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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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documento ritrovato, non ha più nemmeno i presupposti storici per esistere. Un<br />

comportamento che nemmeno il regime precedente si era sognato di tenere e che può<br />

sembrare inspiegabile da parte di uno Stato che ha bussato alla nostra porta per<br />

chiedere di poter essere accolto nella nostra stessa Comunità. Certamente la questione<br />

del Tocai Friulano è stata assunta dall’attuale dirigenza magiara come moneta di<br />

scambio in una diatriba da azzeccagarbugli, dalla quale si può uscire soltanto in un<br />

modo: con la massima semplicità e trasparenza, mantenendo fermezza sulle questioni<br />

di principio. Se è il caso, anche facendo pesare il nostro no al loro ingresso nella<br />

CEE, perchè non si possono accogliere i litigiosi, gli spavaldi, quelli che sollevano<br />

contenziosi già prima di ottenere il permesso di poter far parte della stessa Comunità<br />

(chissà quali altre grane potrebbe riservare in seguito un tal modo di agire con i propri<br />

partner).<br />

Ma la discussione va riportata ai livelli della concretezza, con i piedi per terra, cioè<br />

sulle forme fisiche con cui i prodotti si presentano sul mercato, sugli strumenti<br />

dell’identificazione del prodotto in modo inequivocabile, sulle etichette e fin nei<br />

minimi particolari, che devono essere ben distinti e molto chiari proprio nell’interesse<br />

del consumatore.<br />

Su questo un accordo si troverà certamente, anche se va ricercato e siglato prima<br />

dell’ingresso dell’Ungheria nella CEE, senza lasciar incancrenire ancora una vicenda<br />

che porta solo danno ai tre meravigliosi vini, incolpevoli testimoni dell’assurdità di<br />

un mondo che vorrebbero, con la loro semplicità, genuinità, qualità e signorilità,<br />

contribuire a rendere meno litigioso, più bonario, alla mano, esattamente come è “in<br />

vino veritas” quando “in aquam menzogna” “<br />

(1) Crosta M : www.acquabona.it , 6.11.2002<br />

Il Tokaji Aszu: i retroscena del mitico vino ungherese<br />

Un vino regale anche alla nostra portata (2)<br />

“ Tokaj e’ una piccola citta’ nella piu’ importante regione vinicola dell’Ungheria,<br />

Tokaj-Hegyalia, alla confluenza dei fiumi Tibisco e Bodrog ed ai piedi dei monti<br />

Carpazi. Le rarissime condizioni microclimatiche locali favoriscono lo sviluppo della<br />

nobile muffa Botrytis Cinerea nella stagione giusta sugli acini delle uve che possono<br />

appassire sulla pianta durante l’autunno particolarmente asciutto e solatio,<br />

raddoppiando e anche triplicando il livello degli zuccheri originari.<br />

Il vigneto da cui si ottengono i vini Tokaji, cioe’ „di Tokaj” occupa oggi circa 6.600<br />

ettari (erano 5.000 nell’anno in cui e’ stato abbattuto il muro di Berlino) in 28 villaggi<br />

che producono circa 200.000 ettolitri l’anno di vino.<br />

Il territorio e’ costituito in prevalenza di loess e caolino adagiati su andesite e tufi

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