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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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“ DOSSIER TOCAI” : SPERANZE APPESE A UNA MAPPA ANTICA<br />

“ Un fulmine a ciel sereno! Lo ha definito così l’Assessore regionale all’agricoltura,<br />

Aldo ARIIS, che -Natale alle porte- si è trovato tra le mani un documento dai<br />

contenuti a dir poco preoccupanti,per non definirli addirittura incredibili. Si tratta –<br />

scrivevo ancora una volta su Civiltà del bere – (*) della nota che il Ministero delle<br />

politiche agricole ha inviato alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione<br />

europea in Bruxelles lo scorso 7 dicembre, con la quale rappresenta la “nuova<br />

posizione” della Direzione generale delle politiche agricole ed agroindustriali del<br />

Ministero riguardo i “ Negoziati adesione Ungheria-vino Tocai”.<br />

Sorpresa e delusione, alla Direzione regionale dell’agricoltura in Udine, dopo oltre un<br />

anno di lavoro per recuperare il tempo perduto , con il conforto di ben quattro<br />

Ministeri( Esteri,Agricoltura,Commercio estero, Affari comunitari) disponibili a far<br />

proprie le motivazioni con cui il Friuli Venezia Giulia “ faceva le pulci “ alla<br />

decisione comunitaria del 23 novembre 1993 ( che –come è noto-riconosceva alla<br />

sola Ungheria la facoltà d’utilizzo del nome Tocai, a partire dal 1 aprile 2007, dopo<br />

una “proroga” di 13 anni..), ma soprattutto ai suoi allegati, “scambio di lettere” in<br />

primis.<br />

Come si ricorderà , infatti, fu il Ministro degli affari esteri, Lamberto DINI, a far<br />

proprie le preoccupazioni esternate-documenti alla mano- dall’allora Assessore<br />

all’agricoltura, Giorgio VENIER ROMANO nel mese di novembre ’99,<br />

rassicurandolo “che il problema Tocai friulano poteva sicuramente essere ridiscusso<br />

in modo diverso e meno approssimativo di quanto fosse stato fatto in precedenza”.<br />

Fu di parola, il Ministro DINI, che già il 23 dicembre 1999 convocò una prima”<br />

riunione interministeriale di coordinamento” allo scopo di definire la posizione<br />

italiana,in tema di denominazione del vino Tocai, da inserire nel negoziato CEE-<br />

Ungheria”. Ne seguì una fitta corrispondenza ed un corposo dossier fu trasmesso<br />

pure a vari Ministeri, pure interessati a vario titolo al contenzioso, che garantirono il<br />

proprio appoggio alla Regione Friuli Venezia Giulia per definire, in modo rapido e<br />

corretto, la complessa materia .Il Ministero per le politiche agricole rilegge ora, con<br />

diversa interpretazione, il DOSSIER TOCAI, correggendo un compito impostatocome<br />

si è detto- con grande fatica ed integrato con documentazione e chiarimenti<br />

sino ad ora ritenuti probatori ed ineccepibili.<br />

Tra l’altro il Ministero “ non ritiene opportuno che si attenda quasi la fine del<br />

periodo transitorio d’uso( per le nostre D.O.C.) del nome” ed affronta il problema<br />

richiamando ,nell’occasione, presunte analogie con la “VICENDA PARMESAN”,<br />

ovvero una curiosa e fantasiosa denominazione che altri partners europei vorrebbero<br />

adottare, creando comprensibile confusione con il noto PARMIGIANO prodotto in<br />

Italia.<br />

“Come se - almeno così cerca di darsi una spiegazione l’assessore ARIIS- la difesa<br />

del Tocai (friulano) potesse comportare un conseguente indebolimento del “fronte”<br />

del formaggio e si preferisse pertanto sacrificare il nome del primo al peso<br />

commerciale del secondo”.

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