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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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IL TOCAI SECONDO PIERO PITTARO<br />

Se c’è stato , nel composito e suggestivo mondo dell’enologia, un tecnico che è<br />

uscito decisamente dal coro per proporre in maniera diversa la viticoltura, il vino<br />

ed i vignaioli, questo è stato indubbiamente Piero PITTARO. Friulanissimo con<br />

radici in quel di S.Michele al Tagliamento, studente modello prima, direttore<br />

della Cantina sociale di Bertiolo poi, ha diffuso il proprio carisma nella località<br />

del Medio Friuli fino a diventarne anche Sindaco .<br />

Nelle pieghe di un impegno professionale ed amministrativo che da soli<br />

avrebbero logorato un comune mortale, PITTARO ha –giorno dopo giorno-dato<br />

vita alla sua creatura : l’Azienda VIGNETI PITTARO , in Zompicchia di<br />

Codroipo.<br />

E nell’azienda ha voluto dare un tocco d’artista unendo all’utile il dilettevole :<br />

un museo come probabilmente non ne esistono in altre cantine private ed un<br />

archivio storico e d’antichità legate a vario titolo al mondo del vino.<br />

Una cantina tirata a lucido che ci potresti mangiare sul pavimento e,<br />

tutt’intorno,una cornice di filari tenuti-ti pareva-pure a regola d’arte, con il<br />

sistema fitto GUYOT che è l’anticamera della bottiglia d’alta qualità.<br />

Imprenditore privato di grande interesse pubblico “il nostro”-sorretto da una<br />

salute di ferro( ha la freschezza dell’eterno ragazzo spensierato, anche se ha<br />

superato da un po’ la sessantina..) e da una forza di volontà invidiabile si è<br />

ritrovato ai vertici regionale, nazionale e mondiale dell’ ASSOENOLOGI ( di cui<br />

tuttora è Presidente onorario) ma anche a presiedere quello che i vignaioli<br />

friulani ricordano con nostalgia quale modello d’Ente pubblico a gestione<br />

manageriale: IL CENTRO REGIONALE VITIVINICOLO.<br />

Un Ente snello, con funzionari motivati e scattanti , un mezzo di penetrazione<br />

puntuale ed efficace , una rivista di successo UN VIGNETO CHIAMATO FRIULI<br />

destinata-e lo fu per anni-a raccogliere il testimone della prematuramente<br />

scomparsa IL VINO ;<br />

La dirigeva, garantendo continuità di pensiero, il grande ISI BENINI.<br />

Chi scrive ebbe l’onore di far parte di quel Comitato di redazione, imparando<br />

“a costo zero” la sottile arte della comunicazione “per simpatia”, a contatto con<br />

personaggi del calibro di ISI e PIERO, che non tenevano per se i segreti del<br />

mestiere.<br />

Furono loro-correva l’anno 1991 e li frequentavo dal lontano 1972-a volermi<br />

giornalista agricolo, ritenendo che un impegno pregresso ( senza infamia..) di quasi<br />

vent’anni fosse sufficientemente probatorio per entrare a far parte della grande<br />

famiglia della STAMPA AGRICOLA.<br />

Un Ente, dicevamo, di fondamentale importanza per il comparto vitivinicolo , che<br />

viaggiava “con il turbo” quando altre realtà più o meno simili, pubbliche ma anche<br />

private- adottavano ancora il”Landini a testa calda” .

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