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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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modellando morbide colline molto fertili e ben coltivate in cui la vite dà un prodotto<br />

non molto abbondante ma eccellente. L'autunno lungo e asciutto consente vendemmie<br />

tardive. Le uve attaccate dal marciume nobile sulla pianta vengono conservate dopo<br />

la vendemmia in locali appositi e lì lasciate appassire fino ad autunno inoltrato.<br />

Ripulite dagli acini deteriorati vanno infine fatte fermentare in appositi contenitori.<br />

I vitigni che danno il Tokaji<br />

I vitigni sono principalmente tre: il Furmint, lo Harslevelu (un vitigno autoctono<br />

ungherese) e una varietà di Moscato giallo. Dall’unione delle uve si ottengono i mosti<br />

che forniscono gli squisiti vini Tokaji aventi un grado alcolico che va da 13 a 18<br />

gradi. Queste varietà di vitigni non sono le sole ad essere coltivate: tra gli altri vanno<br />

ricordati i vitigni Tallya, dal nome dell’omonima cittadina a 20 chilometri a nord-est<br />

di Tokaj, nel cui circondario vi sono estese coltivazioni.<br />

Caratteristiche dei vini Tokaji<br />

I vini che si ottengono sono di colore ambrato, dolci e profumati: alcuni di essi sono<br />

liquorosi, da dessert, ed uno, lo Szamorodni, di grado alcolico elevato (circa 17<br />

gradi), con l’invecchiamento tende a diventare secco. È la tecnica enologica di<br />

preparazione che rende questi vini particolari. Il famoso Tokaji di Hegyalj, prodotto<br />

nella parte più settentrionale del territorio, viene ottenuto con un metodo complesso<br />

particolare che fornisce qualità di vino più o meno dolce e una maturazione in botti di<br />

quercia per un periodo che va da quattro a otto anni in cantine basse, spesso scavate<br />

nella roccia, ed aventi una temperatura costante intorno ai 10 gradi centigradi.<br />

Questo vino dolce, ottimo da dessert, si sposa in maniera eccellente anche con cibi<br />

raffinati come l’anatra all’arancia, il patè di fegato d’oca e alcuni formaggi erborinati<br />

secondo le indicazioni di accreditate accademie del gusto e della cucina”.<br />

Una questione irrisolta<br />

“I vini descritti –conclude il CROMAZ-nulla hanno a che vedere con l’omonimo<br />

Tocai friulano, vino secco con un grado alcolico di 11-13 gradi, dal colore paglierino,<br />

tendente al verdognolo, e dal gusto asciutto e vellutato con una venatura caratteristica<br />

di mandorla amara.<br />

L’Ungheria con tutto ciò continua a pretendere l’esclusività della denominazione: la<br />

questione, come si è visto, non è di questi giorni, ma ha precedenti assai discussi e<br />

assai lontani”.<br />

(*) CROMAZ G. F. : Il Tocai, note storiche sul contenzioso con l’Ungheria” -<br />

articolo tratto dal Notiziario ERSA 1/ 2001

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