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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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Vino vero e vino artificiale<br />

La produzione del vino artefatto e dei vini definiti artificiali, di cui è stato detto,<br />

arrecava gravi danni economici per la fortissima concorrenza alla produzione di vini<br />

di qualità. I vini artefatti venivano venduti a prezzi molto bassi e la produzione<br />

vinicola indigena, di conseguenza, rimaneva invenduta. Vino artefatto era prodotto in<br />

quantità enormi nel Punto Franco di Trieste. Tale adulterazione veniva effettuata<br />

utilizzando la polpa grezza ricavata dai frutti del Tamarindo (Tamarindus indica) una<br />

pasta molle e succosa di sapore dolce acidulo, di colore bruno-rossastro, contenente,<br />

oltre a zuccheri e pectine, un 12-13 per cento di acidi, in prevalenza tartarico, civico e<br />

malico. Questa sofisticazione era allora irriconoscibile all’analisi chimica, e il vino<br />

che si otteneva, chiamato "vino di tamarindo", era spesso addizionato con spirito<br />

glicerinato e saccarina, sostanze ritenute tossiche in quegli anni. Tutto ciò accadeva<br />

nonostante la vigilanza dell’autorità di finanza, che aveva elevato numerose<br />

contravvenzioni e avviato procedimenti penali. Controlli erano eseguiti anche dalle<br />

Stazioni chimico- agrarie sperimentali, dai medici distrettuali e dai maestri ambulanti<br />

di agricoltura.<br />

Si incoraggia il vino di qualità<br />

Per la stesura di una nuova legge sulla produzione e il commercio del vino e dei<br />

mosti l’Amministrazione provinciale di Gorizia diede un valido contributo a partire<br />

dagli anni 1903- l 904. Si attivò anche la Società Agraria della Contea con pareri e<br />

suggerimenti, tra i quali quelli relativi al permesso di aggiungere alcune sostanza ai<br />

mosti e ai vini, all’autorizzazione al loro zuccheraggio e alla denaturazione dei<br />

cosiddetti secondi vini con acido citrico e fenolftaleina. La Società Agraria diede poi<br />

una precisa definizione dei vini spumanti, aromatizzati e profumati.<br />

Questa società era stata sempre in prima linea nello sconsigliare la viticoltura su<br />

terreni non idonei, nell’orientare gli agricoltori alla coltivazione di uve fini, di<br />

commercio mondiale, e nell’incoraggiare l’impianto di vigneti in terreni votati,<br />

specialmente in collina. Parimenti fece la Camera di Commercio e Industria di<br />

Gorizia che propose la nomina di ispettori provinciali alle cantine per gli opportuni<br />

controlli. Una nuova legge sui mosti e sui vini venne sanzionata in Austria il 12 aprile<br />

1907; essa andava a sostituire la vecchia legge che datava dal 21 giugno 1880.<br />

Ancora vino adulterato dall’Ungheria<br />

Dall’Ungheria però continuavano ad arrivare in Austria grandi quantità di vini<br />

adulterati, specialmente vino di tamarindo. Là erano riparati in massa i sofisticatori: a

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