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Vigneto friuli - Claudio Fabbro

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provenienti dalla attuale regione del Tokaji vennero mandati a più riprese nel XV<br />

secolo al pontefice Giulio III (1487- l 555), che pare li avesse sommamente graditi.<br />

Vini e vinelli<br />

Lasciando le vicende storiche lontane e venendo a tempi a noi molto più vicini<br />

dobbiamo dire come anche all’inizio del 1900 l’Ungheria fosse alle prese, per motivi<br />

di origine e di denominazione del suo vino Tokaji, con la consorella Austria.<br />

Quest’ultima nel 1903 stava studiando una nuova legge sui vini al fine di introdurre<br />

misure protettive contro la produzione e il commercio dei vini artefatti, dei vini<br />

artificiali e dei cosiddetti secondi vini, o mezzi vini, ottenuti con l’aggiunta di acqua e<br />

di zucchero alle vinacce parzialmente esauste. Questi vinelli erano di bassissimo<br />

grado alcolico, ma erano prodotti in quantità rilevanti dato che in molte province<br />

agricole ciò che rimaneva nel torchio era solitamente lasciato ai contadini e ai<br />

mezzadri per loro uso.<br />

Agevolati da un sistema fiscale irrazionale grandi quantitativi di vinacce non<br />

torchiate, provenienti per mare dall’Italia meridionale, dalla Grecia e dalla Turchia,<br />

andavano in Istria, a Fiume e in Dalmazia, destinate alle grandi distillerie industriali<br />

che ne ricavavano alcool, acquavite e acido tartarico.<br />

Notevoli quantità di vini giungevano in Austria da paesi esteri ed anche<br />

dall’Ungheria. Va tenuto presente che la questione in quegli anni riguardava anche<br />

una parte del Friuli, il cosiddetto "Friuli austriaco" o "Friuli orientale" parte<br />

integrante fino al 1918 della Principesca Contea di Gorizia e Gradisca appartenente<br />

all’impero austro-ungarico degli Asburgo. Si trattava dell’estremo angolo orientale<br />

della terra friulana che dalle alture del Collio e da Gorizia scendeva, fin oltre<br />

Aquileia, alle marine di Grado, una vasta pianura senza confini naturali, fatta<br />

astrazione del fiume Iudrio, che segnava il confine con il Friuli udinese per un tratto,<br />

e del torrente Aussa per un altro.<br />

La parte pianeggiante della Contea (o provincia) di Gorizia e Gradisca era di<br />

nazionalità italiana, quella montuosa di nazionalità slovena. Il Collio era abitato nella<br />

regione occidentale da popolazioni italiane e in quella orientale da popolazioni<br />

slovene.

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