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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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Sulla scia dell’ interesse suscitato da quell’articolo ripresi immediatamente (<br />

primavera 2001, n.d.A.) l’argomento, diversificandolo in base al destinatario (<br />

periodici, quotidiani, interviste ecc.) .<br />

Ve ne ripropongo la base che intitolai<br />

“EMERGENZA TOCAI”<br />

“Non si è fermato alla prima corrispondenza “forte”, l’assessore ARIIS. Infatti già il<br />

21 dicembre scorso, nel bel pieno dei lavori dedicati alla “finanziaria” dal Consiglio<br />

regionale, ARIIS chiedeva-ed otteneva- una sospensione degli stessi per riunire<br />

attorno ad un tavolo il Governo regionale e gli Organi d’informazione ed illustrare<br />

quella che, secondo l’assessore, doveva considerarsi una vera e propria emergenza.<br />

“ Una vera e propria mazzata sulla pelle del mondo vitivinicolo friulano, la cui<br />

matrice è solo ed esclusivamente politica- ha esordito il presidente della Giunta<br />

regionale, Roberto Antonione-che rientra in una strategia ormai ricorrente nei<br />

confronti della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha visto vari provvedimenti più<br />

volte respinti dal Governo con motivazioni non condivisibili”. Più o meno affini al<br />

pensiero di Antonione anche le considerazioni dell’assessore all’industria, commercio<br />

e turismo, Sergio DRESSI e dello stesso ARIIS, il quale ha preannunciato iniziative<br />

diversificate ed immediate.<br />

A chi scrive è’stato affidato-in sede di conferenza stampa- il compito di riassumere i<br />

momenti storici della “vicenda Tocai” , a partire dai primi riscontri documentali del<br />

1771 e dalla rilettura del Catasto EX A.U., che già nel 1812 individuava nel<br />

“goriziano” un rio denominato “Toccai” e- sempre con tale nome- vari appezzamenti<br />

“aratorio-vitati” adiacenti al medesimo corso d’acqua ( l’aggancio del nome di un<br />

vino al territorio d’origine non sembra essere affatto un aspetto secondario) . Altre<br />

denominazioni “Toccai” , per un altro rio in comune di Corno di Rosazzo(UD) ed in<br />

località Lokavec ( zona viticola del Vipacco o “Vipava”, ora in Slovenia) vengono<br />

anche citate nella sentenza della Corte di Cassazione del 30.4.1962 ( causa Baroni<br />

Economo d’Aquileia e Ditta Monimpex di Budapest, vinta dai primi….) FABBRO ha<br />

anche illustrato le profonde differenze tecniche, ampelografiche ed organolettiche<br />

esistenti fra il vino,le uve ed il vitigno “friulano” e quello ungherese ,nonché con il<br />

Tokay d’Alsace ( ovvero Pinot gris..), concludendo che il problema non esiste, se non<br />

lo si vuole creare per motivi che con la vitivinicoltura hanno poco a che vedere.<br />

Il direttore regionale dell’agricoltura, Enzo BEVILACQUA, ha trattato la complessa<br />

materia sotto il profilo squisitamente giuridico, soffermandosi spesso sui contenuti<br />

della succitata sentenza 30.4.1962, con la quale la Corte di Cassazione riconobbe<br />

all’Azienda BARONI ECONOMO di Aquileia del Friuli il pieno diritto all’uso nome<br />

Tocai friulano contestato dall’ungherese MONIMPEX, ditta d’import export cheovviamente-non<br />

concordava allora sull’esistenza di potenziali concorrenti.<br />

Nessuna differenza sostanziale-ha ricordato BEVILACQUA-fra il contenzioso di<br />

allora e quello attuale, viziato da una procedura tutta da rivedere con minore

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