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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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frenetica e coinvolgente; impegnò riviste specializzate e quotidiani per anni ( alla<br />

voce “ lettere al direttore”) alternando sinonimi scontati a proposte-come dicevamosconcertanti.<br />

Astemi e bevitori,studenti e docenti, pensionati o mai occupati<br />

divennero-quasi per incanto-insigni enologi e giornalisti, storici o conferenzieri (<br />

soprattutto all’osteria, con qualche “taglio” in corpo), Proliferarono presunte verità,<br />

frutto di documenti visti da qualche parte(ma mai esibiti) dal testimone di turno;<br />

l’intolleranza avverso concorrenziali candidature regnava sovrana. Non si<br />

risparmiavano virtuali” linciaggi” a chiunque osasse proporre qualcosa di diverso dal<br />

sinonimo “buono”. Cioè solo ed esclusivamente il proprio!<br />

Ad onor del vero il DUCATO DEI VINI FRIULANI non porse mai l’altra guancia,<br />

dando vita nell’ottobre 1997 ad un memorabile convegno in castello ad Udine e<br />

proseguendo la propria lotta quasi in solitudine. Anche l’Associazione Stampa<br />

Agricola Friuli V.G. –con intesta il presidente Carlo MORANDINI- si schierò in<br />

difesa del Tocai, promuovendo varie iniziative. E i viticoltori ? Timidi lamenti dalle<br />

vigne e, per esse, dai fautori della vendita in damigiana o del buon “sfuso”, con le<br />

“grandi firme” freddine alquanto. Infatti gli imbottigliatori esportatori preferirono<br />

coccolarsi il generoso Pinot grigio, sempre in gran spolvero, piuttosto che logorarsi<br />

su un vino quale il Tocai friulano , protagonista minore del mercato sia delle uve che<br />

della bottiglia al di fuori del Triveneto.<br />

Voce fuori dal coro il direttore della Cantina Produttori di Cormòns, Luigi SOINI,<br />

lottò da par suo in un mare d’indifferenza scomodando-verbalmente e per iscritto-<br />

mezzo mondo. Altoatesino, innamorato più dei colleghi “autoctoni” del bianco in<br />

questione, portò la sua Città del vino d’adozione (Cormòns, appunto) nella tana del<br />

lupo, cioè a Tokay. Correva l’anno 1993 e la visita di cortesia venne ricambiata nel<br />

mese di settembre di quell’ anno, con successivi riavvicinamenti tesi a limare<br />

incomprensioni e firmare protocolli “ ufficiosi” di non aggressione. Non fu<br />

sufficiente , ma almeno servì a mantenere in vita la fiammella della speranza, che non<br />

sfuggì-anno 1999- all’allora assessore all’agricoltura, Giorgio VENIER ROMANOche<br />

scomodò quattro Ministri, la stessa Regione Veneto e gli Uffici regionali(<br />

Direzione agricoltura, Legislativo ecc.) ai più elevati livelli, per dar corpo ad un<br />

nuovo DOSSIER TOCAI, apprezzato, completo per storia, tecnica e riferimenti<br />

legislativi. Apparentemente quasi “vincente”; sembrava dovesse bastare. Dopo un<br />

anno esatto , per contro, la” telenovela “riparte da zero. La materia del contendere è-<br />

dalla sentenza 30 aprile 1962- sempre la stessa ; solo gli uomini sono cambiati” .

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