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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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Fiume (che allora apparteneva all’Ungheria) vino adulterato veniva prodotto e<br />

smerciato in quel Punto Franco.<br />

Le Giunte provinciali e le rappresentanze comunali delle regioni vinicole dell’Austria<br />

votarono al riguardo numerose risoluzioni e pretesero che una regolamentazione<br />

legislativa fosse attuata anche nella nazione sorella, l’Ungheria. Di ciò venne tenuto<br />

conto nel compromesso doganale stipulato tra l’Austria e il regno ungarico, reso<br />

esecutivo con la legge 30 dicembre 1907. L’articolo XXI di tale trattato concerneva e<br />

regolava le reciproche relazioni commerciali tra i regni e i paesi dell’Austria e<br />

dell’Ungheria. Esso era vincolativo per quest’ultima essendo controfirmato dal<br />

presidente dei ministri magiaro, Wekerle, dal ministro del Commercio, Kossuth, e<br />

dell’Agricoltura, Daranyi. L’Ungheria si impegnava inoltre a promulgare, al più tardi<br />

entro un anno, una nuova legge sulla produzione e il commercio del vino, del mosto e<br />

delle vinacce, legge che avrebbe dovuto contenere disposizioni altrettanto severe di<br />

quelle contenute nella legge austriaca. Ciò fu puntualmente fatto con l’eccezione di<br />

alcune norme particolari, ad esempio quella che consentiva la colorazione con<br />

zafferano dei vini bianchi di tinta scadente. Questo creava una concorrenza<br />

censurabile nei confronti dei vini bianchi di qualità superiore prodotti anche nel<br />

Goriziano”.<br />

Prime riserve Ungheresi sulla denominazione Tokaji<br />

“ Nel contempo l’Ungheria –prosegue il CROMAZ- avanzò però pesanti riserve:<br />

richiamandosi ai paragrafi 11 e 12 della legge sui viveri del 16 gennaio 1896, precisò<br />

che doveva essere intesa come " falsa indicazione", quella che contrassegnava come<br />

Tokaji, Tokaji- vergine, Tokaji di Hegyalj di Maslas Szamorodni e altri facentii<br />

riferimento all’origine dalla zona vinicola di Tokaj, i vini che non provenivano da<br />

tale territorio. Ribadì l’esclusività del prodotto e della denominazione per i vini di<br />

Tokaj, zona vinicola che comprendeva trenta Comuni nel territorio del Comitato<br />

(Contea, provincia) di Zemplen e un Comune nel territorio di Albanj- Torna (Atti<br />

Dietali, 1902- 1907 e 1908).<br />

Prescrizioni di esclusività della denominazione erano poi pretese per indicare i vini<br />

dolci da dessert prodotti con l’impiego di uva passa o corintia. L’Ungheria intendeva<br />

così proteggere la denominazione d’origine dei suoi vini pregiati e contrastare l’abuso<br />

che di tale denominazione si faceva nelle province dell’Austria.<br />

Da dove nasce il nome<br />

La regione vinicola di Tokaj prende il nome dall’omonima cittadina dell’Ungheria<br />

settentrionale nel Comitato di Zemplen, posta alla confluenza dei fiumi Tibisco e<br />

Bodrog. Il territorio si estende per quasi 5.000 ettari e i terreni hanno una struttura<br />

geologica particolare essendo costituiti da un substrato lavico misto a loss su cui i<br />

raggi del sole sono intensamente riflessi. Nel corso delle ere si sono andate

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