Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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06.02.2013 Views

IL TOKAJI NELL’ INNO NAZIONALE UNGHERESE Il poema di Kölcsey da cui è tratto il brano usato oggi come inno nazionale ungherese risale al 1823 I Benedici Iddio il Magiar, con dovizie e buon umor, Su di lui stendi Tua man, se combatte l'invasor. Sorte avversa chi subì goda alfin anni miglior Già il Magiar espiò della storia amaro duol. II Conducesti al sacro suol de'Carpazi il nostro stuol, Grazie a Te patria trovò la nazion di Bendegúz. Dove l'onde scorrono di Danubio e Tisza, Prosperano i prodi figli del condottiero Árpád. III Di Cumania sui terren mèssi ricche fai fiorir, Dolce nettare Tu dai alle viti di Tokaj. Nostro labaro espugnò le trincee degl'Ottoman Anche Vienna subì onta da sire Mattia. IV Per peccati nostri pur d'ira il cuore Tuo bruciò; E Tua folgore scoccò dalle Tue tonanti nubi. Prìa il Mongolo invasor coi suoi dardi ci saettò Poi dei vili Turchi il giogo le spalle ci gravò. V Quante volte risuonò il peana d'Ottoman Sopra pile d'ossa di nostre vinte schiere! Quante volte i figli tuoi contro a te si rivoltar', E tu, patria, urna fosti per le ceneri lor. VI Il braccato si celò ma la spada lo stanò Pur cercando non trovò un rifugio in patria sua. Monti e valli attraversò sempre in preda al timor, Ai suoi piedi solo sangue mentre il cielo brucia.

VII Dove un dì v'era un manier, ruderi sono oggidì, là dov'era gaietà or vi son lamenti sol'. Mai sbocciò la libertà dal sangue de' morti, ahimè. Lacrime di schiavitù versaro gli orfani ognor. VIII Di noi Iddio abbi pietà ai perigli in preda ognor, Sopra noi stendi Tua man su di un mare di dolor, Sorte avversa chi subì goda alfin anni miglior Già il Magiar espiò della storia amaro duol.

VII<br />

Dove un dì v'era un manier, ruderi sono oggidì,<br />

là dov'era gaietà or vi son lamenti sol'.<br />

Mai sbocciò la libertà dal sangue de' morti, ahimè.<br />

Lacrime di schiavitù versaro gli orfani ognor.<br />

VIII<br />

Di noi Iddio abbi pietà ai perigli in preda ognor,<br />

Sopra noi stendi Tua man su di un mare di dolor,<br />

Sorte avversa chi subì goda alfin anni miglior<br />

Già il Magiar espiò della storia amaro duol.

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