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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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tradizione, di imprenditorialità e di cultura, di friulanità e di apertura al mondo<br />

intiero. Fornisce di preziose bottiglie –conclude SGORLON-la cantina del Papa, di<br />

Cardinali, di famosi uomini politici, di Capi di stato. Un esempio cospicuo, ritengo,<br />

di ciò che dovrebbe essere l'imprenditore moderno, uomo d'affari e di cultura<br />

insieme, manager e mecenate, cittadino del mondo, ma anche legato a filo doppio alla<br />

tradizione della sua terra”.<br />

PITTARO ED IL TOCAI<br />

La figura professionale di Piero Pittaro è intimamente legata al Tocai friulano in<br />

tutte le sue sfaccettature.<br />

Ne ha posto a dimora le barbatelle, vinificato le uve, ottenuto vini splendidi.<br />

Ne ha colto le sostanziali differenze con i quasi omonimi ungheresi ed alsaziani<br />

scrivendone a più riprese nei suoi libri, ma anche in “ speciali” ripresi puntualmente<br />

dalla stampa locale e nazionale .<br />

Come Presidente del Centro prima e come “ libero cittadino” in seguito ha vissuto<br />

in prima linea la vicenda Tocai ed in altre parti di questa mia ricerca il lettore<br />

coglierà l’evoluzione del suo pensiero .<br />

Nel senso che se all’inizio accentuava le diversità delle uve e dei vini senza riserve,<br />

in seguito colse l’inversione di rotta dell’Unione europea come una disgrazia cui<br />

porre rimedio senza lasciarsi andare in piagnistei ed autocommiserazioni.<br />

Pittaro avvertì che il giocattolo – secondo lui- s’era irrimediabilmente rotto e che la<br />

strategia di una battailia ad oltranza contro i mulini a vento avrebbe logorato<br />

vignaioli , istituzioni, osti e consumatori.<br />

Propose allora un male minore e cioè la scelta di un nome alternativo.<br />

Ma anche in questo caso ( “ nemo profheta”…) gli arrivò una badilata nei denti ….<br />

Se sfogliamo Il Friuli n. 20 del 27 maggio 2005, a pagina 30 , cogliamo il suo<br />

pensiero , che è peraltro in sintonia con altre sue precedenti dichiarazioni ed<br />

interviste analoghe.<br />

“ Ormai la frittata è fatta. E dall’autorevole voce di Piero Pittaro arriva il pungolo per<br />

tutti i colleghi produttori friulani di Tocai a correre ai ripari, dopo essersi arenati<br />

sull’ultima spiaggia dell’emergenza e dopo aver consumato inutilmente undici anni a<br />

questa parte in diatribe interne fra produttori ed in vari interventi in sede europea da<br />

parte dei politici portavoce.<br />

Stiamo parlando del nostro vino bandiera che dal 2007 non potrà più essere<br />

denominato Tocai, simile in dizione al Tokay originale ungherese .<br />

Il caso sollevato dall’Ungheria e tendente ad acquisire i diritti riservati del marchio è<br />

stato risolto a favore di quello Stato soprattutto perché il nome conteso non riguarda<br />

in particolar modo il vino, per inciso molto diverso come prodotto enologico, ma è

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