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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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tradizionalmente un anno per ciascuno dei puttonyos piu’ due anni, e si ottengono<br />

mosti dal contenuto zuccherino diverso, che va dai 120 ai 450 grammi per litro per il<br />

Tokaji Aszu, ma oltre 500 per il Tokaji Aszu Eszencia e oltre 700 per il Tokaji<br />

Eszencia, due autentici nettari che risiedono in botte piu’ a lungo.<br />

Il vino prodotto con questi metodi tradizionali possiede caratteristiche organolettiche<br />

differenti che dipendono non soltanto dall’annata ma anche da ogni singola botte,<br />

l’instabilita’ regna sovrana al contrario dell’igiene, tanto che le cantine medie e<br />

grosse usano tecniche e metodi piu’ moderni che rendono Eseguendo attente e<br />

costanti analisi del contenuto delle due componenti in fermentazione si possono<br />

stoppare le fermentazioni, oggi attuate in barrels commerciali e quindi piu’ grandi, ad<br />

un livello di alcool generalmente inferiore a quello tradizionale di 15 gradi, piuttosto<br />

intorno a 11 o 12 dopo almeno due anni di botte, per un imbottigliamento<br />

sicuramente piu’ sterile (affinamento in bottiglia almeno un anno). Il numero dei<br />

puttonyos, obbligatorio in etichetta, e’ quindi teorico e serve solo per informare sulla<br />

dolcezza del vino.<br />

I livelli di maturazione in botte dello stile ereditato sono molto alti, con durate in<br />

media da 5 a 12 anni in piu’ di quelli attualmente considerati sufficienti, con<br />

un’azione estremamente ossidante che ha pero’ il suo mercato e dei clienti molto<br />

soddisfatti. Bisogna tenere conto che oltre quarant’anni di regime fino al 1989 hanno<br />

maltrattato la produzione di Tokaji Aszu per accontentare il gusto dei mercati<br />

orientali, si poteva anche aggiungere alcool per stabilizzare i vini, c’erano dei<br />

profumi secondari di vaniglia, caramello, cioccolato, caffe’, mentre oggi si e’<br />

„modernamente” tornati all’antico, con favolosi profumi di albicocca, agrumi, mele<br />

passite, miele.... i prodotti piu’ stabili.<br />

Ci sono sicuramente due stili diversi, che pure utilizzano procedimenti simili.<br />

Secondo gli esperti, il livello di invecchiamento non dovrebbe superare i 12 anni e in<br />

questo senso si muovono gli esperti della Tokaj Oremus, i cui vini sono<br />

maggiormente commercializzati in occidente, avendo ripreso le vie commerciali<br />

proprie degli Asburgo, dell’imperatrice Maria Teresa e di Sissi, amata regina<br />

d’Ungheria.<br />

Le vigne della cantina Tokaj Oremus sono state messe a dimora dal principe Rakoczi<br />

tra il 1650 e il 1700 nelle campagne di Sarospatak, oggi sono circa 80 ettari in mano<br />

alla ditta spagnola Vega Sicilia col 99 per cento delle azioni per un accordo di joint<br />

venture con la compagnia statale Tokaj Kereskedohaz del 1993 che riunisce i migliori<br />

produttori del vino di Tokaj.<br />

Vennero subito impiegate quaranta persone al doppio della paga media statale e<br />

grazie agli enormi investimenti spagnoli, resi possibili da crediti ottenuti da ben<br />

quattro compagnie assicurative francesi, versando subito 4 milioni di dollari e<br />

impegnandosi per altri 11, ha riacquistato il suo antico splendore e produce alcuni dei<br />

piu’ eccellenti vini di tutta la regione.<br />

Esiste una tradizione che dice che il vero buon Tokaji si puo’ produrre soltanto in<br />

cantine basse, dove si deve chinare la testa sotto le volte, e le cantine di Sarospatak<br />

sono le piu’ basse, costruite nella roccia tra il XII e il XVIII secolo, un vero tesoro

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