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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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superficialità di quella che portò alla più volte citata infausta decisione del 9<br />

dicembre 1993.<br />

Il presidente dell’E.R.S.A. Friuli V.G., Bruno Augusto PINAT ha voluto,<br />

nell’occasione, rimarcare gli aspetti tecnici legati al vivaismo viticolo ma anche le<br />

ripercussioni economiche ( una cifra vicina ai 700 miliardi di lire !!) che potrebbero<br />

pesare non poco sugli imprenditori vitivinicoli regionali, di cui quasi 3.000 dediti alla<br />

coltivazione del Tocai friulano ( oltre il 17% della DOC regionale..), qualora si<br />

dovesse rinunciare ad un nome che con la regione ha un rapporto consolidato<br />

storicamente, essendo stato per due secoli la colonna portante del VIGNETO<br />

FRIULI.<br />

LE REAZIONI DEI VIGNAIOLI E NON SOLO<br />

Come sempre, quando si riaccende la “telenovela” del Tocai , il mondo del vino<br />

friulano si divide fra passione e ragionamento. Nelle osterie si grida al furto<br />

legalizzato, però quando è il momento d’ordinar da bere tutti chiedono “ un tay di<br />

blanc” friulanamente traducendo quello che –in cuor loro- ritengono essere il tanto<br />

amato Tocai friulano.<br />

“TAY” e” FURLAN” sono un po’ il filo conduttore di una battaglia giocata un po’ in<br />

casa un po’ fuori porta ( Ministero,Unione europea, Budapest ? ) e, se vogliamo, sono<br />

i sinonimi più scontati in un mare di proposte(talune motivate, altre addirittura<br />

oscene).<br />

I primi segnali del “nuovo corso” si ebbero in Corno di Rosazzo-anno 1992-<br />

nell’ambito di una giornata dedicata al vitigno ( e vino) Tocai friulano. Fu promossa<br />

da Manlio Collavini, allora imprenditore vitivinicolo a tempo pieno ed in seguito<br />

anche deputato , attivo alquanto-allora come ora- nel proprio settore, nelle pubbliche<br />

relazioni, ottimo conoscitore del mercato USA, canadese e dintorni. Intervennero<br />

esperti di casa nostra ( Piero Pittaro quale primo relatore) ungheresi, politici,<br />

giornalisti. Si stabilì che c’erano due Tocai, tanto diversi tra loro che non c’era<br />

motivo di battagliare sul sesso degli angeli. Baci ed abbracci ed un cordiale<br />

arrivederci , serenamente brindando in Udine, Budapest ed in ogni luogo. Forse a<br />

Roma un po’ meno ed a Bruxelles per niente, soprattutto dopo il fatidico 23<br />

novembre 1993, quando venne emanata la nota decisione comunitaria che riaffidava<br />

all’Ungheria il magico nome ( stabilendo naturalmente una transizione di 13 anni, di<br />

cui 7 già consumati sterilmente, come dimostrano i fatti dell’ultima ora). Scorsero<br />

lentamente-ma inesorabilmente- quei sei lunghi mesi entro i quali si sarebbe potuto<br />

ricorrere avverso tale decisione .<br />

Dal 1993 al 1999 i friulani sono stati” ammoniti” a non insistere sulla difesa ad<br />

oltranza del nome,” guerra- si disse- impossibile da sostenere” . Ed il friulano, si sa,(<br />

retaggio d’antiche malinconie, dominazioni, colonizzazioni ???) quando c’è un<br />

invito ad un funerale non aspetta altro. “Sotàns” ed “ultimi” (scomodando Padre<br />

David Maria Turoldo) non gli pareva vero di poter perdere su tutti i fronti ,<br />

accettando per buone tutte le motivazioni giuridiche che la” stanza dei bottoni”<br />

faceva pervenire per le vie più diversificate. La corsa a trovare il nuovo nome fu

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