Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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06.02.2013 Views

Il mondo degli enologi, Piero Pittaro in testa, mi accolse a braccia aperte anche se , in quanto agronomo , parzialmente “impuro”. Ho avuto ( ed ho..) modo di ricambiare…. Ma molto devo a vignaioli, a tecnici, a colleghi del “privato” e del “pubblico” che mi è impossibile elencare compiutamente; di molti leggeremo nelle pagine che seguono. Il mio primo direttore regionale, all’agricoltura, fu il compianto Giuseppe Pascolini . Un duro , simpaticamente burbero, dal cuore d’oro . Mi affinò nell’arte quotidiana della sopravvivenza tecnica permettendomi di fare quanto a me più consono in un ambiente dove maggiormente richiesta era la preparazione giuridico/amministrativa/legale. Cialla, 1985 : con il presidente della Regione, avv. A. Comelli, il comm. Orfeo Salvador , la dott.ssa M.F. Adinolfi del Ministero ed i viticoltori Rapuzzi Non gli sarò mai abbastanza grato per avere Egli sopportato tante mie accelerazioni , aiutandomi a crescere, a parlare in pubblico, a gestire incontri di gruppo. Ora si dice “comunicare” . Il mio primo assessore fu Emilio Del Gobbo , un politico di razza ( ma non mi ha mai chiesto, in trent’anni, se e da che parte mai mi fossi schierato…..) ma soprattutto un Uomo . Un grande Uomo.

Siena , 2 aprile 1992 : intervento al Congresso mondiale F.A.O. Ci siamo osservati a distanza negli anni a venire , consolidando la nostra amicizia fino a ritrovarci di nuovo insieme ( dal 19 giugno 2004, corsi e ricorsi storici) nella Corte ducale . Ecco allora che, come nel 1977 Ottavio Valerio ed Isi Benini ( ma non posso dimenticare l’aiuto allora avuto anche da Aldo Bader e Michele Formentini) mi “ premiarono” pubblicando il mio “ Viti e vini del Friuli” , con il Duca Emilio 1° ho rivisitato la vitivinicoltura friulana nei secoli per dar vita a questo lavoro. Più che una ricerca storica lo definirei un assemblaggio di documenti, testi, memorie, parti di giornale , riviste , frutto di anni di raccolta paziente che , d’incanto, ha trasformato in virtù quella che è la mia “ disgrazia” : il “disordine organizzato” .

Il mondo degli enologi, Piero Pittaro in testa, mi accolse a braccia aperte anche se , in<br />

quanto agronomo , parzialmente “impuro”.<br />

Ho avuto ( ed ho..) modo di ricambiare….<br />

Ma molto devo a vignaioli, a tecnici, a colleghi del “privato” e del “pubblico” che<br />

mi è impossibile elencare compiutamente; di molti leggeremo nelle pagine che<br />

seguono.<br />

Il mio primo direttore regionale, all’agricoltura, fu il compianto Giuseppe Pascolini .<br />

Un duro , simpaticamente burbero, dal cuore d’oro . Mi affinò nell’arte quotidiana<br />

della sopravvivenza tecnica permettendomi di fare quanto a me più consono in un<br />

ambiente dove maggiormente richiesta era la preparazione<br />

giuridico/amministrativa/legale.<br />

Cialla, 1985 : con il presidente della Regione, avv. A. Comelli, il comm.<br />

Orfeo Salvador , la dott.ssa M.F. Adinolfi del Ministero ed i viticoltori Rapuzzi<br />

Non gli sarò mai abbastanza grato per avere Egli sopportato tante mie accelerazioni ,<br />

aiutandomi a crescere, a parlare in pubblico, a gestire incontri di gruppo. Ora si dice<br />

“comunicare” .<br />

Il mio primo assessore fu Emilio Del Gobbo , un politico di razza ( ma non mi ha<br />

mai chiesto, in trent’anni, se e da che parte mai mi fossi schierato…..) ma soprattutto<br />

un Uomo . Un grande Uomo.

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