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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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IL TOCAI SECONDO LUIGI SOINI<br />

“Cantine aperte” – scrive Francesca Santoro in Il Messaggero Veneto – Isontino del<br />

31.5.2005 - ha portato a quota seimila le firme a tutela del Tocai friulano.<br />

Nell’ambito della rassegna che ha coinvolto 113 aziende della regione sono state<br />

raccolte le adesioni per difendere la denominazione, su iniziativa della Cantina<br />

produttori di Cormòns. Il sodalizio ha anche un progetto più ampio per rilanciare il<br />

vino bandiera delle produzioni locali, con la collaborazione dell’università. Le firme<br />

raccolte nella cantina di via Vino della pace e al “Cantiniere” di Borgnano sono state<br />

nel giro di tre giorni più di 2 mila 500 e proseguiranno anche nei prossimi mesi.<br />

Hanno aderito anche il presidente della Provincia di Udine, Strassoldo, diversi sindaci<br />

dell’Isontino, artisti e caricaturisti come Altan, che hanno presenziato<br />

all’inaugurazione della mostra “Vignettando”. Ma si è trattato di una vera e propria<br />

mobilitazione, visto che hanno partecipato anche cantine della Toscana e i ristoranti<br />

di tutta Italia cosiddetti “Del buon ricordo”, su iniziativa del Touring club italiano.<br />

Nel complesso sono state quindi più di seimila le persone che hanno manifestato la<br />

propria solidarietà, e sono destinate a crescere ulteriormente”.<br />

Cantine aperte 2005 fu ghiotta occasione, per la cronista, per cogliere “in diretta”<br />

da Soini il suo pensiero riguardo alla vicenda Tocai .<br />

«Non intendiamo fermarci: vogliamo andare avanti. Se perdiamo la battaglia del<br />

Tocai rischiamo di danneggiare seriamente tutta la cultura friulana», commenta<br />

agguerrito Luigi Soini, direttore della Cantina produttori. Il rischio, infatti, è di<br />

scatenare ulteriori rivendicazioni, che sarebbero un brutto colpo per i vini locali:<br />

«Non vogliamo mollare perché non possiamo permetterci di creare un precedente.<br />

Rischiamo di spianare la strada ai francesi, che rivendicherebbero il nome<br />

Chardonnay, o agli istriani per la Malvasia. Non è solo questione di dignità: il<br />

problema è che l’agricoltura friulana è in pericolo. Toglierci il Tocai sarebbe come<br />

sottrarre lo speck all’Alto Adige o il marsala alla Sicilia». Oltre alla raccolta di firme,<br />

che sarà poi utilizzata a sostegno del ricorso contro la decisione dell’Unione europea,<br />

la Cantina produttori intende agire su altri fronti. Per essere più efficace coinvolgerà<br />

gli studenti del corso di laurea in Viticoltura ed enologia, come spiega Soini: «Nei

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