentemente nel Friuli. Per la maggior parte essi hanno dimostrato tali doti di<br />
adattamento all'ambiente e tali pregi nella loro produzione d'aver ormai conquistato<br />
un posto eminente nella viticoltura della provincia.<br />
Essi hanno perciò ben meritata la cittadinanza friulana, ed è più che<br />
giusto che essi figurino accanto a quelli indigeni.<br />
Auguriamo che quest'opera sia non solo di utilità per gli agricoltori del<br />
Friuli, guidandoli nella ricostruzione dei loro vigneti ma - ripetiamo - anche<br />
d'incitamento agli studiosi ed ai tecnici di altre nostre provincie.<br />
Da un complesso di lavori di questo genere potrebbe finalmente venire<br />
realizzata la tanto auspicata Ampelografia Generale Italiana ." (10)<br />
La seconda guerra mondiale prima e, successivamente, l'impegno<br />
prioritario teso a ripristinare un benessere materiale e spirituale devastati dalle tristi<br />
vicende frenarono alquanto sia la ricerca teorica che quella applicata in agricoltura<br />
ed, ovviamente, in vitivinicoltura.<br />
Conseguentemente anche la produzione pubblicistica visse un momento<br />
di stasi anche perchè, negli anni '50, il "<strong>Vigneto</strong> Friuli" procedeva confusamente alla<br />
ricerca di una propria identità.