Vigneto friuli - Claudio Fabbro
Vigneto friuli - Claudio Fabbro Vigneto friuli - Claudio Fabbro
2004 : il 15 ottobre 2004 , la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia , con gli avvocati Enzo Bevilacqua e prof. Fausto Capelli , ha proposto dinanzi al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro la Commissione europea. La ricorrente chiede che il Tribunale voglia : annullare la nota esplicativa riportata al punto n. 103 dell’ Allegato I del Regolamento n. 1429/2004 della Commissione, concernente la limitazione temporale dell’ utilizzo della denominazione “ Tocai friulano” fino al 31 marzo 2007 condannare la Commissione alla rifusione di spese , diritti ed onorari del giudizio ( ricorso in causa n. T-417/04 ; G.U. n. 300/C del 4.12.2004) 2004 : il 15 ottobre 2004 le Confcooperative et al. hanno proposto analogo ricorso contro la Commissione delle Comunità europee( Ricorso in causa n.T- 418/04, G.U. n. 300/C del 4.12.2004) 2004 : “ Tocai friulano,una Waterloo annunciata. Domani a Bruxelles si gioca la partita decisiva della guerra con l’Ungheria . Sapendo in partenza di averla persa” ( Ario Gervasutti in Il Gazzettino, 15.12.2004) 2005 : Roma, 20 gennaio .. "La Dolce Sfida""Tocai per sempre Tocai" . Per il Tocai friulano si accende una speranza. Il Ministero delle Politiche Agricole vuole nuove opportunità dalla Comunità europea. Gli Ungheresi manifestano buoni propositi per risolvere la querelle –Tocai” Giovedì 20 gennaio, presso l’ Hotel Hilton Cavalieri di Roma, si è svolta la Dolce Sfida, un incontro amichevole tra i Tocai friulani e i Tokaji ungheresi, voluto dalla Famiglia Fantinel, perché fortemente convinta che si possa riaprire il dialogo sul problema del nome Tocai al di fuori dai tribunali o dalle Corti di Giustizia dell’ U.E. Come si ricorderà Marco Fantinel, ideatore della Dolce Sfida nel 2001, con il giornalista Bepi Pucciarelli e l’enologo ungherese Tibor Gal, riuscì a far incontrare a Nimis i rappresentati delle istituzioni italiane ed ungheresi per rilanciare " cavallerescamente" tramite una degustazione di Tocai friulano e Tokaji ungherese, Picolit e Ramandolo , il messaggio che il Tocai friulano non può e non deve cambiare il suo nome trattandosi di una realtà enoica storicamente, geograficamente e tecnicamente del tutto diversa da quella del quasi omonimo vino ungherese. "La fatidica data del 31 marzo 2007 si avvicina minacciosamente – ha esordito Marco Fantinel – vice presidente del Gruppo Vinicolo Fantinel – in un’ affollata conferenza stampa presso la sede della Società Filologica Friulana organizzata il 18 gennaio scorso in collaborazione con l’ORDINE REGIONALE DEI GIORNALISTI e l’ ARGA ( Associazione regionale giornalisti agricoli)". "L’incomprensione burocratica non è stata smorzata e addirittura mentre viene concessa la denominazione "Tocai friulano" ai Paesi fuori dell’Unione, noi friulani, con oltre 500 anni di tradizione, dobbiamo pensare già ad un altro nome per il nostro
vino più rappresentativo. Dopo l’Argentina la Slovacchia e l’ Illinois ed ora l’Australia! A tutti è consentito tutto ed il contrario di tutto mentre l’ Unione europea persevera nel suo "accanimento" antifriulano. Ebbene la famiglia Fantinel non ci sta! "Ci stiamo impegnando da anni -ha proseguito MARCO FANTINEL- nella valorizzazione del territorio friulano tramite la produzione di vini sempre più tradizionali e con un abbinamento rigoroso al Prosciutto di San Daniele Dop, con la nostra azienda Testa & Molinaro. Abbiamo diffuso in Italia, questo abbinamento con passione e impegno, creando e diffondendo il marchio "Pane Vino e San Daniele" (attualmente sono tredici le osterie presenti sul territorio nazionale). Queste iniziative imprenditoriali ci offrono anche degli importanti test, riguardo all’aumento della richiesta di prodotti dall’inconfondibile marchio friulano, come il San Daniele Dop e vini come Refosco, Ramandolo e Picolit, molto più apprezzati e ricercati degli internazionali come lo Chardonnay. Come azienda vinicola friulana, abbiamo già deciso di non reimpiantare più Chardonnay, ma destinare i nuovi ettari proprio al Tocai friulano. Un rischio sicuramente, ma non ci riteniamo sconfitti finché si può ancora dialogare e trovare un situazione che accontenti le parti. Invitiamo tutti i produttori di Tocai friulano a non arrendersi e a parlare di Tocai in ogni occasione, per far conoscere questo nostro grande vino al mondo". E dopo Udine è stata la volta di Roma. Il 20 gennaio scorso LA DOLCE SFIDA è ripresa nella suggestiva cornice della SALA CONGRESSI all’ HOTEL HILTON, sede dell’Organizzazione BIBENDA e dell’attività istituzionale dell’AIS. Ha aperto i lavori il direttore Francesco Maria RICCI, curatore –tra l’altro- dell’importante GUIDA 2000 VINI dell’ AIS- il quale ha illustrato i contenuti dell’iniziativa e presentato ospiti e relatori ungheresi e di casa nostra. Moderatore dell’incontro un brillantissimo Daniele MAESTRI, profondo conoscitore della viticoltura mitteleuropea. In un clima di entusiasmo per una degustazione originale e coinvolgente, (con Tocai friulano in esordio ed, a seguire, Picolit, Ramandolo, vari Tokaji ungheresi con ASZU ed ESSENCJA in chiusura) , che ha coinvolto oltre 300 tra sommelier, ristoratori e giornalisti, Marco FANTINEL ha ripreso ed approfondito le sue anticipazioni , ricordando il buon esito dei precedenti incontri friul-ugheresi dal 2001 in poi. Nei loro successivi interventi il rappresentante della Camera dei Deputati, on. Manlio Collavini e il dott. Giuseppe Ambrosio, Capo Dipartimento Qualità Prodotti Agroalimentari e Servizi del Ministero delle Politiche Agricole, hanno assicurato, in un clima di distensione e dialogo , che il Governo italiano "si ripresenterà a Bruxelles per chiedere nuove opportunità per il Tocai friulano, sulla base di sentenze storiche e documenti che testimoniano le origini friulane del vitigno". Sono seguite le relazioni del presidente di FEDERDOC FVG, Adriano
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2004 : il 15 ottobre 2004 , la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia , con gli<br />
avvocati Enzo Bevilacqua e prof. Fausto Capelli , ha proposto dinanzi al Tribunale di<br />
primo grado delle Comunità europee un ricorso contro la Commissione europea.<br />
La ricorrente chiede che il Tribunale voglia :<br />
annullare la nota esplicativa riportata al punto n. 103 dell’ Allegato I del<br />
Regolamento n. 1429/2004 della Commissione, concernente la limitazione<br />
temporale dell’ utilizzo della denominazione “ Tocai friulano” fino al 31 marzo<br />
2007<br />
condannare la Commissione alla rifusione di spese , diritti ed onorari del<br />
giudizio ( ricorso in causa n. T-417/04 ; G.U. n. 300/C del 4.12.2004)<br />
2004 : il 15 ottobre 2004 le Confcooperative et al. hanno proposto analogo ricorso<br />
contro la Commissione delle Comunità europee( Ricorso in causa n.T- 418/04, G.U.<br />
n. 300/C del 4.12.2004)<br />
2004 : “ Tocai friulano,una Waterloo annunciata. Domani a Bruxelles si gioca la<br />
partita decisiva della guerra con l’Ungheria . Sapendo in partenza di averla persa” (<br />
Ario Gervasutti in Il Gazzettino, 15.12.2004)<br />
2005 : Roma, 20 gennaio .. "La Dolce Sfida""Tocai per sempre Tocai" . Per il Tocai<br />
friulano si accende una speranza. Il Ministero delle Politiche Agricole vuole nuove<br />
opportunità dalla Comunità europea. Gli Ungheresi manifestano buoni propositi per<br />
risolvere la querelle –Tocai”<br />
Giovedì 20 gennaio, presso l’ Hotel Hilton Cavalieri di Roma, si è svolta la Dolce<br />
Sfida, un incontro amichevole tra i Tocai friulani e i Tokaji ungheresi, voluto dalla<br />
Famiglia Fantinel, perché fortemente convinta che si possa riaprire il dialogo sul<br />
problema del nome Tocai al di fuori dai tribunali o dalle Corti di Giustizia dell’ U.E.<br />
Come si ricorderà Marco Fantinel, ideatore della Dolce Sfida nel 2001, con il<br />
giornalista Bepi Pucciarelli e l’enologo ungherese Tibor Gal, riuscì a far incontrare a<br />
Nimis i rappresentati delle istituzioni italiane ed ungheresi per rilanciare "<br />
cavallerescamente" tramite una degustazione di Tocai friulano e Tokaji ungherese,<br />
Picolit e Ramandolo , il messaggio che il Tocai friulano non può e non deve cambiare<br />
il suo nome trattandosi di una realtà enoica storicamente, geograficamente e<br />
tecnicamente del tutto diversa da quella del quasi omonimo vino ungherese.<br />
"La fatidica data del 31 marzo 2007 si avvicina minacciosamente – ha esordito<br />
Marco Fantinel – vice presidente del Gruppo Vinicolo Fantinel – in un’ affollata<br />
conferenza stampa presso la sede della Società Filologica Friulana organizzata il 18<br />
gennaio scorso in collaborazione con l’ORDINE REGIONALE DEI GIORNALISTI<br />
e l’ ARGA ( Associazione regionale giornalisti agricoli)".<br />
"L’incomprensione burocratica non è stata smorzata e addirittura mentre viene<br />
concessa la denominazione "Tocai friulano" ai Paesi fuori dell’Unione, noi friulani,<br />
con oltre 500 anni di tradizione, dobbiamo pensare già ad un altro nome per il nostro